Alla conferenza stampa che doveva fugare i dubbi sulle sue dimissioni, Stefàno ha detto che non avrebbe seguito l’evento del I Maggio. Peccato, perché si è trattato di un avvenimento di cui tutti hanno parlato, tranne le maggiori tv locali
Questo è un momento particolare per Taranto, che sembra si stia risvegliando da un lungo sonno. Mai tante novità insieme a Taranto, se si conta che in un anno si è avviato un processo ancora aperto contro l’Ilva, accusata di non aver rispettato alcuna legge, di aver causato un disastro ambientale di altissime proporzioni oltre che l’aumento di malattie gravi; a seguire a ruota manifestazioni di piazza, nascita di comitati e associazioni, eventi di sensibilizzazione, incontri e confronti… la cittadinanza sembra finalmente acquisire consapevolezza di ciò che accade e dell’enorme problema che incombe sulla città, oltre quello della disoccupazione, quello della salute e dell’ambiente. Il referendum sulla chiusura dell’Ilva non ha raggiunto neanche il 30% è vero, forse perché in molti hanno preferito non esprimersi, annebbiati da una mancanza di alternativa, hanno lasciato fare il proprio corso agli eventi; ma di certo poco più di 30.000 tarantini, l’Ilva non la vogliono. A dimostrazione di tutto questo fervore il 1° Maggio, Festa dei Lavoratori, a Taranto è stata una giornata particolare, si è realizzato il “Concertone”, secondo a quello di Roma, o forse primo chissà, certo è che è stato di portata nazionale, realizzato dal niente, dalla base, gratis senza sponsor alcuno, coinvolgendo 40000 persone, non solo tarantine. Il Concertone è stato realizzato su iniziativa del “comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti” costituitosi 10 mesi fa riunendo operai Ilva, lavoratori, disoccupati, precari, studenti e professionisti; insieme al comitato tante le associazioni che hanno partecipato e contribuito per la giornata alquanto memorabile, in particolare i ragazzi di “Ammazza che Piazza”, che insieme al comitato promotore hanno provveduto a pulire il luogo in cui si è realizzato il Concertone, il Parco Archeologico delle Mura Greche. In molti, me compresa, non conoscevano l’area archeologica, ma soprattutto ignoravano la sua estensione; sì perché per anni il Parco delle Mura Greche è stato una zona di passaggio, ricoperto di erbacce che lo rendevano inaccessibile, sino a quando non è stato ripulito e valorizzato da chi ho citato prima. La giornata è stata intensa, articolata tra i dibattiti della mattina e le canzoni con interventi al seguito, la sera; molti sono stati gli artisti nazionali che hanno partecipato, cantanti come Fiorella Mannoia, Raf, Luca Barbarossa e attori come Elio Germano e il tarantino Michele Riondino, attivista quest’ultimo del comitato cittadini lavoratori liberi e pensanti. Anche da Roma i cantanti, spendendo parole e partecipazione, hanno abbracciato la motivazione del perché il “Concertone” a Taranto; la città nonostante conti il 40% dei disoccupati, si scontra ancora con il ricatto occupazionale di un sistema che continua a sfruttare il territorio in maniera indegna, provocando danni all’ambiente e alla salute dei cittadini. Mentre da un lato c’è il senso di riappropriazione del territorio, di responsabilità e consapevolezza, dall’altro, il primo cittadino fa una pessima figura durante l’ultima conferenza stampa nell’aula consiliare di Palazzo di Città, inimicandosi sempre di più una grossa fetta della cittadinanza. Il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, risultando il suo nome nell’inchiesta nominata “Ambiente svenduto” , che lo vede coinvolto per abuso e omissione di atti d'ufficio, ha annunciato una conferenza stampa a causa delle insistenti richieste delle sue dimissioni; dopo aver dichiarato che condurrà fino alla fine il suo mandato, ritenendo di aver avuto sempre un comportamento corretto, ha ammesso di non interessarsi al Concertone, di non voler partecipare perché non si sente ben accetto, esordendo con una frase del tipo «la musica non mi piace». Strano che chi dovrebbe rappresentare la città non si interessi a eventi così singolari, così come sembra strano che le TV locali, quelle più conosciute, sempre puntuali a fare la cronaca in diretta della Settimana Santa, si siano limitate a un semplice servizio con qualche intervista. Tra i social media però, la notizia si è diffusa rapidamente, raccogliendo la partecipazione di moltissimi tarantini e non. Sembra quasi che l’Amministrazione a Taranto sia parte a sé stante, come fosse sorda e miope nei confronti delle sollecitazione della città. Qualcuno però sembra distinguersi dalla massa: Gianni Liviano, consigliere comunale del PD, fondatore del movimento politico “La Città che Vogliamo”, durante un incontro presso la sede del suo movimento, ha spiegato come le sue posizioni siano distanti da quelle della maggioranza, del suo disagio a non condividere scelte e atteggiamenti dei suoi colleghi. Liviano però ritiene che la sua presenza e il suo ruolo all’interno del PD siano ancora necessarie per sposare la proposta, giunta dal sindaco di Bari Michele Emiliano, di candidare Taranto a “Capitale Europea della Cultura 2019”; proposta ardua che richiede un lungo e duro percorso, fondamentale più dell’obiettivo stesso secondo Liviano, perché tutti, soggetti istituzionali e non, si dovranno confrontare sulle prospettive di sviluppo, ponendo al centro la cultura. Liviano ha anche pronta “La Commissione Sviluppo” che attende di ricevere la delega dal Sindaco per cominciare a lavorare e a mettere in atto una serie di progetti. Certo sarebbe davvero bello poter seguire le orme di Essen e Linz, grandi città industriali che si sono totalmente ristrutturate e che negli anni scorsi si sono aggiudicate il titolo di capitali europee della cultura; Taranto, la prima grande città civilizzata della Puglia, una grande capitale del passato, potrebbe riappropriarsi della sua identità. Che sia questo l’anno zero da cui ripartire!