MENU

Primedonne/ Metti Aida con Maria (di Venosa)

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

2
AGO
2013
Si chiude il sipario su una stagione coinvolgente e di grande qualità, con l’offerta più elitaria del Festival ma anche con la proposta di opere decisamente più pop
 
Note, acuti, libretti hanno caratterizzato la prima parte di questa nostra estate.
Opere bellissime quelle proposte dal Festival della Valle d’Itria; encomiabile l’iniziativa del Teatro Verdi “Martina Opera”,  così abbiamo colto entrambe le opportunità e le note del “Rigoletto” hanno inaugurato la nostra stagione dedicata alla musica.
La diretta da Taormina ha portato il genio verdiano a Martina, nella sala del teatro a lui intitolato,  le note egregiamente eseguite dall’orchestra, insieme alle parole di Francesco Maria Piave, sono giunte ai molti spettatori presenti, per librarsi nell’aria e raggiungere le stelle attraverso il tetto aperto che in cambio offriva quel fresco e leggero venticello che ha caratterizzato le serate del luglio martinese.
Il programma ha poi offerto la Bohème, in una bellissima versione per i più piccoli, il Falstaff, le notizie sugli amori e la vita di Wagner e Verdi: un po’ di gossip d’altri tempi. L’ultimo spettacolo ci ha visti al Teatro alla Scala per L’Aida di Zeffirelli: meravigliosi i costumi, le scenografie, il tutto curato con estrema dovizia, con una cura dei particolari come si trattasse di un film che prevedeva zoomate e primissimi piani. Voci incantevoli, orchestra delle grandi occasioni e 13 minuti di applausi in quel di Milano. E’ mezzanotte quando si chiude il sipario… l’unica nota stonata ha  cominciato a suonare alle 23.40 dai locali viciniori, una musica ripetitiva, composta da poche note, con i bassi… troppo alti, che non hanno permesso al pubblico del Verdi di gustare appieno le ultime battute dell’Aida.
Passiamo ad altro spartito. Ci ha entusiasmato l’idea di assistere a un’opera mai rappresentata, essere presenti a una prima mondiale era un’occasione da non perdere e così “Maria di Venosa” ci ha visti tra il pubblico nell’Atrio del Palazzo Ducale, accolti da un sorridente e rassicurante Franco Punzi, espressione di una gentilezza e di una cavalleria dai più, ormai, dimenticata, ma che permette alle gentili signore di constatare, con piacere, non essere del tutto estinta.
“Crispino e la comare” ha coinvolto e divertito il pubblico in un allestimento scenografico alquanto originale. Sempre suggestiva l’atmosfera che si crea nell’Atrio del Palazzo Ducale, unica nota dolente, sottolineata da alcune signore, le sedie alquanto scomode.
Cade, così, il sipario sul Festival, vanto di Martina, che quest’anno - ci pare - abbia coinvolto e interessato più martinesi e le cui note ci hanno accompagnato prima di pranzo con i concerti dell’ora sesta e messo a letto con le voci e i suoni della mezzanotte.
Ed ora … la musica è finita, … i maestri se ne vanno e a noi non resta che sperare in un prosieguo ricco di eventi qualificati e qualificanti per tutti e per ciascuno.
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor