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Per il bicentenario della nascita/ Don Bosco è ancora qui

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

29
MAG
2015
La presenza salesiana a Taranto è testimoniata dalla Parrocchia intitolata al Santo torinese e si distingue per la molteplicità di iniziative che la rendono molto attiva.
 
Il prossimo 16 agosto la Famiglia Salesiana di San Giovanni Bosco ricorderà solennemente il duecentesimo anniversario della nascita del Santo di Castelnuovo d’Asti che venne al mondo con il nome di Giovanni Melchiorre Bosco. 
Figlio di contadini, fu il fondatore delle Congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Morì a Torino il 31 gennaio 1888, fu beatificato il 2 giugno 1929 da Pio XI e canonizzato il 1° aprile 1934 dallo stesso Pontefice.
La sua festa liturgica cade il 31 gennaio. Provò da tenera età cosa possa significare la perdita del padre morto all’età di 33 anni. 
Fin da tenera età ebbe sogni premonitori di quella che sarebbe stata la sua vita futura. Poi cominciarono la formazione e gli studi fino a giungere al sacerdozio. La sua missione fondamentale fu espletata sempre a contatto con i giovani disagiati per i quali si spese senza lesinare tempo e forze.
Altro suo campo di intervento fu quello delle relazioni con altri ambienti cristiani non cattolici.
Nel 1854 don Bosco diede inizio alla Società Salesiana e dieci anni dopo pose la prima pietra del Santuario di Maria Ausiliatrice.
Nel 1872 con Santa Maria Domenica Mazzarello fondò l’Istituto di Maria Ausiliatrice con lo scopo di educare la gioventù femminile.
Sacerdote zelante e instancabile si prodigò anche con grandi privazioni pur di raggiungere il suo scopo di dare un tetto, una formazione e un pezzo di pane ai numerosi ragazzi che incontrava lungo la sua strada. La sua fu una intuizione a largo respiro se è vero, come è vero, che oggi i Salesiani sono presenti in tutto il mondo e continuano, con lo stesso zelo del suo fondatore, l’opera di formazione ed assistenza. 
In fondo alla Basilica di Santa Maria Ausiliatrice di Torino, voluta da Don Bosco, si trova il dipinto raffigurante il famoso “Sogno delle due colonne”, considerato profetico con riferimento al futuro della Chiesa. 
Don Bosco raccontò il sogno fatto la sera del 30 maggio 1862 dove descriveva una terribile battaglia sul mare scatenata da una moltitudine di imbarcazioni contro una grande nave, simbolo della Chiesa Cattolica. La nave, guidata dal Papa, fu colpita ripetutamente ma alla fine ne uscì vittoriosa tra due colonne emerse dal mare. Una colonna rappresentava l’Eucarestia e la seconda la Madonna. 
In questo contesto sono molteplici le iniziative miranti a far conoscere ancor meglio, e di più, in tutto il mondo l’operato di questo grande Santo la cui attualità non sfugge a nessuno.
Nel capoluogo ionico la presenza dei Salesiani è stata molto importante perché ha contribuito alla formazione di tanti giovani che sono stati guidati ed educati nell’Istituto Don Bosco, in viale Virgilio, istituto che dallo scorso anno ha chiuso i battenti e la cui struttura dovrebbe dal prossimo anno scolastico diventare sede dell’Istituto d’Arte “Calò” di Taranto.
La presenza salesiana a Taranto è testimoniata anche dalla Parrocchia intitolata al Santo torinese e che si distingue per la molteplicità di iniziative finalizzate a rendere molto attiva la Parrocchia.
Nel campo educativo le suore di Maria Ausiliatrice rappresentano una punta di diamante nell’ambito cittadino, infatti a loro vengono affidati i bambini fin dalla scuola dell’infanzia e seguiti nelle prime tappe del loro percorso scolastico.
In questo panorama Taranto ha dato un segno tangibile di riconoscenza ai Salesiani perché dall’anno scolastico 2012-13 si è costituito l’Istituto Comprensivo che si distingue per le attività laboratoriali tanto care a San Giovanni Bosco.
La scuola “Don Bosco” è una fucina di iniziative che fin dallo scorso anno sono state tutte finalizzate a celebrare l’avvenimento del bicentenario. Si tratta di iniziative che hanno fatto sì che gli alunni, sia della primaria che della secondaria di primo grado, potessero avere un approccio in una visione diversa dal solito con le grandi festività cattoliche del Natale e della Pasqua, ma anche con  il bel canto avendo vinto con il loro coro il premio al San Carlo di Napoli.
A tutto ciò si devono aggiungere iniziative come seminari di studi e convegni organizzati in collaborazione con il “Comitato per la Qualità della Vita” di Carmine Carlucci, ma anche con altre realtà come l’Associazione “Taranto Centro Storico” di Enzo Risolvo e l’Associazione “Magna Grecia”. 
Riteniamo degna di particolare menzione l’iniziativa coordinata dall’insegnante Anna Maria La Neve che lo scorso anno vide la realizzazione del presepe vivente nel cortile del plesso “Lorenzini” e che quest’anno, invece, è stato realizzato nell’ipogeo Maggese in via Cava nella Città Antica di Taranto.
Nel ricordo del II centenario della nascita del Santo ci piace anche ricordare l’apostolato profuso dai Salesiani nella Chiesa di San Giuseppe in via Garibaldi fra le case popolari e nei rispettivi cortili dove, tra l’altro, si trova una stele con l’icona di Maria Ausiliatrice. Molti tarantini che oggi hanno i  capelli bianchi ricordano di aver tirato i primi calci al pallone nell’oratorio di via Garibaldi.
Un centenario rappresenta sempre una tappa importante soprattutto se vissuto in prospettiva futura.
Voglio proprio immaginare per un solo istante un novello “Don Bosco” per le strade e i quartieri del capoluogo ionico, forse avrebbe un gran da fare, certamente maggiore rispetto al lavoro che svolse nel suo amato Piemonte.
Intanto dobbiamo registrare con soddisfazione che, pur essendo diverse, rispetto a ieri le problematiche giovanili, vediamo che i Salesiani sono all’altezza della situazione. 
E’ per questo motivo che mi piace concludere con un sentito ringraziamento a tutti i valenti Salesiani che hanno contribuito alla crescita culturale, sociale e religiosa di molti tarantini che oggi sono onesti e laboriosi cittadini in ogni campo lavorativo.
L’ultimissima, mi sia consentita, con un appello diretto al Santo dei giovani: “Vedi, caro Don Bosco, di mettere la tua mano nella piaga della devianza e della disoccupazione giovanile a Taranto. Sarà il modo per fare veramente festa tutti insieme per il bicentenario della tua nascita”.
 
 
 


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