MENU

Opportunità/Crescono idee e talenti

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

15
FEB
2018

Un’importante occasione di crescita personale, oltre che di realizzazione imprenditoriale, un punto di riferimento per l’innovazione, dove mentor, imprenditori e finanziatori cercano talenti o soluzioni. Intervista al professore Gianluigi De Gennaro

Professor De Gennaro, è stato nominato dal Rettore Uricchio Delegato  allo "Sviluppo della Creatività". Ma che delega è? Quali sono gli obiettivi?
E’ una delega speciale, per un obiettivo ambiziosissimo: legittimare e sviluppare tutte le idee creative che possono determinare valore. Una missione che proietta il nostro Ateneo in un’area ancora poco esplorata in ambito accademico, dove le attività di trasferimento tecnologico e sociale si realizzano attraverso la composizione creativa dei ‘sogni delle persone’ con i ‘bisogni dei territori’. Una nuova propulsione per lo sviluppo del territorio. L’Università reinterpreta il suo ruolo di ‘miniera di idee’. Ha grandi ricercatori che fanno invenzioni brillanti, ma non basta che la miniera sia ricca, perché sia utile davvero, il territorio deve starci dentro, fare insieme il percorso della scoperta e ricavarne valore. Questo è il mandato del mio Rettore.

La creatività è alla base di questo processo?
Sì. Per rendere quella miniera una risorsa rinnovabile è necessario che produca sostenibilmente innovazione. L’ingrediente principale nella ricetta dell’innovazione è la creatività. La creatività è una pianta inesauribile, ma va coltivata e curata… se no non cresce. Curarla significa legittimarla, valorizzarla, dire che per te è importante, che ha cittadinanza nell’Università. Se si attiva questo processo, tutti vorranno svilupparla, tirarla fuori.

L’Università può diventare la casa della creatività?
Lo è già. La nostra Università è intimamente intrisa di creatività. Perché non possono farne a meno i ricercatori che producono innovazione e conoscenza, il personale che opera in amministrazione che ogni giorno elabora soluzioni sempre nuove per rendere più efficiente la macchina amministrativa, i nostri studenti, i nostri laureati che costruiscono i loro percorsi formativi per rispondere alle mutevoli richieste del mercato del lavoro. C’è solo da riconoscerla… ma questo è il punto di partenza, infatti il Rettore mi indica il passo successivo, ossia quello dello sviluppo. L’obiettivo è ancora più ambizioso: il modello è quello della ‘fabbrica delle persone’, cioè comprendere che nella creazione di valore devo considerare le ‘persone’ nella loro interezza e non solo per la funzione che svolgono. Si scopre che c’è un potenziale creativo inespresso, utilissimo e che acquisisce ancor più valore se lo si mette a sistema creando una fitta ed efficace struttura di relazioni che promuovono il confronto orizzontale.   
 
E il Balab che c’entra con tutto questo?
C’entra. Quando ti metti sulle tracce della creatività, incontri i giovani… portatori sani di creatività, loro la declinano in tutte le sue manifestazioni. Anche in questo caso, creare una struttura di relazioni e di confronto tra le idee produce un proficuo cortocircuito che potenzia la creazione di valore.  

Per questo si chiama contamination lab?
Certo. Perché attraverso questo cortocircuito i prodotti della creatività si contaminano…. Che vuol dire tante cose: condividere sogni e visioni; incontrarsi, scontrarsi e confrontarsi su idee e competenze trasversali. Così la contaminazione di idee e la successiva creazione di imprese innovative passano attraverso una serie di passaggi intermedi che portano i ragazzi a sviluppare soft skills e a fruire di occasioni di crescita individuale che derivano dall’opportunità di ‘proporsi’, ‘generare relazioni’, ‘acquisire fiducia’, ‘confrontare idee e generarne di nuove’ e ‘allargare il campo visivo’.

E’ questo il ruolo dell’ Università?
E’ una delle sue missioni. E nel futuro questo fronte peserà sempre di più nella valutazione della nostra ‘utilità’. Anche su questa questione occorre cambiare paradigma passando da una proposta qualche volta autoreferenziale di scenario occupazionale ad un impegno strutturato di ascolto sostegno ed incoraggiamento nella realizzazione dei sogni dei nostri studenti, che spesso meglio intercettano le traiettorie del ‘futuro’. Questa impostazione ci consentirà di essere più attrattivi e di cogliere più efficacemente i bisogni dei territori.

Perché si chiama BALAB? e quali sono gli obiettivi di questo laboratorio di creatività?
Abbiamo giocato sull’apparente doppio significato; Ba non sta per Bari, è un termine del management giapponese che indica uno spazio, non necessariamente fisico, dove si crea conoscenza. BA esprime la forza di creazione di saperi che nascono dall'interazione fra individui, e tra individui e ambiente. Il BA mette in rete emozioni, esperienze, sentimenti e immagini mentali, a cui fornisce un contesto, uno spazio esistenziale articolato in quattro fasi: socializzazione, esternalizzazione, combinazione, internalizzazione.
Elementi caratterizzanti sono: people, ideas e space. L’ingrediente fondamentale è la contaminazione all’interno di un convivio di differenze che è il ‘Ba’, dove entrano idee individuali ed escono progetti collettivi.
Alla base c’è la creazione di un contesto interdisciplinare dove si sperimentano nuovi modelli formativi sempre più orientati ai bisogni di un’utenza che rivendica protagonismo nel percorso di sviluppo delle competenze (formazione on demand e laboratori dal basso). La grande sfida è mettere insieme giovani, dallo studente di scuola superiore al ricercatore universitario, con competenze e percorsi diversi con l’obiettivo comune di realizzare le proprie idee imprenditoriali.

Perché i giovani dovrebbero iscriversi al percorso BaLab?
E’ un’importante occasione di crescita personale, oltre che di realizzazione imprenditoriale. Il BaLab è ormai un  punto di riferimento per l’innovazione, dove mentor, imprenditori e finanziatori cercano talenti o soluzioni, perché ritengono che la creatività sia un elemento cruciale nell’attuale scenario competitivo.
Il Bando è rivolto a studenti di scuola superiore, universitari, dottorandi, ricercatori, startupper nati e/o residenti o domiciliati in Puglia (perché studenti, impiegati, immigrati o rifugiati), dai 18 ai 35 anni.
Gli ambiti di interesse sono: Food, agricoltura e economia circolare; Beni culturali, paesaggio e turismo; Rigenerazione urbana, housing, edilizia sostenibile e sicurezza; Smart cities and communities; Transizione energetica, mobilità sostenibile e tutela ambientale; Welfare, job skills e Innovazione Sociale; Life sciences e qualità della vita; Editoria, media e smart education; Economia collaborativa e finanza; Arte, Design e Comunicazione.
La novità di quest’anno è la proiezione del BaLab, esperienza consolidata a Bari, nei territori di Barletta e Taranto e proseguirà in altri Comuni pugliesi; questa azione è necessaria in quanto bisogna che i giovani vedano riconosciuto il loro talento nei loro territori… abbiano la possibilità di realizzare, se possibile, i loro sogni dove li hanno sognati.
Le nostre Città hanno bisogno delle idee dei loro giovani… idee che profumano di futuro.



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor