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Bocciati in matematica, rimandati in differenziata

Categoria: POLITICA

21
DIC
2012

 

Ancora una volta vengono confuse percentuali con “punti percentuali” e, come nella buona tradizione del “copia incolla”, sono stati copiati male i dati dal sito ufficiale della Regione Puglia
 
Continuano a litigare con i numeri a palazzo Ducale. Dopo lo scivolone sulla percentuale dell’aumento dell’aliquota IMU, che poteva costare molto caro ai martinesi, è ora il turno dei dati sulla raccolta differenziata. Il pasticcio dei numeri, sul quale vi lasceremo esercitare aiutandovi dicendo solo che sul sito della Regione Puglia il dato di settembre è del 4,27% e non 4,03%, forse è semplicemente figlio di quella fretta del ben figurare a tutti i costi, ma porta ad alcune considerazioni che ci piace condividere. Le percentuali. Queste possono notevolmente oscillare per diversi motivi come, per esempio, il periodo di conferimento dei rifiuti (parte della raccolta di ottobre è possibile che sia stata conferita in novembre) o la comunicazione dei dati. Il raffronto. Sarebbe stato più opportuno e veritiero fare il raffronto dei dati non un mese per l’altro, ma su un certo numeri di mesi e magari, come si usa generalmente fare, dell’anno precedente. Così abbiamo provato a farlo noi prendendo in considerazione i primi mesi dell’amministrazione Ancona, precisamente il periodo giugno-novembre, raffrontandoli con lo stesso periodo del 2011. Ne emerge un dato poco gratificante, con un incremento in percentuale di uno striminzito 0,09% (senza considerare che quello in termini assoluti presenta un saldo negativo di circa dodici tonnellate) e questo grazie al dato “miracoloso” di novembre senza il quale il 2012 registrerebbe un dato complessivamente negativo. Certo qualcosa si sta muovendo ma, a quanto pare, non basta. L’assessore Stefano Coletta afferma  che “per quanto riguarda la stesura del Piano Industriale siamo in fase di arrivo: speriamo di poterlo condividere con la città nel più breve tempo possibile”. Nell’attesa ci piacerebbe sapere se è vero che si sarebbe potuto procedere a una regolare gara d’appalto entro il 21 agosto scorso e se proprio il Piano Industriale presentato dal CONAI ammonta a circa diecimilioni di euro (la TRADECO, con un offerta di poco superiore ai cinquemilioni di euro, si è aggiudicata recentemente il servizio a Fasano con un radicale cambio di metodi, mezzi e attrezzature). Mentre finisco di scrivere questo pezzo, piove e malinconicamente penso a tutti i poveri cassonetti privi di coperchio, a tutta l’acqua che imbarcano e a quanto ci toccherà pagarla, come rifiuto, una volta arrivata in discarica. Già, coprire i cassonetti. Una delle tante “cose che chiunque avrebbe potuto fare, ma non le ha fatte”. Né prima, né dopo.
 


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