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Sex & disabled people/ La sessualità oltre le barriere del corpo e della mente

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

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LUG
2015

Un progetto culturale, teso a scardinare false credenze e inutili tabù: la scrittrice Barbara Garlaschelli ci spiega, anche ai non "abilitati", i segreti di una sessualità  normalmente diversa, trattandola con leggerezza, ironia,  poesia e dolcezza

Il dibattito riguardante la vita sessuale e affettiva delle persone con disabilità è da sempre un tabù profondamente radicato, tanto che la nostra cultura ha preferito immaginare il disabile come un essere asessuato, lontano da pensieri "impuri", da emotività e passionalità, negando radicalmente ogni personale potenzialità affettivo-sessuale. La nostra cultura ha sempre preferito mettere sotto silenzio un tema eccessivamente colmo di  imbarazzo, equivoci, stereotipi e pregiudizi.  È stranamente difficile immaginare che anche le persone affette da disabilità  abbiano una sessualità e  siano alla ricerca di un rapporto d’amore come tutti i cosiddetti "sani"?  È più semplice pensare che non abbiano impulsi sessuali solo perché presentano problemi in una parte del corpo? La persona con disabilità, esattamente come le altre, ha bisogno di amare ed essere amata per poter sviluppare una sana crescita interiore. La sessualità appartiene all’esperienza del proprio corpo, si sviluppa a partire dalla conoscenza di sé e in relazione agli altri da sé e questo vale per qualsiasi persona, ma la società non aiuta con il pudore, la morale, la religione, la paura, il  falso moralismo, le barriere architettoniche mentali, a tal punto che gli ostacoli principali non riguardano tanto i limiti corporei o mentali quanto la cultura in cui viviamo. Lottare affinché la persona affetta da disabilità abbia, come ogni altra persona, diritto ad una vita sessuale che gli consenta un’esistenza piena, appagante, felice e autentica è l’obiettivo fondametale di una vera  società civile degna dell'uomo. Molto si sta facendo ma ancora tanto c'è da fare per far crollare il muro di pregiudizi e stereotipi. Le cose stanno cambiando con lentezza,  stanno  evolvendo in meglio e per raggiungere validi traguardi occorre continuare a  non far calare il velo di silenzio intorno a questo tema e parlare di sessualità e disabilità anche e soprattutto con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore. Da questo presupposto nasce il  reading "Sex & disabled people", ideato dalla scrittrice Barbara Garlaschelli, in carrozzina dall'età di 16 anni. Prende ironicamente  forma dalle sue "lezioni” comiche  postate su  Facebook e giocate sull'approccio tra quelli che definisce ironicamente  “non disabilitati” e “disabilitati”. A questo progetto prende parte anche Alessandra Sarchi, scrittrice e anche lei disabile, che aggiungere alle “lezioni comiche” un suo controcanto poetico; al duetto si aggiunge  la musica del jazzista Luca Garlaschelli, le letture di Viviana Gabrini e un video di Raffaele Rutigliano con disegni di Sabrina Lupacchini.

Come nasce il Reading di “Sex & disabled people”?

«Nasce casualmente, con dei miei post su facebook, scritti così, senza nessun progetto, solo con la voglia di trattare un tema "tabù" quale la disabiltà e il sesso in modo comico. Li ho intitolati "Sex & disabled people" per fare il verso a Sex & the city. Il seguito che hanno avuto le "lezioni" sul web è stato straordinario, così ho proseguito nella scrittura. A un certo punto persino la stampa (Corriere della sera) e alcuni bloggers e radio mi hanno chiesto interviste. Allora ho cominciato a pensare che questi pezzi, brevi, alcuni brevissimi, potevano diventare qualcosa di diverso, potevano vivere al di fuori del web. Ho chiesto all'amica e scrittrice Alessandra Sarchi, anche lei disabile, se le andava di "completare" il testo con pezzi suoi e lei ha accettato. Il risultato è un reading in cui le mie lezioni comiche si completano con i suoi scritti poetici e profondi. A quel punto avevamo bisogno di un musicista e di un'altra voce che completassero il quadro e abbiamo chiesto a jazzista Luca Garlaschelli e alla lettrice Viviana Gabrini se volevano partecipare all'avventura. Ci hanno risposto di sì, ed è nato il reading musicale "Sex & disabled people". Inoltre si aggiunge anche il video di Raffaele Rutigliano realizzato con i disegni di Sabrina Lupacchini. L'A.S.P. di Pacenza e il Comune di Piacenza, insieme all'Associazione Tessere Trame di cui sono il presidente, hanno collaborato perché potessimo rappresentare la prima del reading al Cantiere Simone Weil di Piacenza e il 18 giugno c'è stato un applauditissimo battesimo del fuoco. Tra l'altro, entro l'anno, un piccolo, nuovo editore "Papero editore" lo farà diventare un libro a tiratura limitata, con carta particolare. Insomma, un bellissimo evento».

Sesso e disabilità, da sempre un connubio considerato tabù tanto da immaginare le persone affette da disabilità, asessuate e senza pulsioni né desideri sessuali. Quali sono le difficoltà che incontra nel parlare di sessualità delle persone disabili? 

«Le difficoltà che incontro io, in realtà, sono pochissime ma questo è un fatto legato al mio carattere, alla mia esperienza, al mio modo d'essere. Io ne ho sempre parlato, quando possibile, in ogni ambito, compreso quello scolastico. Il fatto è che non si affronta questo tema nel modo giusto,  perché ho lo si fa in ambiti strettamente tecnici (convegni, tavole rotonde, ambienti medico sanitari) o lo si lascia in balia di volontari e delle famiglie stesse che non sanno, spesso, come gestire questa realtà. Il solo fatto che il tema sessualità è disabilità venga coniato come "problema" la dice lunga su come ci si prepara ad affrontarlo. Sex & disabled people nutre questa ambizione: trattare con leggerezza, ironia,  poesia e dolcezza, un tema che riguarda tante e tante persone. Più di quante non possiamo immaginare e il fatto che siano due scrittrici disabili a mettersi in gioco in prima persona, non solo scrivendo il testo, ma vivendolo sul palcoscenico è una novità spiazzante».

La vita affettiva e sessuale per chi è affetto da  una disabilità motoria o mentale, è sicuramente complicata,  quali consigli si sente di dare a una persona disabile che a malincuore  ha deciso di rinunciare alla sfera affettiva e sessuale? 

«Non me la sento di dare consigli in una sfera della vita così delicata, privata e cangiante (ogni disabile, come ogni essere umano, è un mondo a sé). Dico solo una cosa: non smettete di crederci, di cercare, di giocare. Non abbiate paura di voi stessi. Gli altri, spesso, sono più disponibili di quanto non pensiamo. Molto dipende da noi. Ma, ripeto, nessun consiglio, anche perché le disabilità sono molte e molto diverse tra loro e per ciascuna la strada è differente».

La società non aiuta trincerandosi dietro pudore, morale, religione, paura. In che modo è possibile superare la barriera di pregiudizi e stereotipi sui “disabilitati”?

«Continuando a parlarne, a "mostrarsi" a mettersi in gioco, anche a fare vivere spettacoli come Sex & disabled people».

 

 



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