MENU

Martina Franca/Arresti per usura: una forbice troppo ampia

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

25
LUG
2014

 

Sono stati i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto e della Compagnia di Martina Franca, su disposizione del G.I.P. presso il locale Tribunale, a bussare intorno alle sete di questa mattina a casa di Leonardo e Giancarlo Calabretto, padre e figlio noti rivenditori di auto a Martina Franca, per eseguire due ordinanze di custodia cautelare in carcere e un sequestro preventivo “per equivalente” di beni per un valore di oltre 130 mila euro.

Le accuse nei loro confronti sono di usura, estorsione con minaccia ed esercizio abusivo di attività finanziaria.

Le indagini che hanno portato all’arresto hanno avuto inizio due anni fa, con l’approfondimento di flussi finanziari collegati ad operazioni sospette eseguite su conti riconducibili ad una società sportiva.

Le Fiamme Gialle sono giunte a queste conclusioni, con l'ausilio di attività tecniche di intercettazioni telefoniche e con la documentazione rinvenuta e sequestrata nel corso di perquisizioni locali, eseguite nel mese di settembre 2013, presso le abitazioni e la sede dell’attività commerciale gestita dagli arrestati. Con le medesime attività è stato possibile risalire ai soggetti che avevano ricevuto i prestiti, sui quali venivano applicati tassi di interesse usurari che, secondo un aprima ricostruzione, variavano da un tasso annuo del 24% a un tasso del 470%.

Per gli uomini della Guardia di Finanza ci sarebbero altre 237 persone, la cui identità è tuttora in corso di identificazione, che hanno usufruito di prestiti nel periodo compreso dal 2005 al 2012.

Le situazioni più “importanti” ancora tutte da accertare pienamente, sarebbero sette e tutte riconducibili, così come le altre, all’attività di vendita di automobili, generalmente di segmento medio/alto, svolta dai Calabretto.

Potrebbe trattarsi quindi di una improvvida vendita a rate effetuata senza l’intermediazione di alcuna finanziaria.

Ci sono però dei particolari di non poco conto che lasciano perplessi, come: la forbice dei tassi usurai eventualmente applicati, dal 24% al 470%, un sproporzione davvero abissale, e i 130mila euro assoggettati a sequestro preventivo che, per il numero di persone coinvolte (circa 240), e per gli anni di “attività” su quali si sono focalizzate le indagini (2005/2012), sono una cifra abbastanza risibile, segnale questo che la vicenda potrebbe rapidamente sgonfiarsi..



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor