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Non solo jazz/ Inarrestabile Chionna!

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

23
GIU
2016
Dopo aver portato in Puglia uno dei più grandi musicologi viventi -  Marcello Piras - quest’anno Antonella Chionna ha regalato alla nostra comunità la prestigiosa presenza di Walter van de Leur, docente di musica afro-americana e variazioni ritmiche (Università di Amsterdam e presso l’omonimo Conservatorio) di fama mondiale
 
La Chionna, come la chiamano ammiratori e amici, è un personaggio in costante ascesa nel panorama musicale italiano. Fresca di Laurea in Canto Jazz presso il Conservatorio di Monopoli con una brillante tesi su Billy Strayhorn (alter ego dell’immenso Duke Ellington) cui ha fatto seguito un bellissimo concept-album edito da Dodici Lune, è una delle più belle promesse del panorama artistico nazionale. La tengono d’occhio in molti (anche all’estero) in attesa della definitiva consacrazione che avverrà, per forza di cose, entro breve tempo (è giovanissima, 25). E’ una scommessa sicura, un po' come Pogba nel mondo del calcio. Fino a poche settimane fa si trovava negli USA – via Berlino – per una scorribanda musicale in alcuni jazz club dell’America “profonda” in compagnia di attempati compagni di viaggio (PatBattstone, Kit Demos, Richard Poole e altri grandissimi mestieranti del vero jazz). L’hanno accolta con tutti gli onori manco fosse una veterana: lei, una murgese -  per quanto cittadina del mondo - che va a cantare il jazz nella patria del jazz con ottimi “manici” che quella musica ce l’hanno nel sangue. Ma al di là del suo crescente successo, si intravede un bel percorso anche per la nostra Città che, fatta eccezione per il Festival della Valle d’Itria riconosciuto a livello planetario, non riesce a trovare un’identità artistica parallela a quella del belcanto. Era dai tempi di Antiphonae, grande esperienza culturale verso una Martina-Jazz, che non si vedeva una così bella passerella di personaggi illustri e capaci di raccontare il jazz ancor prima di farcelo sentire e basta. La realtà nazionale, cui Martina Franca purtroppo non sfugge, racconta di una corrente musicale ancora in buona salute – soprattutto in situazioni live - ma che potrebbe essere presto a corto d’ossigeno per l’inflazione dei soliti big italiani, con qualche raro innesto straniero,  a presidiare militarmente la situazione. Il jazz dal vivo, poi, deve pagare un pesante pedaggio alla politica dei famigerati mille comuni d’Italia in ognuno dei quali ci sarà un assessore al turismo che interpreterà il fenomeno come la spilletta più brillante della sua carriera ignorando i valori che un secolo di storia ha sedimentato attraverso gli eroi immortali del jazz. Infine, bisogna fronteggiare un fenomeno che dal calcio (gli italiani, 60 milioni di commissari tecnici!) si trasferisce comodamente alla musica,  ambito in cui se solo ti sei comprato “tutto il jazz in 12 cd” finisci per sentirti un padreterno in grado di giudicare un’intera categoria professionale. E allora? Meglio ricominciare daccapo, ricercando le radici della musica, e se non avete una Chionna o un van de Leur cercateli, magari sono appena dietro l’angolo e stanno aspettando proprio voi. La riprova di questa teoria sta tutta nel successo della conferenza dei professori Walter van de Leur e Teresa Satalino (docente Conservatorio N. Rota di Monopoli) che rispettivamente in inglese e in italiano hanno raccontato, nella Sala degli Uccelli del Comune, la vita di Billy Strayhorn e il rapporto artistico con Duke Ellington nel modo migliore possibile: esplorando i tratti biografici di questo “piccolo gigante” con tatto storiografico leggerissimo, con l’ascolto di alcune autentiche rarità sonore e immagini inedite bellissime (ma dove le avrà pescate van de Leur?). Il duo Andrea Musci (chitarra) – Antonella Chionna (voce) ha incorniciato la serata eseguendo standard bellissimi - “unplugged”- nello storico ambiente ducale che ha rivelato una insospettabile acustica, perfetta per esaltare le qualità tecniche de La Chionna. Alla fine della serata, per la soddisfazione di Aldo Leggieri che ha interfacciato Municipio e manifestazione, i presenti sembravano tutti parenti stretti di Billy Strayhorn, Duke Ellington e Johnny Hodges (sax, altro amichetto di belle combriccole del “Duca”) per il modo in cui van de Leur- Satalino- Musci e Chionna hanno saputo raccontare un pezzo così importante della storia del jazz, una storia fatta di storie.
 


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