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Una promessa da 100mila euro

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

5
FEB
2015

Aver pilotato alcuni appalti del Comune di Gioia del Colle favorendo un imprenditore locale; è questa l’accusa che ha portato in carcere questa mattina Sergio Povia il sindaco (eletto nel 2012 a capo di una coalizione di centrosinistra) di Gioia del Colle.

Il primo cittadino è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza assieme ad altre otto persone, compresi l’ex vicesindaco Franco Ventaglini (già arrestato a giugno 2013) e Antonio Posa l’imprenditore virtualmente agevolato nell’appalto.

Ai domiciliari, invece, sono finite altre sei persone: Nicola Laruccia (responsabile dell’ufficio urbanistica) Rocco Plantamura (responsabile dell’ufficio tecnico comunale), Rosa Celiberti (dipendente dell’ufficio urbanistico) e i professionisti Nicola Bruno, Vito Antonio Martinelli e l’architetto salernitano Nicola Manzo.

Agli arrestati, a vario titolo, sono stati contestati i reati di corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Oggetto dell’indagine il progetto per la costruzione di numerosi alloggi popolari nell’ambito di un programma di “social housing”.

Secondo l’accusa gli arrestati, in cambio della promessa di una tangente da 100mila euro, avrebbero favorito l’imprenditore gioiese Posa, al quale fa capo la AP Immobiliare srl. L’impianto accusatorio tira direttamente in ballo: Povia, Ventaglini, Laruccia e Plantamura.

Gli indagati avrebbero tenuto una «molteplicità di condotte collusive che interessavano sia la fase concernente la pubblicazione del bando di gara, predisposto dai funzionari comunali seguendo le direttive indicate da Posa e contenute in elaborati tecnici redatti da professionisti di sua fiducia (Vito Antonio Martielli e Nicola Bruno), sia la fase successiva connessa all’espletamento della gara». «È stato accertato inoltre che, oltre alla nomina di una commissione di gara composta da persone - tra i quali gli stessi Laruccia e Plantamura - che avevano intrattenuto rapporti illeciti con Posa, all’imprenditore - secondo la procura - venivano costantemente fornite indicazioni in merito alle modalità di redazione del progetto da predisporre per partecipare alla gara e al contenuto delle offerte presentate dalle imprese concorrenti».



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