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Categoria: CULTURA
L’esperienza del teatro didattico raccontata da Maria Rita Chiarelli, che l’ha fortemente voluta e testardamente realizzata coinvolgendo i piccoli nell'allestimento dell'opera "Bastiano e Bastiana"
“Bastiano e Bastiana” ovvero un lavoro coinvolgente, complesso e inevitabilmente faticoso, che ha visto protagonisti gli alunni dell’Istituto Comprensivo Guglielmo Marconi di Martina Franca.
《Ci tengo a precisare che l'idea di questo laboratorio è completamente mia e nuova.
"Il piccolo spazzacamino", spettacolo vissuto come soprano a Fano, mi ha fatto scoprire il teatro didattico di Britten, nel quale lui utilizza sulla scena professionisti e bambini.
Altra cosa che mi ha ispirata è stato l'inizio del mio amore per la lirica; da ragazzina che odiava la lirica, a 14 anni mi sono trovata a lavorare come comparsa e come spesso succede, quell'esperienza mi trasformata in un'appassionata! Alle cose insomma ci si appassiona solo facendole.
Per questo ho capito che affiancando i bimbi a dei coach esperti e comunicativi, e coinvolgendoli in prima persona nell'allestimento di un vero spettacolo, si può portare pubblico nuovo alla musica, al teatro, alla danza, e all'arte figurativa.
E la dottoressa Grazia Anna Monaco, Dirigente dell’Istituto Comprensivo Marconi, ha avuto il coraggio di tentare d'innescare questo processo sinergico》.
Mettere insieme circa 170 bambini e tanti, tanti adulti. Davvero una bella sfida.
《Ho fatto tutto questo solo per passione nei confronti del mio lavoro, per la voglia di manifestare il mio amore per l'arte. Oltre che per esprimere certamente quello che ho dentro, la mia fantasia, la mia visione della vita.
Credo davvero che il teatro come strumento sociale, dovrebbe poter insegnare a tutti che senza un'umile collaborazione a un unico progetto, in cui ognuno è solo parte di un ingranaggio, unica e indispensabile, lo spettacolo non può esistere. Se tutti facessimo così nella vita, il mondo sarebbe migliore, ne sono certa!
Ho cercato d'insegnare questo ai bambini. Quando cantavamo, la mattina in laboratorio, dicevo: cantiamo, ognuno per sé, e tutti insieme, ascoltandoci.
Dietro questo lavoro ci sono stati risvolti profondi, tanta ricerca e tanta creatività》.
Il tutto diviso?...
《In tre atti. I primi due, Backstage e Mozart fa i provini, sono una mia creatura mentre il terzo, che ha dato il titolo allo spettacolo intero, "C'era una volta Bastiano e Bastiana" è una mia rielaborazione drammaturgica di una parte dell'operina "Bastiano e Bastiana" di Mozart》.
Avete affrontato un percorso affascinate ma al tempo stesso faticoso.
《Ho ideato ogni incontro pensando per i bambini delle esercitazioni su misura e, osservando la loro risposta, ho preparato quello successivo. Così da febbraio dello scorso anno abbiamo tenuto uno o due incontri al mese per ogni classe. Da ottobre invece abbiamo lentamente cominciato a proporre l'ascolto dei brani di Mozart: cum grano salis!
I bimbi non sono pattumiere (perdonate il termine), in cui riversare delle nozioni, informazioni o note. Fra noi c’è stato un intenso scambio di emozioni di cui sono stata molto gelosa; infatti non amavo ci riprendessero durante le lezioni. Mi sono divertita a stupirli ogni volta: è stato bello!
Poi li ho fatti giocare a “fare i provini". Sempre per attirare la loro attenzione. Anche i bimbi più restii e vivaci, in questo modo sono rimasti coinvolti!
Alla fine, quello che ho voluto fosse un sogno collettivo: lo spettacolo. Qualche protagonista doveva pur esserci, ma tutti erano importanti》.
Qualche ringraziamento particolare?
《L’elenco delle persone che, a vario titolo, mi hanno affiancata in questo meraviglioso viaggio è lunghissimo e, per non correre l’inevitabile rischio di dimenticarne qualcuna nell’esercizio di una impersonale elencazione, permettetemi di unirle tutte in un unico grande abbraccio》.
