Chiunque eserciti un'attività, riconosce sempre i clienti più affezionati o viene, a sua volta, riconosciuto. Così il 14 luglio scorso il 30enne pluripregiudicato cerignolese, Leonardo Dimmito, è stato riconosciuto da un poliziotto libero dal servizio, mentre era intento a rubare una Fiat Panda. Per cercare di distorglielo dall'idea di denunciarlo, tre ore dopo, il Dimmito ha appeso alla maniglia della porta di casa del poliziotto in servizio presso il Commissariato di Cerignola, una busta con un contenuto degno delle migliori intimidazioni mafiose: un testa mozzata di capretto e un biglietto con "infame" scritto a caratteri cubitali.
Per questo reato, che va ad aggiungersi ai precedenti reati contro il patrimonio, spaccio di stupefacenti e violenza e resistenza a pubblico ufficiale che Leonardo Dimmito è stato arerstato, dagli agenti del Commissariato di Cerignola, diretti dal vice questore aggiunto Loreta Colasuonno, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.