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Topi & co.

Pubblicato da: Categoria: Flash news

19
GIU
2013

 

 

Ricorda quasi la vecchia fiaba del pifferaio magico ciò che sta accadendo in una centralissima zone di Martina Franca, ma fiaba non è. In effetti si tratta di un vero incubo per i residenti di Via Trieste, vico I Trieste, vico II Trieste e vico III Trieste. Una vera e propria invasione di topolini (non si sa quanto “ini”) affligge i residenti da mesi ormai, con i comprensibili disagi che ben si possono immagginare.

I residenti, soprattutto quelli situati al pianterreno, non hanno pace e sono costretti a sigillare le fessure dei portoni con nastro adesivo, e a riempire di vecchi stracci gli stipiti delle porte.

Varie sono state le lamentele e gli appelli sistematicamente caduti nel vuoto o nel limbo dello “scaricabarile” tra istituzioni. I residenti sono stati anche invitati a autofabbricarsi trappole, o a cercare di misurare la grandezza dei topi, affinché si potesse capire quale organo di competenza mobilitare. Già perché a seconda delle dimensioni del roditore la responsabilità del "trattamento" dovrebbe ricadere o sul Comune o sull’Acquedotto.

Ma negli attimi di comprensibile panico che si registrano quando un topo entra in una abitazione, il primo pensiero non è sicuramente quello di constatare le dimensioni del roditore, ma di correre alla ricerca di un rimedio efficace per liberarsene al più presto.

Poi ci sono anche i casi limite come quello accaduto l'altro giorno, quando un topo è entrato nella casa di un anziano infermo il quale, data la condizione in cui versava, non ha potuto fare altro che chiedere aiuto purtroppo per lungo tempo, prima di esser soccorso dai vicini allarmati dalle urla.

Numerose sono le segnalazioni che giungono da più parti della città e che, giorno dopo giorno, riguardano una "fauna" sempre più variegata: dai topi agli "scurzoni", dalle blatte alle cavallette. Molte sono le abitazioni, soprattutto quelle a pianterreno, che combattono ogni giorno contro quest’invasione e spesso i cittadini sono costretti a pulire le strade di propria mano. 

 



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