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CALCIO GIOVANILE/Impressioni di un viaggio nel professionismo

Pubblicato da: Categoria: SPORT

20
DIC
2013
Tre tecnici della Red Boys in trasferta ad Udine hanno partecipato al corso per allenatori organizzato dal club bianconero. Un’esperienza unica per apprendere e riprodurre in casa propria i metodi di allenamento di una società all’avanguardia nella crescita dei giovani
 
Sabato 14 e domenica 15 dicembre si è svolto a Udine il corso per allenatori di primo livello organizzato dalla società friulana per oltre 70 tecnici provenienti dalle società dilettantistiche affiliate, nell’ambito del progetto Udinese Academy.
Non poteva mancare la Red Boys di Martina Franca, scuola calcio della famiglia Marangi che dal 1986 sforna giovani talenti e che dalla stagione in corso fa parte dell’universo delle società satelliti dell’Udinese. 
La peculiarità del progetto Udinese Academy è appunto quella di seguire, coadiuvare e migliorare il lavoro dei tecnici delle società affiliate, per raccoglierne poi i frutti dai giovani atleti sparsi sul territorio nazionale. Un lavoro a monte, che ovviamente si riverbera sui ragazzi, costantemente monitorati attraverso le visite mensili dei responsabili d’area e l’organizzazione di raduni per fasce d’età.
Per la società di viale Europa erano presenti al “Friuli” di Udine (luogo in cui si è tenuto il corso), Pino Palazzo e Angelo Fumo, primo e secondo allenatore degli allievi regionali, e Martino Lucarella, coach dei giovanissimi provinciali. MartinaSport ha raccolto le loro impressioni su quest’esperienza formativa: “Questi incontri dovrebbero esserci almeno due volte l’anno, perché arricchiscono sotto tanti aspetti – commenta mister Palazzo – Lì guardano poco la tattica, ma soprattutto considerano la crescita complessiva del bambino, il loro modo di pensare e di agire; curano la crescita psichica e motoria dal settore giovanile alla serie A. Noi dobbiamo guardare alla loro mentalità e al loro modo di lavorare, tenuto conto ovviamente delle differenze di possibilità tra un club di serie A e una scuola calcio dilettantistica. Mi hanno colpito molto alcuni loro metodi di allenamento, come ad esempio quello tratto dal Bayern di Monaco, per abituare i ragazzi a pensare velocemente alla giocata che faranno, già prima che arrivi il pallone. Lo fanno prima con degli esercizi didattici e poi in campo col pallone. Davvero eccezionale”. Complici le difficoltà economiche che colpiscono anche il calcio, oggi contano sempre di più i settori giovanili. L’Udinese in questo è all’avanguardia: “loro puntano molto su di noi e ci hanno responsabilizzato poiché il futuro del calcio italiano dipende da come riusciranno a lavorare le scuole calcio da cui poi i club pescano i giovani più interessanti” riferisce  ancora Pino Palazzo. Altri spunti molto interessanti nelle parole di Angelo Fumo: “Sono stati due giorni molto intensi. E' stata molto interessante la lezione dello psicologo dott. Mauro Gatti, che ha parlato della crescita agonistica degli adolescenti che vogliono affrontare l'avventura di diventare dei calciatori. Le lezione si sono svolte sull'aspetto tecnico, con vari video e spiegazioni dei tecnici, molto qualificati. Molto interessante anche la lezione del dott. Giovanni Messina, riguardo le capacità fisica motoria e coordinativa dell'adolescente. L'aspetto pratico svoltosi la domenica, con i ragazzi dell’ Udinese e dall' Udinese Academy, ha fatto sì di avere un confronto con i tecnici, utile per crescere e poter dare il meglio alle nostre piccole realtà quotidiane. Ringrazio la  Red Boys e l’ Udinese di avermi dato l'opportunità di partecipare al corso”.
Entusiasta per questo viaggio formativo anche il più giovane dei tre, Martino Lucarella: “E' stata un'esperienza bellissima, due giorni intensi vissuti tra aula conferenze e campi di allenamento. Ho avuto modo di conoscere persone molto preparate e soprattutto molto disponibili che ci hanno dato delle linee guida da seguire con i ragazzi della nostra scuola calcio per permettere loro di crescere nel miglior modo possibile, sia dal punto di vista tecnico che mentale. Perchè per puntare a diventare un giocatore professionista ci vuole carattere e una forte passione per questo sport. A riguardo è stata molto interessante la lezione con lo psicologo. Una cosa che mi ha impressionato tanto è stata l'intensità con cui si allenano i ragazzi del settore giovanile dell'Udinese con cui abbiamo avuto modo di lavorare. Aver avuto l'opportunità di seguire questo corso ci stimola a fare sempre meglio giorno dopo giorno con i nostri ragazzi e soprattutto far capire loro la grossa opportunità che hanno”.
Al termine di questa due-giorni densa di teoria e pratica sul campo, i tre tecnici martinesi hanno anche avuto l’opportunità di seguire il match al “Friuli” tra Udinese e Torino. Poi i saluti e la ripartenza, con un bagaglio ricchissimo di nuove conoscenze da mettere subito a disposizione dei giovani calciatori della Red Boys. 
 
 


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