“Il nord legge, il sud scrive” titolava tempo fa una testata nazionale commentando i tristi dati sulla lettura in Italia. Eppure se nel Mezzogiorno il numero dei lettori continua a calare, in vetta alle classifiche nazionali ci sono autori nostrani, uno per tutti: Donato Carrisi è al secondo posto con il suo ultimo romanzo “L’ipotesi del male” e la Puglia è fra le regioni più prolifere in fatto di scrittori e scrittrici di talento, che hanno voglia di inventare, raccontare, raccontarsi. Tuttavia lettori cercasi. Ben vangano quindi, iniziative come quella che si è svolta la settimana scorsa presso la libreria L’approdo di Locorotondo, nel corso della quale a più voci si è raccontato l’itinerario che conduce il libro al lettore passando attraverso varie prove e figure professionali: editor, editore, agente, librai. Insomma, una vera e propria squadra al servizio del lettore. Ed anche per invertire la rotta del Sud in fatto di lettura, occorre fare rete, creare sinergie efficaci e creative che accrescano il numero dei libri venduti sia in formato cartaceo che digitale. Nella foto a sinistra una foto dell’incontro svoltosi a Locorotondo. Da sinistra: A. Semeraro, autrice de “La figlia del diavolo”; A. Schena, editora, Presidente dell’Associazione Editori Pugliesi (APE), G. Basile, autrice; G. Turi, editor, A. Campanella, autrice, D. Milazzo. giovane autore. Tema dell’incontro, coordinato da Raffaele Lacarbonara, all’interno del Progetto "Le vie del libro", “IL SOGNO DELLO SCRITTORE DAL MANOSCRITTO AL LETTORE ruoli e figure nel difficile cammino del pensiero alla ricerca dell'immortalità”.
AMA IL TUO SOGNO
Ivan Sagnet, laurea in ingegneria al Politecnico di Torino, nato a Douala, in Camerun, nel 1985, autore del diario “AMA IL TUO SOGNO- Vita e rivolta nella terra dell’oro rosso” (Fandango), è diventato il simbolo di un giovane coraggioso che l’estate scorsa ha intrapreso una singolare rivolta nelle campagne del meridione. “Per la prima volta – scrive nell’introduzione Alessandro Leogrande – centinaia di braccianti africani, vessati dai caporali nella raccolta dei pomodori, si sono si sono ribellati contro un sistema di sfruttamento pre-moderno. Hanno incrociato le braccia e hanno bloccato la raccolta dell’oro rosso per almeno due settimane.”
Un gesto di straordinaria portata civile in un Sud nel quale i frutti della terra non sono più raccolti dai cafoni narrati da Silone o Carlo Levi, ma da braccianti tunisini, sudanesi, ivoriani, ghanesi, rumeni, bulgari sottopagati, sfruttati, privati dei diritti e della dignità. Un passaggio del libro: il primo giorno di lavoro Yvan nei campi di Nardò, durante la raccolta dei pomodori: “…avevo lavorato all’incirca una decina di ore per mettere insieme un totale di 14 euro. Dai quali andavano sottratti d’ufficio: cinque euro per il trasporto; tre euro e cinquanta per il panino; un euro e cinquanta per i guanti, necessari per lavorare e venduti naturalmente dai soliti caporali. A me restava un utile netto di quattro euro, vale a dire il prezzo esatto della cena che avrei consumato alla sera.”
LA PAURA DI ESSERE BRUTTI
La paura di essere brutti negli adolescenti, si innesca sulla convinzione di aver perso per sempre la bellezza, l’amore, la vitalità. Gustavo Pietropolli Charmet, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, docente di Psicologia dinamica all’università di Milano-Bicocca, con il suo ultimo saggio “La paura di essere brutti-Gli adolescenti e il corpo” (Raffaello Cortina Editore), fornisce a genitori, insegnanti, ma agli stessi adolescenti, gli strumenti di analisi per aiutare un ragazzo o una ragazza che non si piace. Sono in aumento gli adolescenti convinti di avere un corpo che non può sostenerli nella ricerca del successo sentimentale e sociale. L’autore illustra la natura e il destino della loro fallimentare relazione con il corpo, quando viene giudicato dal punto di vista dei crudeli ideali di bellezza che i ragazzi assorbono dai modelli della società del narcisismo. Tre i comportamenti analizzati: “gli adolescenti autolesionisti che attaccano o manipolano violentemente il proprio corpo; gli adolescenti, prevalentemente maschi, che alcuni definiscono “dipendenti da Internet” e altri “ritirati sociali gravi”, i quali spariscono dalla scuola e dal gruppo, non escono di casa e raramente dalla cameretta, immersi radicalmente in attività virtuali. Infine vi sono coloro, prevalentemente ragazze che, sentendosi minacciate da un’orribile metamorfosi, individuano nel cibo lo strumento diabolico del delitto”.
CON GLI OCCHI AL CIELO ASPETTO LA NEVE
A vent’anni dalla prematura e tragica scomparsa di Antonio Verri, in “Con gli occhi al cielo aspetto la neve”, (Manni Editore) Rossano Astremo ricostruisce l’esistenza del poeta, dell’editore e dell’uomo Verri, attraverso un dialogo fitto con le figure che lo hanno accompagnato nel suo percorso creativo e di vita, dalla fine degli anni Settanta agli inizi degli anni Novanta, anni durante i quali Verri si dedicò anima e corpo a innumerevoli progetti editoriali, da “Caffè Greco” al “Pensionante de’ Saraceni”, passando per il “Quotidiano dei poeti”, giornale stampato a Maglie e diffuso, attraverso una serie di collaboratori, nelle più importanti città italiane.
E ancora, in questo viaggio, le collane, gli incontri, le polemiche, i libri di poesia (Il pane sotto la neve, La Betissa) e di narrativa (Il fabbricante di armonia: Antonio galateo, I trofei della città di Guisnes, Il Naviglio innocente, il postumo Bucherer l’orologiaio), in cui la scrittura lirica e barocca si fa canto trasognato di una terra amata, mai abbandonata, ma che lascia sulla pelle ferite profonde.
MAL DI TERRA
La fascia debole dei lettori è quella degli adolescenti, ragazze tra i 14-18 anni che al passaggio dalla scuola media a quella superiore, pur avendo alle spalle un bel numero di letture, si arenano. Il fenomeno è oggetto di analisi e di studio e che, probabilmente legato a quello che si legge durante l’infanzia e la pre-adolescenza, condiziona le scelte, anzi le non scelte future. Sicuramente una bella lettura, fra due settimane in libreria, ma già disponibile in formato digitale, “Mal di terra” (Progedit) del ferrarese Andrea Biscaro, con le splendide illustrazioni di Carmela Leuzzi.
Cinque storie nere per raccontare ai ragazzi il “Mal di Terra”: inquinamento, disastri ambientali, ecomafia. Cinque racconti sospesi tra horror e fantasy per sensibilizzare i giovani lettori, ma anche i meno giovani, al rispetto e all’educazione per l’ambiente.
C’è la piccola e precoce Matilda alle prese con una pianta mostruosa nata su una discarica. C’è il marinaio H.P. Love che, a causa dell’ennesima guerra per il petrolio, dovrà affrontare una leggendaria creatura marina, il terribile Kraken. C’è il silenzioso operaio che lavora in un’industria di pesticidi: come mai da qualche giorno la fabbrica è vuota? E chi sono i due misteriosi uomini dal volto scarnificato che confabulano di un’esplosione? C’è il ragazzino che per piacere di più ai suoi amici inizia a fumare... Ma una cosa lassù in soffitta forse gli farà cambiare idea: sono fantasmi?!
E poi c’è lo spazzino Sasà che dovrà vedersela con un paio di ali e nientepopodimeno che con un angelocaduto!.