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Giuseppe Fasano/Il Genio dell´argilla

Pubblicato da: Categoria: COVER

18
FEB
2016
Oltre a essere un ottimo artista della ceramica, è un formidabile imprenditore, capace di esportare all'estero il suo prodotto, conquistando i mercati del lusso da New York al Giappone. E ora punta alla multisettorialità e all'alleanza fra eccellenze
 
 
Le intenzioni originarie erano quelle di una intervista-tipo, ma, Giuseppe Fasano, ceramista cinquantaseienne di Grottaglie, come un vulcano in eruzione ci ha condotto, quasi per mano, in un mondo affascinante, quello della ceramica grottagliese.
Lui sì che se lo può permettere perché dalla sua ha praticamente tutto ciò che ha a che vedere con il mondo ceramistico.
La sua attività artigianale nel campo della ceramica si deve far risalire al 1620 quando i suoi trisavoli iniziarono una attività semplice, quasi povera per l’epoca, ma che avrebbe finito per affermarsi nel tempo, passo dopo passo, proprio come saggezza impone.
Lui è entrato nel laboratorio dell’arte figulina quando aveva i pantaloncini corti.
Giuseppe è orgoglioso di queste sue origini, ne fa a buon motivo una ragione di vanto. 
Poi ci conduce come in un viaggio nei sotterranei della bottega intesa come laboratorio ed esposizione merceologica.
Quanta emozione, cari lettori, e quali sensazioni indescrivibili si provano nel contatto diretto con quelle che furono cripte rupestri e che portano la data dell’anno 1000 e che conservano in tutto il loro fascino le linee architettoniche di quei luoghi in cui si pregava come era costume a quei tempi.
Giuseppe Fasano ci riferisce che i suoi predecessori dovettero rimuovere l’altare che testimoniava l’uso religioso di tale luogo. Poi il fascino aumenta da ambiente ad ambiente fino ai due grandi forni che possono raggiungere gradazioni altissime ed adoperati secondo le necessità. Antica e fascinosa è l’origine della ceramica grottagliese che impropriamente è stata accostata a quella magno-greca ma che con la stessa nulla ha a che dividere se soltanto si fa presente che le antiche anfore magno-greche non hanno trovato seguito nella produzione figulina grottagliese.
La terra, la grande madre dell’uomo, pronta ad aprire il suo scrigno per farne dono all’uomo, ha portato le grotte originarie di Grottaglie (l’etimologia della stessa Capitale della ceramica è latina, criptae-aliae, cioè le altre grotte). Ma non soltanto queste ma soprattutto la speciale argilla che si fa fango a contatto con l’acqua che impregna il tornio azionato con il piede dal pedale e che sembra assumere mille forme fino a quando le mani magiche del figulino le danno la forma che lo stesso vuole.
Quanta meticolosità nel dare la giusta forma alla propria creatura!
Poi, proprio come si fa con il pane, il manufatto viene fatto asciugare e messo nel forno a temperature altissime.
Esistono varie tipologie nell’arte della ceramica, anche quella del biscotto, così chiamato perché cotto due volte e perché richiama, nel suo colore tra il marrone e il dorato, la forma del dolce biscotto.
L’ultima fase della lavorazione della ceramica è delicata quanto le altre perché si tratta di dare lucentezza e smalto a quel capolavoro che è tale anche nella sua semplicità, come Madre Natura lo ha voluto e l’arte del figulino l’ha plasmata. 
Non basterebbero pagine di giornale per elencare la varietà immensa della produzione ceramistica grottagliese. Ci limitiamo a ricordare gli ormai internazionali pumi che rappresentano i boccioli di rosa che stanno per sbocciare ma anche la vita che sta per nascere. Il pumo è il tipico portafortuna grottagliese e ognuno ne ha almeno uno in casa. Spesso lo si vede come ornamento nei balconi nei suoi colori  crema, verde-scuro o giallo ocra. Viene regalato come buon augurio a chi si trasferisce in una nuova casa o inizia una nuova attività. Il pumo è arrivato a tanto partendo dal semplice significato di portafortuna legato alle credenze pagane.
Anche la pigna trova nell’arte figulina la grande espressione. 
E che dire degli incantevoli piatti con l’immancabile galletto stilizzato, quasi una forma per ricordare l’origine contadina di questo paese che con la sua ceramica, grazie a Giuseppe Fasano, ha fatto il giro del mondo. 
Fasano ha portato la sua artistica produzione ceramistica negli Usa, in Giappone, in gran parte dell’Europa e del continente africano e asiatico. Le sue non sono state semplici esposizioni ma impegni commerciali che lo hanno spinto a tentare anche l’attività commerciale con l’apertura di punti vendita.
Giuseppe Fasano è orgoglioso anche del fatto di aver realizzato, con un fratello anch’egli ceramista, qualche anno fa per le faraoniche nozze indiane svoltesi a Savelletri, le bomboniere rappresentanti  pumi ricoperti con foglie di oro zecchino. 
Altro motivo di orgoglio di Giuseppe è quello di aver formato nella sua bottega d’arte e di aver avviato all’attività molti ragazzi che oggi sono a lui grati.
Ultimo motivo di orgoglio per Giuseppe è stata la visita nella sua bottega del Presidente della Camera, Boldrini, che ha ricevuto una tale ospitalità da sentirsi pienamente a suo agio.
Chi da domani avrà la possibilità di visitare la bottega d’arte di Giuseppe Fasano certamente scoprirà mille altre cose belle e affascinanti che il mondo della ceramica riserva.
Non possiamo, però, non chiudere la presente nota senza ricordare che nel passato i ceramisti raggiunsero il numero di ben 5.000, era il ‘700, ed erano distribuiti in 42 fabbriche.
Ma Grottaglie è anche Museo della Ceramica allestito in forma permanente nel bellissimo Castello Episcopio. E’ anche appuntamento annuale estivo con la Mostra Internazionale della Ceramica e per l’occasione Giuseppe riesce ad animare i “camini” o quartieri che a forma di raggio sembrano abbracciare l’incantevole centro storico grottagliese.
Grottaglie, infine, è sede di un prestigioso Liceo Artistico che nel corso dei vari decenni ha prodotto tanti manufatti da racchiudere un ulteriore Museo della Ceramica.
Lunedì scorso il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Angela D’Onghia, nel corso del “Premio Qualità della Vita” che si è svolto alla Facoltà di Scienze al Quartiere Paolo VI, ha annunciato una sua visita al Calò di Grottaglie che è l’esempio più concreto dell’alteranza scuola-lavoro.
Grazie Giuseppe Fasano per averci offerto l’opportunità per parlare della tua attività degna dei riconoscimenti che fino ad oggi ti sono stati attribuiti ma anche della riconoscenza di tutta la popolazione pugliese.
La ceramica è un tesoro, ma è anche volano per uno sviluppo economico, turistico e culturale della terra ionica.
 


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