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Nuove prospettive / Emigrazione giovanile: aspetti, cause, effetti e proposte

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

9
NOV
2017

Alle prese con le criticità di un territorio carente sul piano strutturale e ancora avvitato in logiche clientelari, di sfruttamento e di ricatto occupazionale. Soluzioni: una visione politica lungimirante e la necessità di uscire dalla logica clientelare della raccomandazione e della ”mediocrazia”



Non poteva scegliere tema di maggiore impatto, per il suo esordio, l'Associazione Culturale "UPWARD: PERSONE, PENSIERI, PROGETTI", nata dall'idea di un gruppo di giovani martinesi fuori sede e non, che sabato scorso, nell'affollatissima caffetteria del MuBa di Martina Franca, si è presentata ai coetanei del territorio, enunciando i punti chiave del programma che intende portare avanti attraverso una serie di incontri ed eventi. "Innanzitutto - come ha spiegato nel suo intervento introduttivo, Francesco Caroli, uno dei soci fondatori, trentenne martinese emigrato a Milano - risvegliare le coscienze e il tessuto sociale, ricucire lo strappo tra cittadini/politica/istituzioni, dare spessore e qualità a temi politici, civili e culturali, avendo come interlocutori, appunto, i giovani. Per farlo - ha proseguito - puntiamo a creare dibattiti e confronti di respiro nazionale e internazionale, partendo però dal nostro territorio e dagli aspetti peculiari con cui, temi come sviluppo, occupazione, innovazione, si presentano ed evolvono all’interno dello stesso."
L'emigrazione è stato il tema scelto per il primo incontro, alla luce dei recenti dati ISTAT (Sono 950 i giovani fino a trent’anni che sono partiti e non sono tornati a vivere a Martina Franca, dal 2008. Numeri che collocano la città al quarto posto in Puglia, dopo Molfetta, Modugno e San Severo). A moderare il dibattito, al quale è intervenuta, tra gli altri, Elena Convertini, il giornalista Gianni Svaldi, direttore del Magazine Radici Future. Tanti gli interventi: Maria Marangi, Eligio Pizzigallo, Vito Cramarossa. Apprezzato il contributo di Massimo Gianfrate, giovane imprenditore tessile, che dopo aver raccontato del suo faticoso inserimento nel tessuto produttivo, ha sottolineato lo scarso spirito collaborativo e le resistenze a fare squadra della classe imprenditoriale martinese, spesso arroccata su posizioni che mal si adattano alla complessità e varietà del mercato globale e la necessità di puntare alla qualità e all'eccellenza, attraverso l'impiego di forze giovani e competenti. Numerosi gli interventi della platea, composta prevalentemente da trentenni che hanno messo a fuoco le criticità di un territorio carente sul piano strutturale (trasporti, sanità, formazione scuola/lavoro) e ancora avvitato in logiche clientelari, di sfruttamento e di ricatto occupazionale. Nel corso del dibattito è emerso chiaramente il bisogno di una visione politica lungimirante e la necessità di uscire dalla logica clientelare della raccomandazione e della ”mediocrazia” che frena lo sviluppo reale, per attuare un'autentica meritocrazia e il reale inserimento dei giovani nel tessuto produttivo.
"Il problema dell'emigrazione - ha precisato Caroli - non riguarda solo i giovani in fuga ma soprattutto chi resta: l’invecchiamento della popolazione, infatti, è un dato di fatto che va governato e “sfruttato" attraverso la valorizzazione di professioni che riguardino il mondo degli anziani, che così potranno divenire risorsa e non limite. Di qui l'importanza di investimenti pubblici, di infrastrutture e di una rete di trasporti che favorisca rapidi collegamenti, risolvendo l’esigenza di chi ha bisogno di lavorare in una città senza necessariamente doverlo fare in una città del nord."
I tanti giovani presenti, molti dei quali hanno puntato sull'arte, che ritengono essere volàno dell'economia, hanno sottolineato come in altri Paesi europei di arte si possa vivere, mentre qui ci si deve accontentare del patrocinio e della gratuità della prestazione in cambio di un'effimera "visibilità".
Pasquale Massafra, esponente del mondo cattolico, ha sottolineato l’importanza di avere "un capoluogo di provincia che faccia da traino e dunque la necessità di fare tutti il tifo per questa grande città da anni martoriata e ora in profonda difficoltà."
L'auspicio di tutti gli intervenuti è quello di avere la possibilità di ritornare, formati, in un territorio che sappia intercettare i talenti, offrendo occasioni occupazionali e traendo vantaggi dalle competenze maturate fuori.
Insomma: i giovani martinesi credono nel riscatto e non vogliono rinunciare alla speranza di tornare.



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