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Mimma Leone /Il naufragio e l'approdo, storie al femminile

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

24
APR
2015
"Il mare per le conchiglie” è l’opera prima della scrittrice salentina. Una raccolta di racconti brevi: dieci donne, dieci conchiglie, parlano in prima persona descrivendo il proprio vissuto sullo sfondo delle magiche coste salentine
 
 
“Nel mare puoi trovare centinaia di conchiglie differenti, ma solo dentro te stesso potrai trovare la determinazione e la perseveranza per conquistare quelle pochissime perle preziose che si nascondono in quel mare di conchiglie.
E nonostante le tempeste e quando tutto sembrerà ormai perduto, c’è sempre la speranza, una forza incredibile e inaspettata che ti farà ricominciare e che soffierà lontano gli ostacoli e tutto quanto ti preoccupava e ti spaventava.”
Marcio Kuhne, OSA e il futuro sarà tuo
 
 
Un affresco molteplice e variegato di  femminilità e  naturale sensibilità nel guardare il mondo, ognuna con occhi diversi. Mimma Leone tratteggia i fili invisibili capaci di unire i mondi interiori delle donne senza mai  trincerarle  dentro  inutili stereotipi ma facendo emergere il vissuto di ognuna, con le  proprie  fragilità e la propria forza  interiore, con la  propria  indole  avventurosa o  timorosa. "Il mare per le conchiglie” ci ricorda che, come sostiene Denis Diderot, “quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell’arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle”. Mimma Leone utilizza un linguaggio incisivo, di forte impatto e profonda capacità descrittiva ed evocativa, una manifestazione del suo mondo interiore che prende forma generando parole e magia.
 
Mimma Leone, artista a 360°, scrivi canzoni, suoni la chitarra, hai seguito corsi di regia e sceneggiatura, sei stata una speaker e hai collaborato alla realizzazione di numerosi spot e spettacoli, in quale abito ti senti più a tuo agio?
«Mi muovo a mio agio nel mondo della scrittura, declinata in ambito artistico e culturale, è la forma espressiva che da sempre mi permette di esplorare gli orizzonti che lasciano intravedere l’indicibile, paradossalmente».
 
Parlaci di Mimma  come scrittrice e come donna. Come e quando nasce in te l’esigenza di affidare alla scrittura i tuoi pensieri e il tuo sentire più profondo?
 
«Sono una persona riflessiva e riservata, già da bambina ero molto introspettiva. In età scolare ho scoperto quanto la bellezza della lettura potesse stimolare la creatività. Ho iniziato a scrivere per guardare più da vicino i risvolti di una fantasia che mi appariva sconfinata, senza argini, a volte anche disordinata per quanto ricca e densa. Nell’adolescenza la scrittura è diventata quasi una terapia, un modo per conoscermi;  oggi è uno strumento straordinario di condivisione, per me insostituibile».
 
 
"Il mare per le conchiglie" è una raccolta di racconti brevi, affreschi di donne che sottolineano la loro bellezza, a volte dolce  e avvolgente, altre volte spietata  e brutale. In questo libro non è difficile intravedere l’amore per la tua terra. Ci parli del tuo rapporto con il Salento?
 
«Il legame con la terra che ti vede nascere e crescere è un filo rosso che conduce alle radici invitando a un eterno ritorno a casa, anche semplicemente inteso come periodico viaggio della memoria.
Nonostante sia fermamente convinta dell’importanza del qui ed ora come unica dimensione reale del vivere, ammetto che il passato resta custode indiscusso dei valori su cui fondiamo il nostro percorso di vita. Solo allontanandomi dalla mia terra ho compreso bene  quanto fosse necessario per me il contatto con il mio Salento, un’eco che mi raggiunge ovunque».
 
Cosa rappresenta il mare per ogni conchiglia? 
 
«Rappresenta il mondo, in superficie, ma il significato della realtà è sott’acqua esattamente come per l’essere umano, della cui conoscenza si hanno notizie certe solo cercando oltre le apparenze. In questo senso, riprendo il forte valore simbolico dell’acqua come elemento di purificazione e come rappresentazione dell’inconscio umano, popolato da emozioni latenti, disagi, sogni, paure».
 
"In ogni donna c'è un po' di me che va oltre me e il mare decide la direzione, il naufragio e l'approdo": la scrittura come tentativo di penetrare il mistero dell’animo femminile nei vari percorsi di vita. Quanto c'è di Mimma in ognuno di questi racconti?
«Le Conchiglie sono storie inventate ma verosimili. Ho scritto questi racconti dopo  un’osservazione della donna dei nostri giorni nella sua complessità, immaginando dieci volti molto diversi fra loro e comunque piuttosto distanti dal mio vissuto. Ma sono certa che ogni scrittore, quando descrive un sentire altrui, non fa altro che parlare di sé giocando con più maschere, mediante una confidenza che viene consegnata al lettore con un gesto di coraggio e al contempo di imprudenza; un rischio bellissimo da correre, perchè chi sfoglia le nostre pagine può diventare il più prezioso fra gli amici». 
Le varie storie al femminile sembrano scattare perfette fotografie che ci restituiscono la donna nella sua interezza, tratteggiando i lati spigolosi e le debolezze  di ogni donna, senza mai  trincerarle  in sterili  stereotipi e senza concedere loro delle attenuanti per quello che hanno fatto o non hanno fatto. Cosa significa essere donna oggi?
«E‘ un privilegio e una responsabilità. Chi ci ha preceduto ha lottato per costruire una società in cui è possibile esprimere liberamente il nostro valore. Ma la visione attuale del mondo femminile, che tende a dipingere la donna come il vero sesso forte, sicura di sè ed emancipata, è spesso fuorviante e viziata da esigenze mediatiche e consumistiche. Esistono e persistono, purtroppo, moltissimi esempi di sudditanza e schiavitù, aggravati dall’indiscutibile dato che pone la donna come principale bersaglio della crisi della famiglia e dell’educazione, del crollo dei valori e degli effetti negativi del progresso scientifico».
Arriva dalla Capitale il primo prestigioso riconoscimento per ‘Il Mare per le Conchiglie’. Grazie al Concorso Letterario Nazionale ‘Ecce Dominae’, che ha espresso il proprio apprezzamento nei confronti dell’opera, proclamandola vincitrice della sezione ‘Racconti", è molto più di un premio, perché nasce dal dolore delle donne ed è dedicato ai sogni delle stesse, al medesimo modo delle tue  Conchiglie. Che cosa ha rappresentato per te questo premio?
«Il premio ‘Ecce Dominae’ ha un significato importantissimo perchè nasce dal nobile principio di restituire alla donna tutto ciò che la violenza, spesso, le sottrae. A Roma, nel corso della cerimonia di premiazione, c’è stata una bellissima atmosfera di solidarietà, concetto anche questo da ricostruire in modo creativo poichè quasi sempre relegato al mero assistenzialismo che rivela  limiti e inconsistenza. Il Centro Antiviolenza Marie Anne Erize sta effettuando un grande lavoro culturale e il concorso letterario rientra in questo loro progetto di crescita e sviluppo attraverso l’arte e la conoscenza». 
Il racconto 'Approdi', tratto dal  tuo "Mare per le Conchiglie", risulta finalista anche  del concorso letterario nazionale 'Scritti Iblei', del Centro Studi Italo Calvino di Modica, altro riconoscimento che dimostra l'attenzione verso il frastagliato, difficile ma affascinante mondo al femminile.Cosa rappresenta per te questo ulteriore riconoscimento?
«Un’altra bella sorpresa,  che anche stavolta arriva da lontano. Il 16 maggio sarò infatti in Sicilia per ritirare il premio, in una terra altrettanto ricca di fascino che ho la pecca di non conoscere ancora per vie dirette. Il regolamento prevedeva l’invio di uno scritto contenente il senso del rapporto fra l’uomo e il mare, ed è quindi motivo di grande orgoglio per me aver appreso che la mia visione al femminile sia stata apprezzata e selezionata».
Le storie sono tanti affreschi sui mondi interiori femminili, fragili e forti. Storie di donne che, in modi diversi, cercano di riappropriarsi della propria esistenza, ognuna alle prese con i propri drammi personali e  con le proprie gioie, come capita ad ognuna di noi. Storie che dimostrano la tua  grande capacità di penetrare nell’animo e nella psicologia femminile. Quale messaggio intendi lasciare ad ogni donna che leggerà questo tuo scritto?
«Il messaggio è positivo, di grande speranza. La donna possiede l’intuizione e la sensibilità per trovare sempre la strada della salvezza, anche nel più travagliato dei percorsi; ma è necessario divenire consapevoli del nostro valore come sacra combinazione di forza e fragilità, e dei nostri talenti, della potenza creatrice che ci contraddistingue  avvicinandoci  a Dio. Grandi cambiamenti planetari sono in corso, l’universo ci offre un’occasione imperdibile di evoluzione ed elevazione. La donna deve trovare il coraggio di essere libera, e allora avrà le chiavi della vita».
 
 
 


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