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Musulmani arrabbiati/Cosa combini, bella Mia?

Pubblicato da: Categoria: Brave Ragazze

16
GEN
2015
La 21enne  pornostar libanese Mia Khalifa, la più cliccata del 2014, ha fatto infuriare l’Islam dopo aver girato un film a luci rosse indossando il velo tipico delle donne musulmane: «Il Medio Oriente non ha cose più importanti di me a cui pensare?», ha risposto
Un po’ di cautela in più non avrebbe fatto male, in effetti. Mia Khalifa ha 21 anni, è libanese ma soprattutto – perché è la chiave del discorso – è attualmente la pornostar più cliccata e ricercata sulla rete. Viso apparentemente casto e non accostabile a qualsivoglia atto impuro, ha fatto della sua esplosiva procacità l’indiscusso punto di forza. Il punto è che la nuova giovane prodigio del porno ha fatto infuriare il mondo islamico, il perché è presto detto: Mia ha deciso di girare un film, sempre a tema con la sua professione, in cui indossa l’hijab, il velo tipico delle donne musulmane. E purtroppo gli integralisti libanesi non hanno gradito la scelta della loro ormai illustre connazionale – che dalla capitale libanese Beirut si è trasferita a Miami – inviandole diverse minacce di morte. Ma come se non bastasse, c’è un’altra provocazione esplicita che Mia non ha risparmiato. Sì, perché tra i tatuaggi della stupenda Khalifa c’è una frase dell’inno libanese e la croce del partito cristiano-conservatore del suo Paese. Un’altra provocazione inaccettabile che vale diverse rogne per Mia. La sua risposta l’ha affidata al suo profilo Twitter – seguito per il momento da 266.000 persone – con un chiaro “Ma il Medio Oriente non ha cose più importanti di me a cui pensare?”. Sulla carta inappuntabile e vero, ma con i tempi che corrono un film porno con il velo delle donne era francamente evitabile. Specie se si considera che il film in questione sta ricevendo il consenso atteso. In più Mia sta spopolando la serie Bang Bros (non nuova agli scafati pornonauti) sulla piattaforma a luci rosse Pornhub, il settantunesimo sito più visto al mondo, con un video dove Mia non fa certo mistero delle sue origini esibendo ancora il velo. Nel dettaglio, invece, il video incriminato viaggia sulle 4 milioni di visualizzazioni. Non tantissime, se vogliamo, ma il “fattaccio” compare su Pornhub solo da qualche giorno, quindi non è difficile ipotizzare una modifica verso l’alto delle visite a mo di moltiplicazione di pane e pesci.
Eppure il Libano è uno dei paesi arabi con una tolleranza media superiore rispetto alla media. Basti pensare che la satira, tanto per rimanere in tema con il tragico attacco terroristico al giornale Charlie Hebdo, è addirittura inserita nei palinsesti televisivi. Bas Mat Watan o Douma Kratiye, giusto per fare due nomi di trasmissioni ad hoc. Però di fronte ai valori tanto cari accostati al porno, ogni barlume di tolleranza è crollato. Reazione diversa dalla scrittrice femminista Juliana Yazbeck, che ha applaudito il "fenomeno Mia", chiedendosi però quanto sia normale smuovere il conservatore e sessista Libano con le vicende di una pornostar. Ma qual è stata la reazione di Mia Khalifa alle minacce di morte ricevute? Nulla, assolutamente tranquilla. Anzi, la giovane ha continuato ad inneggiare alla sua bellezza, con l’inevitabile risultato di vedere lievitare il numero dei suoi fans giorno dopo giorno, minuto dopo minuto. Il gradimento delle prestazioni di Mia Khalifa è alle stelle, così come la sua popolarità che, almeno al momento, è capace di oscurare i mostri sacri del porno mondiale. E intanto i video di Mia sui siti “specializzati” proliferano. Stavolta senza velo per non fomentare ulteriormente gli integralisti e (come sempre) senza veli per la gioia dei fans.
 


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