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I Sorci Verdi e gli altri / Gli Aerosiluranti della Regia Aeronautica

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

11
FEB
2020

 

Aerosilurante Savoia Marchetti S79 Sparviero

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale la Regia Aeronautica impiegò il Savoia Marchetti S79 Sparviero prima come Bombardiere medio e subito dopo come Aerosilurante.

Lo Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, costruito in metallo, acciaio e tela. La fusoliera era un traliccio di tubi in acciaio rivestito nella parte anteriore di lamiera, mentre i fianchi erano totalmente rivestiti in tela. Era dotato di tre motori Piaggio che vennero sostituiti dai più potenti motori Alfa Romeo, da 750 CV. che azionavano ciascuno un elica traente, triplata e metallica, con due passi di assetto variabile e sviluppavano una velocità di 430 Km/h. L’alimentazione era a benzina contenuta in otto serbatoi principali del tipo autosigillante, più due serbatoi ausiliari, con una autonomia di 3200 litri. L’avviamento del trimotore era azionato a terra da un compressore esterno ma l’S79 era munito nel suo interno di un motocompressore da 180 atmosfere. Era dotato di dispositivi di ipersostentazione connessi alle ali sul loro dorso che si azionavano una volta raggiunta la velocità sia in fase di decollo e sia in fase di atterraggio. Il Trimotore era dotato di un carrello retrattile con ammortizzatori  pneumatici e le ruote rientravano nelle gondole poste dietro i motori alari.

La cabina di pilotaggio era multiposto, con doppi comandi e con due pannelli rimovibili, nella parte superiore del tettuccio per consentire ai piloti di lanciarsi con il paracadute o uscire in caso di ammaraggio.

Il SM.S79 venne progettato dall’Ingegnere Alessandro Marchetti e nacque inizialmente come aereo da trasporto veloce nel 1934 e il primo prototipo venne costruito presso le fabbriche aeronautiche SIAI Marchetti di Sesto Calende (Verona). La sua fama accrebbe con i vari record di velocità aerea vinti durante le gare di velocità nel1937, e con la mitica 205^ Squadriglia dei “Sorci Verdi” vinse la prestigiosa gara di velocità da Istres-Damasco-Parigi, affermandosi il bombardiere medio più veloce.

Il distintivo dei Sorci Verdi dipinto sulla fusoliera dei SM S79

L’aereo capace di trasportare 8 passeggeri più equipaggio venne subito impiegato come aereo da trasporto veloce dalla compagnia aerea “Ala Littoria”, dimostrando ottime caratteristiche tecniche sia per la velocità e sia per la sua manovrabilità. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale venne armato con un carico offensivo di varie bombe stivate in celle verticali pari a 1250Kg. La sua difesa era affidata da tre mitragliatrici Breda Safari calibro 12,7mm dotati di caricatori a nastro a maglie metalliche che contenevano dai 350 a 500 proiettili. Una mitragliatrice era posta fissa in caccia, collocata sulla parte superiore del tettuccio della cabina di pilotaggio e sparava al di sopra dell’elica del motore centrale. La sua caratteristica consisteva nel suo funzionamento, in quanto veniva azionata dal primo pilota attraverso un dispositivo di sparo elettromagnetico, collocato sul volante di pilotaggio. Per la mira, all’interno della cabina era collocato sulla parte superiore dei comandi un collimatore, allineato ad un mirino fisso posto sulla fusoliera anteriore.

Le altre mitragliatrici erano brandeggiabili ed erano situate una dorsale, sotto il ventre dell’aereo, la seconda era inserita nella gobba situata alla fine della cabina di pilotaggio per proteggere la coda dagli attacchi nemici e il loro riarmo avveniva tramite un sistema di riarmo pneumatico.

In seguito durante il conflitto collocarono una quarta mitragliatrice Lewis da 7,7 mm sugli sportelli dorsali dei fianchi della fusoliera. L’equipaggio era composta da 6 operatori. L’S79 Sparviero impiegato da subito come Aerosilurante venne armato con due siluri da 450mm. del tipo Whitehead. Il suo nuovo impiego e armato di siluri permetteva di attaccare le unità navali nemiche diversamente dai bombardieri in alta quota o in picchiata. I siluri venivano lanciati ad una determinata altezza dall’acqua e in velocità proseguivano la loro corsa fino a colpire lo scafo della nave nella parte sommersa, meno protetta, provocando seri danni o l’affondamento dell’unità. Il nuovo impiego tattico, non creduto dalla Regia Aeronautica prima dello scoppio della guerra, divenne subito  una terribile ed efficace arma contro le unità da battaglia e le navi mercantili inglesi. Nel mese di luglio del 1940 avvenne il battesimo degli aerosiluranti italiani con l’impiego dei primi cinque S79 Sparviero, assegnati presso la base aerea di El Adem in Libia al comando del capitano pilota Moyola. Una delle prime azioni venne svolta presso la base inglese di Alessandria d’Egitto ma con pochi risultati.

Savoia Marchetti S79 Sparviero - la foto mostra la mitragliatrice situata all’interno della gobba. (foto google.com)

A seguire il giovane Tenente Pilota Buscaglia condusse il primo attacco aerosilurante contro l’Incrociatore inglese Kent che scortava un convoglio mercantile diretto in Grecia. Con grande audacia il pilota italiano attaccò l’incrociatore  inglese il quale venne colpito dal siluro a prora via. Gli inglesi in un primo momento non confermarono l’attacco ma subito dopo venne confermato in quanto l’incrociatore danneggiato venne rimorchiato in porto, ma di certo per la prima volta gli inglesi conobbero e assaporarono  il coraggio e l’abilità dei piloti degli aerosiluranti italiani. Nel settembre 1940 venne costituita la 278^ Squadriglia del 132^ Gruppo aerosiluranti al comando del Capitano Erasi il quale come simbolo della squadriglia fece disegnare sulle fusoliere degli S79 quattro gatti, due bianchi per portare fortuna alla squadriglia, due neri per infondere iella al nemico con il motto scritto: Pauci Sed Semper Immites (pochi ma sempre aggressivi).

Profili tecnici costruttivi del Savoia Marchetti S79-Sparviero  

Il nomignolo “I soliti quattro gatti” derivava dalla mancanza di velivoli ed equipaggi nel periodo bellico pertanto, le azioni venivano svolte sempre dai soliti aerei ed equipaggi. Parlando di nomignolo, i piloti inglesi attribuirono ai Savoia Marchetti S79 l’appellativo di “Gobbi Maledetti”, dovuto alla insidiosa mitragliatrice, situata all’interno della gobba superiore della cabina, usata per la difesa della coda dell’aereo dagli attacchi dei caccia inglesi. I celebri piloti dei Quattro Gatti erano gli Ufficiali Piloti Buscaglia, Graziani, Faggioni, Erasi, Aichner. Altri Ufficiali piloti appartenenti ad altre squadriglie aerosiluranti perirono durante gli scontri aeronavali  fra i quali è doveroso ricordare il Colonnello Seidel, Il Capitano Rotolo e il Capitano Tommasino, nell’operazione Halberd, dove con il loro Savoia Marchetti S84 (nuovi trimotori della Regia Aeronautica), con sprezzante coraggio si gettarono contro il violento fuoco di sbarramento delle artiglierie delle unità navali, silurando la corazzata Nelson, l’orgoglio della Royal Navy, il 27 settembre 1941, nelle acque del Mar Mediterraneo. Per raccontare o descrivere le tante ed eroiche azioni, o battaglie aeronavali svolte dagli aerosiluranti italiani non basterebbe un trattato ma con questo breve articolo, si vuol ricordare il coraggio, la determinazione, l’audacia e la grande abilità e professionalità di tanti giovani piloti e dei loro meravigliosi giovani equipaggi, appartenenti alla Regia Aeronautica, talvolta dimenticati.

La prima foto mostra la la mitragliatrice collocata sul dorsale della fusoliera. La seconda foto mostra la mitragliatrice Breda Safat da 12mm. Montata all’interno della gobba. (FOTO G:TAGLIABUE)



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