MENU

Eventi/ Il viaggio, metafora della vita

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

25
AGO
2016
Il libro di Giuseppe Selvaggi, “Milano e il mare dentro. (Sopravvivere alla metropoli)", presentato nella storica Masseria Fasano a Grottaglie, diventa occasione per parlare di partenze, ritorni e varia umanità
 
Sabato sera nella suggestiva e incantevole cornice della seicentesca Masseria di Giuseppe Fasano, noto ceramista grottagliese, organizzata dallo stesso Fasano e dal nostro settimanale, media partner dell’evento, è stato presentato il libro fresco di stampa di Giuseppe Selvaggi dal titolo: “Milano e il mare dentro. (Sopravvivere alla metropoli)" della Ed. Insieme. Il testo raggruppa 28 articoli scritti dall’autore in vari momenti.
La manifestazione è stata brillantemente presentata e condotta dal nostro direttore, Rosa Colucci, che ha argutamente interrogato l’autore sugli aspetti salienti della sua ultima opera, pubblicata ad aprile scorso, e che vanta già numerose e prestigiose presentazioni, e sulle finalità dell’Associazione dei Pugliesi a Milano di cui fa parte lo stesso Selvaggi.
Il libro dell’autore è stato presentato dal prof. Antonio Fornaro che ha evidenziato l’alternanza tra i suoi ricordi biscegliesi dell’infanzia e della prima giovinezza dell’autore e quelli della sua presenza nel capoluogo lombardo. Fornaro ha posto l’accento su come l’autore vede il Natale, la Pasqua, la metropoli, la Milano by night, la metafora del treno e della valigia e i ricordi incancellabili della madre e di chi gli ha voluto bene, compreso lo scemo del paese, un personaggio un po’ presente in tutto il territorio pugliese.
Fornaro ha definito il lavoro di Selvaggi “il libro in cui si affaccia una umanità variegata che partecipa alle gioie e ai dolori dell’autore”, ma anche come “il libro dei riflettori accesi sui grandi eventi del calendario tradizionale, ma anche sulle ombre che avvolgono le lunghe notti milanesi dell’autore”.
Fornaro aggiunge che è anche “il libro dei grandi rumori della vita nella metropolitana e nel jazz di notte ma anche dei ricordi rotti dal miagolio del gatto che, accovacciato, si gode il tepore della stufa con l’autore in assenza dell’indimenticabile braciere della nonna, quella nonna che gli diceva che non voleva andare al cimitero perché lì c’è solo una foto e un nome del caro estinto e che invece avrebbe avuto una eternità per stare con loro”.
Fornaro ha sottolineato, tra i mille temi sparsi nei 28 capitoli, come l’autore metta in risalto il fatto che lui avverta il bisogno di ritornare a Bisceglie “per fare una scorta di sole e di calore umano”.
L’autore così conclude: “Scrivo perché non so cantare, mi annoiano le ricorrenze, non ho imparato a nuotare e a volare, vorrei scoprire aldilà del cancello tante piccoli luci, ma devo evitare di tenerle nei barattoli forati, come si fa con le lucciole, non è solo l’aria che fa vivere…e per il resto, la solita musica”.
A tale proposito Fornaro ha commentato: “permettetemi di aggiungere che questa sera l’autore non ci ha offerto la solita musica ma una sinfonia di valori nell’ouverture dell’amore senza barriere e senza confini della nostra amata Puglia”.
Subito dopo si è sviluppato un ampio e articolato dibattito al quale hanno preso parte Walter Baldacconi, direttore di Studio 100 Tv, Nicla Pastore, il prof. Carmine Carlucci, presidente del Comitato per la Qualità della Vita, Maria Rosaria Chirulli, membro dell’Associazione Pugliese a Milano, il  prefetto crispianese Francesco Tagliente, ex Questore di Roma, e la nota cantante tarantina di jazz, Cinzia Tedesco.
Subito dopo il folto pubblico presente ha continuato la piacevole serata alternando la consumazione di tipici piatti locali con l’ascolto di ottima musica e con balli e canti sotto le luci della luna in uno splendido cielo stellato d’agosto.
Un particolare di carattere storico riguardante la location che ha ospitato la manifestazione: si tratta della storica masseria del 1620 appartenuta alla Curia arcivescovile di Taranto che all’epoca dell’Arcivescovo Giacomo D’Atri era entrata in possesso dell’attuale Castello Episcopio.
L’Arcivescovo si serviva della Masseria come luogo in cui preparare le provviste per l’autunno e l’inverno, tradizione non dimenticata nella nostra Regione.
Altro particolare da sottolineare è l’ottima organizzazione dell’evento affidata a Giuseppe Fasano, a Giovanna Lupo, che ha curato la parte musicale e scenografica della manifestazione, alla sottoscritta che curato le pubbliche relazioni, con la preziosa collaborazione della nostra fotografa Imma Brigante della quale possiamo ammirare in questo servizio alcuni dei tanti scatti realizzati.
 
 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor