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Questionario proustiano/RISPONDE TILDE POMES

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

4
APR
2014
Quando, all’inizio dello scorso anno, ci fu segnalata l’uscita come esordio del romanzo “Amore scarno” di Tilde Pomes, ad incuriosirci fu proprio il titolo. Abituati a considerare l’amore come il più potente antidoto alla morte, quell’ossimoro stridente invece la evocava in tutta la sua realtà. Non ci sono ricette standard per la scelta di un libro da leggere. Ogni lettore/lettrice adotta le proprie personalissime strategie: leggere l’incipit, oppure il risvolto di copertina, leggere una pagina a caso, addirittura l’ultima. Tuttavia il titolo di un romanzo rappresenta quasi sempre un catalizzatore dell’attenzione e quanto più un titolo sconvolge i  piani dell’immaginario intorno a un determinato tema, tanto più crescerà l’interesse per la storia raccontata dal romanzo che avremo scelto. Questo è avvenuto con “Amore scarno”, nel quale, attraverso la voce narrante di Sara (protagonista del romanzo) vengono messi a nudo gli scheletri, appunto, di una famiglia nata e vissuta negli anni del boom economico a Ostuni: l’ipocrisia, l’avidità, la violenza fisica e psicologica, i tradimenti e le menzogne. Tossine che scarnificano l’amore operandone una mutazione in energia autodistruttiva. Lo spirito leggero che anima questa rubrica, lo abbiamo già scritto, è sollecitare la curiosità verso le narrazioni, le varie voci che percorrono la nostra Regione, non per una tentazione campanilistica, che, consapevoli di vivere in un mondo interconnesso, sarebbe ingenua, quanto piuttosto per cogliere gli intrecci, i rimandi tra una storia e l’altra e assaporare la varietà delle essenze, degli umori che esalano dai libri. Così come anche dai questionari ai quali, autrici/autori/editori stanno rispondendo proprio col tono che ci siamo proposti: il divertissement, quella disposizione giocosa allo stato puro che, probabilmente più della Bellezza, dovremmo riconquistare per contrastare il cinismo rancoroso, la triste rassegnazione che serpeggiano nel nostro tempo.
 
Qual è oggi la sfida  più difficile per una scrittrice? 
«Qualsiasi ostacolo potrebbe bloccare la scrittrice a un certo stadio,  dipende dai luoghi in cui opera e dalle situazioni che vive, per cui sostengo che la sfida più difficile debba essere quella di oltrepassare i limiti, di osare per affermare il suo valore, di lanciarsi in un cammino difficile fino in fondo».
Leggere per te…
«E’aprire la mente e chiudere ogni volta il cerchio».
Prossima tua pubblicazione?
«Non rivelo».
Il tratto principale del tuo carattere?
«La forza di volontà,  metafora del vento che  spinge lontano…».
La qualità che desideri in un uomo?
«Il soffio  di un sorriso anche sul destino più duro». 
La qualità che desideri in una donna?
«Saper conservare la felicità nella memoria, in cui  c’è  anche speranza di felicità».
Quello che apprezzi di più nei tuoi amici?
«La sensibilità d’animo, il senso di solidarietà. Non sarebbero miei amici!».
Il tuo principale difetto?
«Una meticolosità che spesso sconfina nella pignoleria».
La tua occupazione preferita?
«Ri-conoscere la Bellezza, riconsegnare dignità alle idee, ai luoghi, insomma a tutto ciò che mi è stato consegnato».
Il tuo sogno di felicità?
«Lo dico con Stratford-on–Avon: “Essere racchiuso in un guscio di noce e sentirsi un re dello spazio infinito”».
Quello che vorresti essere.
«Quella che sarei dopo aver realizzato il mio progetto di  vita».
Il paese nel quale vorresti vivere.
«Ovunque nel Belpaese, con i miei cari».
Il colore preferito.
«Ogni colore che in una determinata situazione si accordi al mio stato d’animo».
L'uccello che preferisci.
«Il colibrì».
Il fiore che ami.
«Li amo tutti».
Gli autori  in prosa che preferisci.
«In questo periodo  Saramago e Tabucchi  mi procurano una forte incandescenza emozionale…». 
I poeti che preferisci.
«Oggi  sto con Pessoa e con due dei suoi eteronomi».
I personaggi letterari che preferisci.
«Tutti quelli che fanno parte della mia vita, quelli a cui mi rivolgo spesso. Ieri pensavo a Joseph K. ed è arrivato Francesco Veleno…».  
Le eroine letterarie che ami.
«Tutte le eroine che danno retta al cuore o che vivono strani sogni… le ultime? Blimunda o Donna Ines Suarez!».
I compositori che preferisci.
«Stasera, Chopin e Tchaikovsy». 
I tuoi pittori preferiti.
«Tutto quello che i pittori italiani hanno concepito, e i pittori inglesi del Romanticismo».
I tuoi eroi nella vita reale.
«Chi si spende per la legalità e per la qualità della vita dell’uomo sulla Terra».
Le tue eroine nella storia.
«Tutte le donne che si sono battute  per una causa giusta, per la libertà e per la parità di genere».
I tuoi nomi preferiti.
«Il nome come partecipazione a un destino di gioia e di speranza». 
Quello che detesti più di tutto.
«L’assenza di sensibilità d’animo».
I personaggi storici che disprezzi di più.
«I dittatori e gli incapaci».
Il dono di natura che vorresti avere.
«La memoria, che per quanto la eserciti, non diventerà mai... memorabile!».
Come vorresti morire.
«Con la  consapevolezza di quello che mi accade».
Stato attuale del tuo animo.
«In ansia. Penso alla vita futura del  questionario a cui sto rispondendo…».
Le colpe che ti ispirano maggiore indulgenza.
«Se comprendo giustifico, quindi potrei giustificare qualsiasi colpa».
Il tuo motto
«Volere è potere».
 


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