Lello si é aggiudicato il concorso "Il gay più bello d'Italia" al Mamamia di Torre del Lago Puccini, dove la giuria capitanata da Mauro Coruzzi, in arte Platinette, e composta da personalità della cultura e dell'informazione lgbt italiana, lo ha scelto su 12 concorrenti provenienti da diversi regioni italiane.
La giuria é stata chiamata a scegliere dopo due sfilate (una casual e una con costume da bagno) e un'intervista ai partecipanti.
Lello Serio è originario di Massafra ma vive a Bari, è fidanzato, studia Scienza del Servizio Sociale all'Università di Bari e il suo sogno nel cassetto è quello fare l'assistente sociale e in particolar modo, prendersi cura di bambini in difficoltà .
Lello, inoltre, lavora come cubista in discoteca per pagarsi gli studi. «Sono uno scrittore - ha raccontato -: a 16 anni ho iniziato a scrivere un romanzo fantasy su un legame di sangue e d’amore tra un ragazzo ed una ragazza e l’anno scorso l’ho pubblicato dalla casa editrice Dellisanti, col titolo `Tutto quello che non pensavamo di essere´. Ora sto lavorando ad un secondo romanzo, che continuerà la storia del primo».
«Ho sempre saputo di essere gay - continua Serio - ma ne ho preso consapevolezza a 14 anni. In famiglia l’ho detto a 18 anni: prima a mia madre, che mi ha confessato di averlo sempre saputo, poi a mio padre, non senza qualche difficoltà . Prima gli avevo negato di essere omosessuale, poi alla fine, da uomo a uomo, gli ho parlato a quattr’occhi e mi ha capito ed accettato».
«Certo, sono diventato il gay più bello d’Italia - prosegue - e spero che questa vittoria rappresenti per me un trampolino di lancio per raggiungere ulteriori obiettivi. Tengo molto al mio aspetto esteriore e vado quasi quotidianamente in palestra. Ma più che altro, mi interessa la mia dimensione interiore».
«Sono completamente d’accordo su tutte le rivendicazioni del movimento Lgbt italiano - ha concluso -. Sono ovviamente d’accordo con il matrimonio gay, istituto che spero prima o poi di poter utilizzare in prima persona. Il mio sogno più grande, del resto, è quello di avere, insieme al mio compagno, un bambino. Ma credo anche che, indipendentemente dalle proprie aspirazioni personali, sui diritti non si debba mai trattare».