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Collocamento/Quella scarsa ventina

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

7
FEB
2014
Al vecchio ufficio nella speranza di trovare un lavoro, ma cosa ci tocca vedere? Il centro per l’impiego di Taranto ha bisogno di… personale. Eppure non bastano le diciotto unità in servizio?
 
 
Trovare lavoro oggigiorno è una impresa assai difficile a qualunque età e in ogni settore. Ci rendiamo maggiormente conto della gravità della situazione quando ci rechiamo al Centro per l’impiego di Taranto e ci imbattiamo in code interminabili fin dalle prime ore del mattino. Recandoci al vecchio “ufficio di collocamento” nella speranza di trovare un posto di lavoro leggiamo all’ingresso alcuni allarmanti avvisi tra i quali quello in cui si dice che non è possibile garantire i normali servizi a causa della carenza di personale.
Verrebbe quasi da sorridere perché situazioni del genere sarebbero degne di un film del grande Totò: purtroppo qui da ridere c’è ben poco perché stiamo parlando di un vero e proprio disservizio di cui devono “godere” i disoccupati tarantini già scoraggiati perché non riescono a trovare un lavoro e si ritrovano invece dinanzi a una paradossale situazione proprio nel luogo dove si aspetterebbero speranze e soprattutto possibilità concrete.
Leggendo dal sito ufficiale della Provincia di Taranto alla sezione “Centro per l’impiego” che, oltre al Dirigente dr. Angelo Raffaele Borgia, in forza al centro ci sono: undici impiegati del servizio e altri sette facenti parte dello staff dell’ufficio. Stando pertanto a ciò che la stessa Provincia annuncia, ci sono diciotto unità che dovrebbero garantire il servizio ai cittadini disoccupati. La domanda è: dove sono?
Capiamo perfettamente che non possano tutti occuparsi di operazioni di sportello o comunque visibili ai cittadini ma diciotto persone non bastano? Se non bastano, perché il dirigente e la Provincia non indagano per capire il perché di questi continui disservizi che vanno avanti non da giorni, non da mesi ma da anni? Se invece ritiene che bastino quelle unità, perché la Provincia non esegue dei controlli interni per capire se qualcuno non stia facendo il proprio dovere? E se non lo fa la Provincia, non sarebbe il caso che la Regione Puglia si interessasse a questo caso visto che tra le varie competenze ha quella del monitoraggio delle attività svolte ai livelli più bassi (servizi provinciali e locali)? I cittadini chiedono a gran voce che questo servizio venga reso funzionante e funzionale nel più breve tempo possibile.
 


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