Dopo quello della Valle d’Itria e del cabaret, il festival che mancava. Per solleticare il gusto ma anche tutti gli altri sensi. Quattro giorni in cui suoni, luci e sapori glocal hanno trionfato: ed ecco perché Martina Franca è diventata la capitale dello street food
Più di trenta espositori, una cassa armonica, quattro gruppi musicali, un workshop, una madrina d’eccezione, migliaia di visitatori, anzi: assaggiatori. È questo il mix della riuscitissima ricetta di Gnam, il festival del cibo di strada che per quattro giorni, sfidando il meteo avverso e l’alluvione di giovedì, ha fatto l’en plein a Martina Franca. Le migliori ricette dal repertorio della tradizione mediterranea sono state riprese e trasformate in evento, che in questa prima edizione aveva come tema il rapporto tra cinema e cibo. E proprio delle incursioni culinarie nella settima arte hanno parlato Sara Libera Mainieri e Raffaello Castellano, dell’associazione culturale Eris, insieme all'agronomo ed enologo Orazio Scarano dell'Azienda Buongustoitalia, il quale, al termine del suo intervento ha proposto ai partecipanti una degustazione di vino della stessa azienda. Ancora, cibo e cinema nella performance di Valentina De Palma, la chef tarantina che ha proposto un assaggio di un dolce creato apposta in versione street food. La focaccia di Recco, la gyros pita greca, gli arrosticini, i pasticciotti, le pettole, le orecchiette al mohito, la paella, il fritto misto, le polpette e tanto altro in un viaggio di sapori dal gusto glocal. La gente, per nulla intimorita dalla pioggia che ha fatto capolino sabato sera, non ha smesso che a tarda notte di mangiare e ballare.