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Inchiesta/SO(r)GET UN DUBBIO

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

7
FEB
2014
Che il contratto tra l’Amministrazione Comunale e la SOGET S.p.A. non venga rispettato e che a farne le spese siano sempre i cittadini che, alla fine, pagano e tanto per un servizio che non ricevono.
 
Erano le 16:45 del 23 maggio 2012 quando, in un’affollata e plaudente sala consiliare, Franco Ancona veniva proclamato Sindaco di Martina Franca. Da quel momento dopo un’anno di commissariamento, la città aveva di nuovo qualcuno con cui condividere onori e oneri. Poche ore prima però il dott. Eugenio De Carlo e la dott.ssa Anna Rita Maurizia Merico, rispettivamente Segretario Generale e Dirigente dell’area finanziaria del comune di Martina Franca, firmando in piena autonomia, avevano ben pensato di non condividere con il futuro Sindaco l’onere del contratto che avrebbe legato l’Amministrazione Comunale con la SOGET S.p.A. società che, da quel momento, per tre anni avrà la gestione delle attività ordinarie e straordinarie delle principali entrate comunali come ICI-IMU-TARSU-TOSAP, l’Imposta Comunale sulla Pubblicità, il servizio comunale delle pubbliche affissioni, inclusa la materiale affissione dei manifesti e la manutenzione degli impianti affissionistici comunali. 
All’affidamento di quello che rappresenta uno dei più importati appalti, forse secondo solo alla raccolta dei rifiuti,  si arriva dopo una classica gara alla quale partecipano la Cerin S.r.l., la SOGET S.p.A. e un’A.T.I. (composta dalla Censum S.p.A. e dalla Publiservizi S.r.l.). A stabilire il vincitore è chiamata una commissione tecnica presieduta dalla stessa dottoressa Merico e composta, tra gli altri, anche dal dottor De Carlo. Per capire chi dei partecipanti avesse tutte le carte in regola, ci vorranno sette riunioni durante le quali saranno sollevate diverse obiezioni che porteranno subito all’esclusione della Cerim S.r.l. e successivamente a quella dell’ATI Censum-Publiservizi. Alla fine di ogni riunione verrà redatto il previsto verbale, ma qui iniziano le anomalie. Succede infatti che mentre i primi due verbali sono cronologicamente esatti e privi di correzione, gli altri si susseguono non proprio in perfetto ordine:  
Verbale n. 3 – 26 del mese di gennaio ore 10,40
Verbale n. 4 – 26 del mese di gennaio ore 09,30
Verbale n. 5 – 26 del mese di gennaio ore 15,50
Se poi ci aggiungiamo che il n. 4 e il n. 5, così come poi capiterà al verbale n. 7 del 4 di aprile, presentano delle successive correzioni a penna, la frittata e bella che servita. Il perché di queste modifiche, ma soprattutto la loro valenza,  resta un mistero. Eppure a compilare quei verbali non c’erano gli ultimi arrivati ma il Segretario Generale, ovvero il “notaio” del Comune, e il dirigente del settore più importante che un’amministrazione pubblica possa avere. Ma tant’è. 
Leggendo i verbali scopriamo che la Censum, dopo un’osservazione avanzata dalla concorrente SOGET e acquisite informazioni dal comune di Monopoli, fu esclusa definitivamente il 9 febbraio perché “non ha svolto alcun servizio ordinario ICI o di accertamento ICI e TARSU, ma solo fornito soluzioni informatiche ed attività ausiliare a quelle direttamente gestite dal Comune di Monopoli, pur candidandosi, nel’istanza di ammissione, a svolgere per il comune di Martina Franca detti servizi di cui non ha documentato esperienza”. Così, visto che l’amministrazione aggiudicatrice (leggi Comune di Martina Franca) ha il potere discrezionale di fissare requisiti più rigidi di quelli stabiliti dalla legge, la commissione decise di escludere la Censum perché, a proprio giudizio, non aveva l’esperienza giusta. 
Analoga richiesta di esclusione fu avanzata anche dalla Censum nei confronti della SOGET, solo che in questo caso non si trattava di mancanza di esperienza ma di “gravi errori” che avevano causato, come diranno poi le cronache, una pesante perdita di gettito al Comune di Oria (si parla di una cifra superiore ai 100mila euro). Che la SOGET avesse commesso delle gravi irregolarità a Oria fu ritenuto importate dagli amministratori di Brindisi, Gioia del Colle, Mesagne e Taranto comuni nei quali fu sbarrata la strada alla società abruzzese. A Martina invece la commissione si fidò della parola della SOGET oltre ad affidarsi al Consiglio di Stato che, il 28.12 .2011 (quindi giorni prima della riunione della commissione), in tema di esclusione dalle gare pubbliche per inaffidabilità sentenziava: “il giudizio di inaffidabilità è subordinato alla preventiva motivata valutazione della stazione appaltante o della commissione giudicatrice, che è tenuta a valorizzare i precedenti professionali delle imprese concorrenti nel loro complesso, nonché a valutare gravità e rilevanza sul piano professionale di precedenti risoluzioni contrattuali comminate da altre Amministrazioni”. Ma sul fatto che la commissione valutò la “gravità e rilevanza sul piano professionale di precedenti risoluzioni contrattuali comminate da altre Amministrazioni”, ci sono forti dubbi. Infatti, contrariamente a quanto fatto con Monopoli comune al quale furono avanzate richieste relative alla Censum, nulla fu richiesto al comune di Oria. Possiamo solamente desumere che furono valorizzati “i precedenti professionali” della SOGET.  
Comunque la Censum, anche se non fosse stata esclusa non avrebbe vinto in ogni caso, perché la commissione giudicatrice, nella valutare l’offerta tecnica, assegnò come punteggio 53,5 alla Censum e 55,5 alla SOGET. Questa valutazione emerge dai verbali n. 4 e n. 5 che, come abbiamo visto prima., hanno qualche “ritocco”. Così passo dopo passo, pare dopo parere, correzione dopo correzione, si arriva prima al 26 aprile 2012 e alla determina n. 73 http://80.207.248.66:8080/storico/APOL/9926/10962.pdf  che affida il servizio alla SOGET, poi al famoso 23 maggio giorno in cui viene firmato il contratto che, a giudizio di chi scrive, non è stato completamente rispettato così come evidenziato a fianco. A firmare per l’Amministrazione, lo ricordo ancora una volta prima di tutto a me stesso, sono stati la dirigente dell’area finanziaria Anna Rita Maurizia Merico e il segretario generale Eugenio De Carlo. Quello che da allora la SOGET ha fatto è cronaca risaputa e gli episodi sono stati così tanti e diversi che il 10 gennaio scorso l’assessore Basile tuonava: “Già in più occasioni abbiamo inviato lettere di contestazione alla Soget nelle quali abbiamo sottolineato le numerose criticità emerse nelle gestione degli accertamenti e nell’invio degli avvisi di pagamento ai cittadini … E nonostante i ripetuti inviti, le messe in mora, i numerosi incontri avvenuti con i rappresentanti della Soget per invitarli ad operare con la massima serietà, emerge in maniera chiara che questa Società  ha una sensibilità ben diversa rispetto a chi è chiamato ad amministrare e a tutelare i diritti dei  cittadini … L’Amministrazione non è più disposta ad assumersi responsabilità non sue, pertanto a seguito di questo ennesimo episodio che finisce per ledere l’immagine di questa amministrazione verificheremo se ci sono i presupposti per una revoca del contratto in essere.” Ricordando all’assessore Basile che i contratti, al limite, si rescindono e non si revocano, le revoche dovrebbero riguardare gli amministratori incompetenti, mi  permetto di suggerire una lettura delle anomalie tra il contratto e la realtà. Chissà che…
 
 


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