Dopo il gran rifiuto al PdL, la Consigliera comunale martinese abbraccia il progetto di IdeaLista e continua la sua opera di opposizione a una maggioranza «chiusa e lenta»
«Continua ciò che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o almeno arriverai in alto ad un punto che tu solo comprenderai non essere la cima.»
(Seneca)
Anche se a livello molto circoscritto, il passaggio di Michele Marraffa dal Popolo delle Libertà alla sua IdeaLista (che durante la campagna elettorale era caratterizzata dal sottotitolo “Cantieri Marraffa”) rappresenta un ennesimo sintomo dell’alopecia di cui soffre il partito di Berlusconi (sempre che lo consideri ancora suo): non solo gli elettori si perdono come capelli nei mesi “delle castagne”, ma adesso, sembra, anche i suoi stessi membri. Dopotutto, come accennato, il suo stesso pater sembra indeciso tra il continuare a dirigerlo o fondare un nuovo movimento, forse addirittura rifondare Forza Italia, anche se Partito della Rifondazione Forzitalista suona più che altro come un grottesco contrappasso dantesco.
A condividere con Marraffa l’esperienza di IdeaLista, che da lista civica diviene movimento vero e proprio, c’è Donatella Castellana, martinese classe 1970, sposata e con figli. Lavora in qualità di agente assicurativo dal 1993, ed è agente generale della Nationale Suisse dal ‘96. E’ anche imprenditrice, presidente di una cooperativa con la quale ha da poco inaugurato un nuovo asilo nido a Martina.
La prima volta in politica risale al governo Semeraro, nel 1998, partecipando alla lista di Rinnovamento Italiano. Ricandidata successivamente nella lista Palazzo, non risultò eletta ma fu comunque nello staff del sindaco per quasi due anni e poi Assessore al personale durante l’effimera quinta giunta (delle nove) dell’ex sindaco Franco Palazzo.
Non si è mai sentita rappresentata dai partiti “ufficiali”. Ha sempre militato in liste civiche o legate alla persona del candidato sindaco, come continua a fare con coerenza ora che è entrata a far parte del direttivo di IdeaLista, la compagine nata per supportare Michele Marraffa assieme a PdL e Ppdt e che adesso, a quanto sembra, sarà slegato da ogni “fidanzamento elettorale”, abbandonando i panni di lista civica per indossare quelli di movimento vero e proprio.
Lei è molto vicina a Michele Marraffa e lo dimostra anche partecipando con lui al movimento IdeaLista. Chi è per Lei Michele Marraffa?
«Io mi sono candidata in IdeaLista – Cantieri Marraffa. Sposo appieno la sua linea politica, lui è il mio grande maestro, nonché amico di vecchia data. Dopotutto siamo anche vicini di casa. Lo stimo come imprenditore. Mi piace davvero il suo modo di fare politica e lo seguo, anche se questa volta potremmo dire che è stato lui a seguire me. Ho sempre sofferto il fatto di andare in consiglio comunale e di non avere nessuno “alle spalle”, o meglio, non discutere all’interno di un proprio gruppo. La vedo una cosa abbastanza sterile».
Cosa legge in questo passaggio di Marraffa dal PdL a IdeaLista?
«Nulla a che togliere al PdL, cui Michele ha dato anima e cuore, ma credo che in questo momento lui non si sia sentito rappresentato dal partito, così come me, anche se non ci appartiene la parola “contro”. Eppure in questo momento non ci sentiamo affatto rappresentati (parlo anche per Michele) da quel partito.
In questo momento sentiamo una certa incompatibilità col coordinamento cittadino di idee e IdeaLista ci sembra essere un buon rifugio. Un rifugio con le porte aperte: tutti i moderati sono i benvenuti, che vengano da destra o da sinistra. A me i colori non interessano: interessano le idee».
Non vi precludete nulla, insomma.
«Assolutamente no. E’ sempre stato il mio modo di fare politica. Siamo liberi da “padroni” e questo credo che sia la cosa più bella; non dobbiamo interloquire con nessuno per prendere delle decisioni. Siamo uno spirito libero, ed è con questo spirito che nasce IdeaLista!».
E se Michele Marraffa avesse vinto…
«Sarebbe stato un ottimo sindaco. Michele Marraffa è un imprenditore come lo sono io e da buon imprenditore è una persona molto vicino alle problematiche dei cittadini. Con l’impresa dà anche lavoro. Sono la donna più felice quando riesco a dare lavoro a un altro, come ho fatto con la cooperativa, e così è lui. Lui sa cosa vuol dire stare vicino alla gente».
A indossare la fascia tricolore a maggio, però, non è stato Michele Marraffa. Come sta lavorando la squadra di Ancona?
«(Ride, ndr). Ricordo che durante la campagna elettorale, in una puntata di Protagonisti, partecipai a un’intervista doppia di Francesco Mastrovito e mi fu chiesto di trovare un aggettivo per ogni candidato sindaco. Per Franco Ancona, spontaneamente, mi uscì un “lento!”. Ribadisco questo concetto. Lui e la sua squadra sono troppo… burocratici. Lui non è un cattivo sindaco e la sua squadra si sta dando parecchio da fare, ma sono lenti, e la città ha bisogno di risposte più immediate. Inoltre sono troppo chiusi; la giunta è come un riccio. E così non va bene. L’unica risposta celere è stata sull’aumento dell’IMU, e non credo che la cittadinanza la attendesse troppo. (ride ancora, ndr).
Considerando anche cosa sta accadendo in questi giorni, per Martina non è un bel momento, come non lo è per l’intera provincia. Sull’Ilva abbiamo fatto un monotematico, ma sono state solo parole. Solo una gran parvenza, così come il monotematico sull’ASL. Sono sembrati quasi una campagna elettorale del centrosinistra, e adesso dovranno smentire parecchie cose».
Sul piano dei rapporti interpersonali, come sono quelli tra opposizione e maggioranza?
«Parlo solo per quanto riguarda IdeaLista, ovviamente. La maggioranza è una maggioranza propositiva e noi apprezziamo questo loro aspetto, e infatti abbiamo già approvato un paio di buoni provvedimenti. Ciò che è fatto bene lo votiamo favorevolmente. Dove prevale il bene comune non esiste “contro”. Io faccio opposizione propositiva. Infatti mi dicono che intervengo poco… non mi piace la polemica, in realtà. Se c’è da fare una lotta, come quella contro l’aumento dell’IMU, la si porta avanti senza esitare, ma in genere siamo propositivi. Non ostacoleremmo nulla che non sia valido e pensato per il bene comune».
Considerando la crisi politica, non crede che i movimenti locali e circoscritti come IdeaLista possano diventare il futuro della politica italiana, nell’era della Terza Repubblica (se si decidesse a sorgere…)?
«(Ride, ndr) E’ anche per questo che abbiamo l’abbiamo reso un movimento. Sì, ora prevale l’antipolitica, il grillismo… ma IdeaLista non è assolutamente questo; comunque penso che i partiti difficilmente torneranno in auge. La gente non vuole più votare e ciò che è successo in Sicilia è emblematico e dovrebbe far riflettere. Forse vedendo un po’ di pulizia e facce nuove, la gente tornerà ad avere fiducia nei politici, ma per adesso la vedo dura…».