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Scavando scavando/La storia come non l´avete mai vista

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

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LUG
2014
Imparare divertendosi: missione possibile. Al via in questi giorni nel Salento la 17esima edizione del Festival di archeologia per ragazzi, per imparare a prendere dimestichezza con le fonti materiali 
 
Qual era la vostra materia preferita a scuola? Forse italiano, magari matematica, o più probabilmente educazione fisica. Quasi certamente, pochi coraggiosi risponderebbero storia, in quanto in genere suscita un certo timore reverenziale, perfino in chi, come la sottoscritta, ne era affascinata. La disciplina richiede infatti un approccio capace di rendere attuali e portare nel quotidiano vicende e personaggi temporalmente anche molto lontani da noi. La sfida è ambiziosa, la posta in gioco alta, ma ne vale la pena, come dimostra il Festival Internazionale di Archeologia per Ragazzi di Vaste (Lecce) giunto quest’anno alla 17esima edizione.
L’evento, realizzato dallo studio archeologico Chora in collaborazione con il Comune di Poggiardo, e supportato da importanti partnership (Provincia di Lecce, Regione Puglia, Università del Salento, Museo “S. Castromediano”,  Soprintendenza archeologica della Puglia e Teatro Pubblico Pugliese), si terrà dal quattro all’undici luglio prossimi tra Vaste e Poggiardo. «Archeologia come emozione dell’antico, un’offerta diretta ai giovani per comunicare il bisogno di conoscere meglio le proprie radici e l’impegno a difenderle», così gli organizzatori sintetizzano lo spirito dell’iniziativa. Ragazzi dai 6 ai 16 anni  provenienti da diverse città italiane e dall’estero (Francia, Belgio, Inghilterra, Austria) prenderanno parte allo scavo archeologico di Vaste sotto l’attenta guida di archeologi, utilizzando – è proprio il caso di dirlo – i “ferri del mestiere”, effettuando i rilievi e scattando foto al sito. 
E non finisce qui: sono previsti infatti laboratori di archeologia sperimentale, attraverso i quali apprendere le tecniche di lavorazione dei materiali utilizzati nell’antichità. Pietra, selce e argilla serviranno per dare vita a strumenti simili a quelli che in epoca preistorica venivano adoperati per la caccia e in ambito domestico. Plasmando l’argilla si misureranno invece con la realizzazione e decorazione di vasi, che, con il supporto di un esperto, cuoceranno in una fornace simile a quelle di allora. Si terranno inoltre lezioni di Archeozoologia, Antropologia e di Paleobotanica, finalizzate a ricostruire la conformazione delle ossa animali, delle sepolture umane e delle piante dell’antichità rispondendo a domande tra cui: «come si nutrivano gli uomini? Come si distingue il sesso degli scheletri?». Tra le novità dell’edizione di quest’anno, si segnala la giornata con un’esperta mosaicista, che insegnerà agli “archeologi in erba” l’arte del mosaico antico e ne realizzerà uno con loro.
L’evento, che finora ha visto la partecipazione di più di duemila giovani, costituisce un vero e proprio fiore all’occhiello per il territorio, perché, come spiega la vice presidente della Provincia Simona Manca, si tratta di «uno dei festival più originali e più belli del Salento. I numeri registrati nelle precedenti edizioni, con presenze nazionali e internazionali, ci confortano della bontà e del successo che ogni anno si ripete in occasione di questa prestigiosa manifestazione, con cui si realizza un doppio obiettivo: promuovere un bene di valore inestimabile ed educare i bambini, insegnare loro la storia in maniera diversa e con un metodo più efficace: una sorta di tuffo nel passato che di certo non dimenticheranno negli anni». Dal canto suo il sindaco di Poggiardo Giuseppe Colafati ha sottolineato come l’amministrazione provinciale abbia «creduto da subito in questo progetto, un’esperienza che come Comune rinnoviamo annualmente, unica nel suo genere a livello nazionale. Questa del festival è un’iniziativa che si va a inserire in un percorso più ampio pensato dall’amministrazione, e che coinvolge l’intero territorio circostante con una serie di attività culturali».
Un’occasione ghiotta, quindi, per (di)mostrare  ai più piccoli che la storia sa essere coinvolgente e viva, se la si esplora con i sensi vigili e affamati. Un’opportunità per sentirsi partecipi di questa, recuperando un ruolo attivo nell’approccio a ciò che è stato prima di noi. Insomma, la via più rapida per scoprire quanto può essere divertente imparare. Dite la verità, ripensando al burrascoso rapporto che avete avuto voi con la storia, siete un po’ invidiosi, eh?
 


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