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Aperitage/ Spritz di gioia

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

21
GIU
2013
Le nuove tendenze “socializer” amano la dimensione calda e accogliente di aperitivi in vecchio  stile con  cibo “della nonna”. Noi intanto vi diamo la ricetta per un wine drink tutto tarantino
 
Come sconfiggere l’arsura estiva? Bere acqua sicuramente è un toccasana, fa bene, aiuta a sconfiggere il caldo, ma  concedersi il piacere di un buon cocktail assieme agli amici, in riva la mare o una in tavolata estiva, è una sensazione unica. Per chi ama trascorrere serate “old style”, non può di certo perdere l'appuntamento con l'aperitage, il rendez-vous che si rinnova nei vicoli dei centri storici d’Italia, per tutti gli appassionati di quelle atmosfere passate e per sganciarsi dalla  la frenesia della città che corre, in un dress code consigliato, ovviamente vintage style.
Le ultime tendenze parlano di un’inversione di marcia in fattore di cocktail e drink! Basta con Cosmopolitan e White Russian, la “crisi” mette in ginocchio il mondo dei superalcolici, spostando l’attenzione alla vera tradizione italiana, che ci vede protagonisti come “miscelatori doc” di vino 
sin dall’Antica Roma, e quella che fu ancora prima la tradizione eno-gastronomica della Taranto spartana. E’ noto, infatti, che al “nettare degli dei” fossero aggiunte spezie, miele o addirittura acqua di mare per renderlo più sapido, perché all’epoca andava tantissimo il gusto salato, come il Garum, un condimento a base di colatura di salmastro di alici amatissimo insieme al vino in acetificazione allungato con acqua. La consuetudine di bere vino-aceto si è protratta fino ai primi del Novecento, periodo che vide l’aggiunta di zucchero alla miscela, per poi trasformarsi nel Mezzone, un miscuglio di vino (rosso al sud e bianco al nord) e gassosa o acqua frizzante che dissetò intere generazioni di braccianti nei campi assolati di tutta la penisola italiana. Questa miscela, che salvò i contadini dai fumi dell’alcool, è sicuramente il primo antenato di uno dei drink più bevuti al momento: lo Spritz! All’epoca, quest’unione di vino bianco innaffiato di gassosa da un sifone, non solo conquistò i vicini austriaci, (che la sostituirono alla birra tanto da attribuirle il nome spritz che in tedesco significa spruzzare), ma anche in tutto il territorio nazionale diffondendosi con vari nomi, ad esempio nelle Marche era conosciuto come il “Paccatello” o come “Mezzo a Napoli”. Quindi diciamo che la genesi dello Spritz è costellata di leggende, storie vero simili e fantasie popolari che smontano la tesi dell’unica paternità associata a Giuseppe Barbieri, che nel 1919 diffuse la ricetta composta da prosecco e Aperol. La ricetta da quasi un secolo subisce importanti modifiche, oggi eseguite con un “twist” o rivisitazioni territoriali, come con amari e liquori alla genoana o la sostituzione dell’Aperol con Campari, licenza poetica conosciuta in Italia con il nome di Bicicletta. 
Visto il preambolo attendiamo le  nobili prodezze di barman e sommerlier, a colpi di seltz, gassosa, e succhi di ogni dove e gusti nostrani  da miscelare a buon vino rosso, vite e vita della nostra terra.
Intanto chiediamo consigli a un giovane  barman e arguto sommelier dell’ “old style innovativo” e ne ha fatto uno lifestyle.
 
O’MELLON
È il trendy 2013 per ritrovarsi con amici e per vivere serenamente un momento di svago “antistress”ma non solo, anche di cultura e di happy food. Dalla carta dei wine drink di Sergio Mellone, 38 anni, (barman e sommelier) in esclusiva per Extra Magazine:
In un calice da vino bianco versare: 
3 cl di succo di melone
6 cl  di succo di albicocca
1 cucchiaio di amaretto
aggiungete vino bianco “fresco” a fine bicchiere. Miscelate et voilà!
 
 


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