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Cultura / La Massoneria adotta Paisiello

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

28
SET
2017

Un incontro particolarmente interessante in cui si è parlato de “il Barbiere di Siviglia” ma anche di argomenti molto più attuali che riguardano Taranto, la città in cui ha trascorso la giovinezza il sommo compositore

Nella serata di domenica 24 settembre si è tenuta, presso il Grand Hotel “Delfino” di Taranto, “Prima della Prima: il Barbiere di Siviglia di Giovanni Paisiello”, una conferenza che ha introdotto e illustrato al pubblico l’opera lirica poi rappresentata nel Giovanni Paisiello Festival.
La manifestazione è stata organizzata, nell’ambito del ricco cartellone del festival dedicato al genius loci tarantino, dall’Ispettorato Provinciale della Gran Loggia d’Italia degli ALAM, Obbedienza massonica di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi - Roma, in occasione del decennale della fondazione della Loggia “Archita” all’Oriente di Taranto.
Dopo l’introduzione di Salvatore Perillo, membro della Giunta esecutiva dell’Ordine della Gran Loggia di Italia, i lavori sono stati aperti dal saluto di Paolo Ruta, Presidente dell’Associazione Amici della Musica “Arcangelo Speranza” e del Giovanni Paisiello Festival, che ha ringraziato l’Ispettorato Provinciale della Gran Loggia d’Italia degli ALAM per aver voluto sostenere per la seconda volta una iniziativa del XV Giovanni Paisiello Festival, «una collaborazione ideata e resa possibile da un giovane tarantino, e so di interpretare anche il pensiero dell’Avvocato Dragone, sensibile alla musica e alla rinascita della nostra città: Salvatore Perillo, un esempio per tanti suoi coetanei che si disinteressano della comunità cui appartengono».
Paolo Ruta ha concluso sottolineando come «va nella direzione della rinascita di Taranto la nostra scelta di rappresentare l’opera conclusiva del XV Giovanni Paisiello Festival nel chiostro di Sant’Antonio, splendido spazio restituito alla città, un onore per il quale ringrazio la Soprintendenza per i Beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggi».
L’intervento dell’Avv. Luca Dragone, Grande Ispettore Provinciale all’Oriente di Taranto della Gran Loggia d’Italia degli ALAM, è iniziato con un tributo a Paolo Ruta: «un uomo che ha speso e spende quotidianamente energie, fisiche ed economiche, per la valorizzazione della musica quale strumento e veicolo per la crescita della sensibilità culturale, opera ancora più meritoria perché avviene in un contesto dove spesso l'indifferenza sembra prendere il sopravvento. Paolo Ruta è colui senza il quale a Taranto non si sarebbe sentito parlare né di Paisiello, né di notte bianca della musica!».
«È la seconda volta che a Taranto la Gran Loggia d’Italia degli ALAM – ha poi detto l’avvocato Luca Dragone – sostiene la realizzazione di uno degli appuntamenti del cartellone del Giovanni Paisiello Festival, un evento ancora più importante perché quest’anno ricorre il decennale della fondazione della Loggia “Archita” all’Oriente di Taranto di cui mi onoro di essere il Maestro Venerabile».
La sorpresa della serata è stata l’intervento telefonico del Dottor Luciano Romoli, Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro Aggiunto Vicario della Gran Loggia d’Italia degli ALAM che, dopo aver ringraziato Paolo Ruta per la sua squisita disponibilità, ha avuto parole di elogio per le attività dell’Ispettorato Provinciale di Taranto della Gran Loggia d’Italia degli ALAM che, nell’ambito della Massoneria italiana, rappresenta una assoluta eccellenza.
In seguito il Professor Lorenzo Mattei, Direttore Artistico del Giovanni Paisiello Festival, ha illustrato la figura del sommo compositore tarantino, del quale è uno dei massimi esperti, inquadrandolo nel Settecento, quella “età dei lumi” in cui in tutta Europa nacque e si sviluppò la Massoneria, per poi soffermarsi sul lungo periodo trascorso da Giovanni Paisiello presso la corte imperiale russa di Caterina la Grande, durante il quale compose “Il Barbiere di Siviglia”.
Infatti, come ha sottolineato nel suo intervento il Professor Francesco Paolo Russo, curatore dell’edizione critica de “Il Barbiere di Siviglia” di Giovanni Paisiello, la “prima” rappresentazione si tenne il 15 settembre del 1782 proprio nel Teatro dell'Ermitage di San Pietroburgo.
Nella stesura della sua edizione critica, pubblicata dalla casa editrice tedesca Laaber, l’eminente musicologo si è basato su una attentata opera di “recupero” della partitura originale de “Il Barbiere di Siviglia” di Giovanni Paisiello che, dopo essere stata così “ripulita” da alcune prassi esecutive consolidate nei secoli successivi, è stata restituita allo splendore originario.
Così sono state “recuperate” parti solitamente non previste, come la splendida cadenza dell’aria della “lezione” di Rosina e il nuovo gran finale con altre due arie scritte da Paisiello per le rappresentazioni al Teatro dei Fiorentini di Napoli.
Questa edizione tende a restituire, come ha affermato lo stesso Professor Francesco Paolo Russo, il testo musicale secondo la lezione più vicina alla volontà dell’autore.

 



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