Il tratto principale del tuo carattere? 

«La disponibilità ad ascoltare e a comprendere gli altri».

 

Il tuo principale difetto? 

«La permalosità».

 

Se potessi cambiare qualcosa in te? 

«Vorrei pensare di meno».

 

Se potessi cambiare qualcosa in Italia? 

«Il mondo della politica e l’assoluta disattenzione verso i più deboli».

 

Indignato o rassegnato? 

«Assolutamente indignato».

 

Stato d’animo attuale? 

«Disincantato ma combattivo».

 

Canzone preferita? 

«“C’è chi dice no” di Vasco Rossi».

 

Cosa c’è sul tuo comodino? 

«La sveglia e il telefonino. Pronti a suonare».

 

La cosa di cui vai più fiero? 

«Il riconoscimento della mia serietà professionale».

 

E quella di cui ti penti di più? 

«Il tempo dedicato al lavoro a scapito degli affetti».

 

In quale personaggio storico ti reincarneresti? 

«Scelgo un concittadino, Archita».

 

Quale mestiere ti sarebbe piaciuto fare? 

«Quello che faccio, il giornalista. Oppure lo scrittore, ma c’è ancora tempo…».

 

Hai un talismano? 

«Attualmente nessuno. Ma mi capita di applicare la filosofia napoletana del “Non è vero ma ci credo”».

 

Oggetto del desiderio? 

«La direzione di un tg».

 

L’ultima zingarata? 

«Tante, per fortuna. Quelle gite senza meta con gli amici che fanno nascere all’improvviso uno scherzo in stile “Amici miei”».

 

Cosa ti fa più ridere? 

«Le serate con gli amici e i comici veri, da Totò a Massimo Troisi».

 

Cosa ti fa più paura? 

«Il dolore delle persone care».

 

Luogo del cuore? 

«Taranto, sempre e comunque».

 

La prima cosa a cui pensi appena sveglio? 

«Agli impegni lavorativi del mattino».

 

La prima cosa che faresti se rinascessi donna? 

«Non credo che farei nulla di diverso: mi impegnerei per realizzarmi nella vita familiare e professionale».

 

Il tuo ideale femminile? 

«Una donna forte, determinata, indipendente ma allo stesso tempo sensibile e comprensiva. Esteticamente mi possono colpire donne diversissime: mediterranee come Monica Bellucci o Sabrina Ferilli, più “nordiche” come Laura Chiatti o Carolina Crescentini».

 

Cosa NON dovrebbe mai fare una donna per conquistarti? 

«Essere invasiva, troppo gelosa e possessiva».

 

Con quale politico risulterebbe più piacevole un viaggio auto da Taranto a Roma?

«Con nessuno di quelli noti. Con quelli che continuano a fare politica nei quartieri, nei paesi e che affrontano i problemi della gente. Quelli reali». 

 

Secondo la legge del contrappasso, quale sarebbe la tua pena più grande? 

«Subire un Daspo ed essere escluso da tutte le manifestazioni sportive».

 

Cosa non dovrebbe mai mancare nel tuo frigo? 

«Coca cola e salumi».

 

E nell’armadio? 

«Jeans, camicie e polo per l’estate».

 

C’è qualcosa che dici in privato e che neghi in pubblico? 

«Non credo, penso di essere piuttosto trasparente. Ma sono riservato sulle questioni personali: preferisco tenerle per me».

 

 

Leopoldo Spalluto, da tutti conosciuto come Leo sin dall’infanzia. Ha 39 anni (i fatidici 40 arriveranno a giugno), è il coordinatore redazionale di Radio Cittadella dal 1999 e collabora con la redazione sportiva del Corriere del Giorno e con diverse pubblicazioni, agenzie e uffici stampa. Dice di sé: «Adoro il giornalismo, la poesia, la musica, il cinema, il teatro e le arti, sono appassionato di computer e tecnologia, continuo a giocare a calcio per divertimento. Ho il culto dell’amicizia e degli affetti, odio le ingiustizie, la saccenza, la presupponenza, i buffoni, chi non comprende la cultura del lavoro, dell’impegno, del sacrificio. Sono comprensivo, cerco di mediare le controversie, rifiuto la violenza in ogni sua forma. Soprattutto, sono sempre me stesso: non potrei vivere diversamente».