Avete mai provato a cercare la definizione di: comunicazione? Quella che più spesso troverete sulla vostra strada di improvvisati ricercatori è questa: “la comunicazione è intesa come il trasferimento d'informazioni codificata da un emittente a un ricevente attraverso un canale. Comunicare significa attivare un procedimento di azione sociale, non solo nella misura in cui il messaggio ha valore di per se stesso (notizie), quanto per il modo con il quale tale messaggio è reso trasmissibile, cioè comunicato”. Se poi spostate la vostra ricerca sui mezzi di comunicazione, allora il rischio di perdersi in una marea di definizioni è elevatissimo. I tempi di internet in cui viviamo ci portano sempre di più a un minor uso della carta contro un frenetico ricorrere alla tecnologia. Biglietti, cartoline e lettere hanno ormai abbondantemente ceduto il passo a Short Message Service, per gli intimi SMS, e email. L’utilizzo della posta elettronica è meno “intimo” rispetto al vergare una lettera, ma ha tanti aspetti positivi come, per esempio, la notevolmente riduzione del consumo di carta e di tempo: praticamente un toccasana per un’Amministrazione Comunale come quella di Martina Franca, che sforna comunicati stampa manco fossero cornetti caldi a mezzanotte. Certo che come ricordava qualche sera fa Maurizio Crozza, riferendosi all’elezione di Papa Francesco: “tutti dicono che la rete Internet è il futuro, eppure, pensate, la notizia più importante del mondo ce l’hanno data con i segnali di fumo”. A pensarci bene l’osservazione del comico ligure, fortunatamente non quello a cinque stelle, ha tanto del vero: comunicazione e Internet, comunicazione e fumo. E a comunicare vendendo fumo iniziano a prendere la mano gli inquilini di Palazzo ducale. Squilli di trombe e rullo di tamburi ad annunciare come novità assolute atti di “buongoverno” che, nonostante tutto, erano già state realizzate o avviate dalle Amministrazioni precedenti. Pronto in seguito a farlo per altri, voglio soffermarmi in questa occasione su un unico tema: la raccolta dei rifiuti. Appalto in continuo stato di prorogatio, servizio deludente con costi altissimi per i cittadini, cassonetti più che obsoleti, raccolta differenziata mai decollata. Tutta colpa “degli altri”? Così sembrerebbe, ma proprio così non è. Iniziamo per gradi.
La raccolta dei rifiuti
L’appalto è scaduto da oltre dieci anni, e continuerà a essere rinnovato almeno fintanto che non sarà l’ARO2/TA a partorirne uno nuovo. Eppure fino al 23 di agosto del 2012 l’Amministrazione attualmente in carica, aveva la possibilità di procedere con una nuova gara d’appalto cosa diventata impossibile dopo l’entrata in vigore della Legge Regionale n. 24 del 24 agosto 2012. E’ vero che la nuova Giunta si era insediata il 31 maggio e i tempi erano sicuramente ristretti solo che, se ci si fosse soffermati di più sui problemi consistenti piuttosto che sulle prime autocelebrazioni agostiane, forse a quest’ora i martinesi avrebbero qualche foto di gaudenti brindisi in meno ma un servizio più efficiente in più.
I cassonetti
Il 30 gennaio scorso “sono stati posti, lungo l’extramurale del Centro Urbano, ventidue nuovi cassonetti per i rifiuti”. Segue coro di: “evvai”, “evvia”, “yeha”, “siamo forti”, “Martina sta cambiando” e compagnia osannando. Eppure il cambio dei cassonetti obsoleti non è una novità ma una prestazione resa annualmente dalla Tradeco che, sui circa mille cassonetti distribuiti su tutto il territorio martinese, ne rimpiazza una cinquantina. Ma questa volta i cassonetti nuovi, per la verità di seconda e terza mano, hanno il coperchio blu evidenziatore e vengono sapientemente posizionati “lungo l’extramurale” in modo da essere ben visibili. Così per “amore” della visibilità si è preferito ignorare le situazioni di pericolo visto che nelle prossimità di tutte le scuole martinesi (così come dimostrato nelle foto), luoghi che forse a Palazzo ducale non conoscono come frequentati da migliaia di bambini e ragazzi a volte caciaroni e indisciplinati, sono rimasti i cassonetti più fatiscenti e pericolosi. Ma i ventidue cassonetti blu messi davanti alle scuole non avrebbero dato lo stesso colpo d’occhio propagandistico così come accade ora. Anche in questo caso comunicati stampa e fiumi di parole spesi per “lodare” il risultato raggiunto, mentre un velo pietoso e nemmeno una “vocale comprata” per tutti gli altri novecento e passa cassonetti da rottamare e privi di coperchio che, nei continui giorni di pioggia, hanno imbarcato tanta acqua che i martinesi hanno pagato come rifiuti al momento del conferimento in discarica.
Finanziamenti
Agli inizi di marzo, il comune di Martina Franca apprende di essere destinatario di due finanziamenti: il primo proveniente dalla Regione per 45.000,00 euro, il secondo dalla Provincia per altri 150.000,00 euro. Risultato lusinghiero certo, ma come al solito condito da enfasi e veleno. Infatti dai piani alti di Palazzo ducale, nel divulgare la notizia a ruota di pavone aperta non evitano di chiedere, chiedendosi, se le ultime amministrazioni abbiano partecipato ai vari bandi aperti. Eppure, certi che non si tratti di malafede ma di semplice ignoranza, nel senso che “si ignora”, la risposta la si può ottenere rileggendo i giornali di qualche tempo fa ed escludendo la Gazzetta dello Sport, sicuramente si sarebbe trovata traccia almeno degli ultimi finanziamenti ottenuti dall’Amministrazione Palazzo, e in parte paradossalmente spesi o ancora da spendere da parte di quella in carica, grazie al lavoro del dirigente Giuliano Dompietro: 477.000,00 euro per la bonifica della discarica di Finimondo e 70.000,00 euro per altre bonifiche. Se poi a qualcuno torna alla memoria anche l’ex assessore Donatello Ancona e il finanziamento di oltre 2.000.000,00 di euro per il parcheggio di viale Europa, la cosa non guasterebbe mica.
Raccolta differenziata
Dal 26 novembre scorso stagnando nella raccolta di carta, vetro e plastica, si è data una proficua accelerata grazie alla collaborazione delle attività commerciali che giornalmente depositano i cartoni da imballo fuori dai propri locali, contribuendo con una novantina di tonnellate/mese alla causa comune. Anche questo un risultato degno di nota ma che, come altri, non è privo di ombre. Partito come servizio sperimentale mantiene ancora oggi la sua connotazione di gratuità, la Tradeco non percepisce un euro, ma fino a quando? E’ vero che le sperimentazioni a Martina Franca, vedi la rotatoria di via dello Stadio, si ispirano alle “calende greche” ma la Tradeco sembra stia per perdere la pazienza con la conseguenza di una repentina richiesta di compenso per il servizio prestato. Tornado ai commercianti, i veri protagonisti in positivo di questo risultato, questi sono stati lusingati dall’Amministrazione con una cortese richiesta di “collaborazione” che poteva essere sostituita con una formale Delibera di Giunta. Solo che la Delibera di Giunta avrebbe comportato l’applicazione dell’art. 7 del D.P.R. n. 158 del 27/4/1998 che impone alle Amministrazioni Comunali delle agevolazioni “attraverso l'abbattimento della parte variabile della tariffa per una quota, determinata dai medesimi enti, proporzionale ai risultati, singoli o collettivi, raggiunti dalle utenze in materia di conferimento a raccolta differenziata”. In parole povere, uno sconto sulla salata tariffa di 8,71 euro a mq. che ogni commerciante versa annualmente nelle casse del Comune. Ma quando è stata chiesta la “collaborazione”, magari a un supermercato o a un mobilificio, questa ipotesi è stata paventata? Certo, una riduzione della TARSU non risolverebbe il problema di un comparto in ginocchio, ma potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno. Si spera almeno che si stia lavorando sul regolamento della TARES, l’imposta che prima o poi sostituirà la TARSU e che di quest’ultima, tanto per cambiare, sarà molto più onerosa. I cittadini ce la stanno mettendo tutta, forse più di quello che dovrebbero visti i riconoscimenti fin qui ricevuti, e l’Amministrazione dovrebbe fare la sua parte più con atti concreti che con vacui proclami. Un segnale potrebbe arrivare dal Bilancio 2013 che per il servizio raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti, a richiesta dell’assessore Stefano Coletta, dovrebbe presentare un incremento di 200.000,00 euro per “avviare iniziative pilota e/o incentivi verso i cittadini virtuosi che ci conducano in maniera informata al 2014, anno in cui il nuovo servizio potrebbe davvero partire” (attenzione al “”potrebbe” davvero partire). Non ci risulta alcun progetto a fronte di questa richiesta. La cosa non ci preoccupa, basta applicare le leggi esistenti senza sforzarsi a inventare nulla di nuovo. Si risparmia, in tutti i sensi.