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Martina Franca/Buone nuove dal Purgatorio

Pubblicato da: Categoria: COVER

5
DIC
2014
Dopo un passato travagliato e utilizzi discutibili, è attesa a breve la ristrutturazione della Chiesa del Monte. L’accensione di un mutuo da parte della “Congrega dei preti” di Martina Franca permetterà interventi immediati procedendo nell’immediato al recupero del tetto e delle facciate
 
 
La chiesa del Monte Purgatorio tornerà a risplendere e a essere riaperta. Verrà ripristinata la fruizione sia sotto il profilo turistico che sotto quello del culto. La Congregazione del Santissimo Sacramento e Monte Purgatorio, che è proprietaria dell’antico manufatto (non la Diocesi come qualcuno erroneamente pensa, ndr), si è attivata per cercare le risorse economiche indispensabili per gli interventi di recupero e oggi trovate attraverso l’accensione di un mutuo che servirà per alcuni importanti lavori di ristrutturazione che riguarderanno sia il tetto che le facciate.
La comunità è in fermento per l’iniziativa, voluta collegialmente da tutti i preti della Congregazione. Il Presidente della Congregazione, Don Martino Mastrovito, a pochi mesi dalla data del suoi insediamento, ha inteso rilanciare l’attività del pio sodalizio dei sacerdoti martinesi, attraverso una serie di iniziative che stanno rilanciando in primo luogo la struttura del Villaggio di Sant’Agostino (ex Convento delle Agostiniane)  e oggi anche il recupero della Chiesa del Monte Purgatorio. Anche quest’ultima, infatti, appartiene al patrimonio immobiliare della Congregazione del Santissimo Sacramento e Monte Purgatorio (più comunemente conosciuta come Congrega dei Preti), assieme proprio alla struttura del Villaggio di Sant’Agostino  e alla cappella del Santissimo Sacramento (Cappellone della Basilica di San Martino).
La chiesa del Monte Purgatorio risale al 1649 come chiaramente riporta l’iscrizione epigrafica sul portale secondario che si affaccia lungo Corso Vittorio Emanuele. L’iscrizione incisa dice: vos, animae clamant, saltem, miserae scite, fratres, 1649, (Le anime infelici vi chiedono aiuto, sappiatelo almeno, o fratelli, 1649). Come la maggior parte delle chiese, ospitanti i sodalizi religiosi, si compongono di due piani; quello inferiore destinato al culto religioso e quello superiore adibito ad oratorio dei confratelli. L’ingresso principale si affaccia su via Cirillo ed è sottolineato da un’elegante modanatura rinascimentale. Anche qui vi è un’iscrizione latina: ut cruciat poenae, charitas sic urgeat oes, (Come le pene danno torture, così la carità solleciti tutti). Sullo stipite del portale si colloca un'edicola lunettata con una tempera molto sbiadita riproducente le anime del Purgatorio. Lo stesso stile pittorico ricopre una grande edicola centrale rotondeggiante, ospitante la Madonna con bambino. Lateralmente si aprono due finestre monofore.
Nei giorni scorsi i sacerdoti martinesi della Congregazione, riuniti in forma plenaria, sono tornati a celebrare una Santa Messa, a distanza di cinquant’anni dall’ultima volta, per omaggiare la memoria dei Vescovi, dei sacerdoti martinesi, di tutti i defunti in genere e dei benefattori. Si tratta di un appuntamento che si rinnova per la quarta edizione e che fu voluto per la prima volta su spinta di Mons. Paolo Oliva. Per quest’anno si è scelto di celebrare la Santa Messa nella Chiesa del Monte anche in vista dell’ormai prossimo avvio dei lavori di ristrutturazione della Chiesa.
L’esterno della chiesa è racchiuso dalle linee rigide di un parallelepipedo e non presenta nessun dettaglio architettonico significativo, fatto salvo per la cella campanaria laterale terminante a cuspide.
L’interno, ad aula rettangolare, invece è un’autentica meraviglia artistica che meriterebbe diverse opere di restauro. Tutto il soffitto è dipinto a tempera riproducendo l’effetto delle volte a cassettoni esagonali misti a roselline rinascimentali.
Il pavimento in mattonelle di cemento colorate, ha probabilmente sostituito o celato il pavimento originario in pietra calcarea che è presente ancora sullo scalino dell'altare. Complessivamente lo stato strutturale del piano terra è soddisfacente e non presenta problematiche critiche di rilievo. Più critiche, invece, sono le condizioni del primo piano (specie nella controsoffittatura lignea), dove si colloca l'antico oratorio della confraternita dei preti. Le massicce infiltrazioni d'acqua, i cui segni sono evidenti sul pavimento in formelle di graniglia di marmo e cemento, hanno provocato persino degli avvallamenti nelle parti semicentrali del vano, in direzione longitudinale e provocato un processo di marcescenza di porzioni cospicue della cassonatura. Qui il soffitto è interamente rivestito con tavole ricoperte da tele dipinte. Al centro c’è la grande Deposizione del Cristo dalla croce e attorno si collocano, in singoli quadretti, le anime purganti intervallate da graziosi puttini affacciati da una balaustra mentre suonano alcuni strumenti musicale o reggono serti floreali. La balconata e i putti si stagliano su un fondo di un intenso azzurro che dà ancora più risalto alla composizione. 
 


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