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Arrestato a tempo di record, il presunto assassino dei coniugi di Porto Cesareo

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

25
GIU
2014

 

E’ finito in carcere con l’accusa di omicidio volontario Vincenzo Tarantino,  51 anni di Avetrana, il presunto assassino del 54enne Luigi Ferrari e della 55enne Antonella Parente i coniugi di Porto Cesareo trovati morti ieri nella loro abitazione. Vincenzo Tarantino si era trasferito a Porto Cesareo da tre anni, dove aveva un rapporto con una nipote dei due coniugi uccisi,  proveniente da Avetrana dove, insieme al fratello gemello, gestiva una cava di famiglia.

Sposato e divorziato era stato per diversi anni anche a Modena dove a causa di una serie di truffe, aveva già avuto dei problemi con la giustizia.

L’odio che ha spinto il Tarantino al massacro, partiva da due moventi ben precisi: i soldi che la coppia custodiva in cassaforte e un forte risentimento nei confronti soprattutto di Antonella Parente ritenuta la causa dell’allontanamento della ex convivente (nipote dei coniugi Ferrari).

La dinamica dell’efferato duplice omicidio, secondo i Carabinieri sarebbe stata questa: grazie a una scala  che aveva portato con se (insieme agli attrezzi per lo scasso utilizzati anche come arma), Tarantino si è introdotto in casa delle vittime da una finestra; una volta entrato, l’uomo, per giunta sotto l’effetto di una massiccia dose di cocaina, ha dato sfogo a tutta la sua furia omicida aggredendo la coppia con uno scalpello e un martello.

Compiuta la strage, quegli stessi attrezzi usati come armi, gli sono serviti per scardinare la piccola cassaforte incassata nella parete, contenente qualche migliaio di euro.

A scombinare i piani dell’assassino, è stata la caduta della scala servita per entrare nell’appartamento; questo episodio ha costretto il Tarantino a muoversi all’interno dell’abitazione lasciando dietro di se una lunga serie di impronte insanguinate.

Successivamente ha deciso di lasciarsi cadere da un balcone e di fuggire via fermandosi a una fontana per lavare via parte del sangue. La sua destinazione finale è stata un B&B di Avetrana, dove gli investigatori hanno trovato dei vestiti insanguinati e delle lenzuola macchiate di sangue che saranno analizzate dagli esperti del Ris. Della piccola cassaforte divelta dal muro della stanza da letto, teatro dell’efferato omicidio, al momento non c’è nessuna traccia.

Il presunto assassino, secondo quanto riferito degli inquirenti, commesso il duplice omicidio, come se nulla fosse accaduto, aveva deciso di trascorrere alcuni giorni in Croazia.

 



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