I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto hanno eseguito nel pomeriggio di oggi – mercoledì 15 aprile – 5 provvedimenti cautelari in carcere emessi dal GIP del Tribunale di Lecce dottoressa Annalisa DE BENEDICTIS, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce – Sost. Proc. Dott. Alessio COCCIOLI nei confronti di:
- Anselmo VENERE, classe ‘69, residente a Pulsano, pregiudicato per omicidio, rapina, danneggiamento seguito da incendio, ricettazione, estorsione, furto ed altro;
- Ermes VENERE, classe ‘91, residente a Pulsano, con precedenti per lesioni personali, porto abusivo di armi e stupefacenti;
- Francesco Paolo VENERE, classe ‘74, residente a Pulsano, già sorvegliato speciale di P.S. con precedenti per furto, rapina e stupefacenti;
- Salvatore SCALONE, classe ‘80, residente a Pulsano, con precedenti per stupefacenti;
- Nicola CASUCCI, classe ‘91, residente a Pulsano, con precedenti di Polizia;
I predetti, già destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Taranto ed eseguita lo scorso 03 marzo 2015 nell’ambito dell’operazione “NO ONE”, venivano raggiunti da una nuova ordinanza di custodia cautelare che di fatto riconosceva la competenza della DDA di Lecce nei reati loro contestati, a vario titolo, di:
- “Associazione armata finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”;
- “Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, incendi, danneggiamenti, rapine, detenzione e porto di armi da fuoco, munizionamento e materiale esplodente, con l’aggravante per Venere Anselmo di aver promosso e diretto l’associazione”;
- “Detenzione e porto in luogo pubblico di armi e munizioni, continuato”;
- “Violazione di domicilio e in concorso e danneggiamento aggravati”;
- “Danneggiamento seguito da incendio in concorso”;
- “Incendio tentato in concorso”;
- “Estorsione pluriaggravata in concorso”;
- “Ricettazione in concorso”;
- “Rapina aggravata in concorso”;
- “Lesioni pluriaggravate”.
Nella citata ordinanza, infatti, venivano confermati i gravi indizi di colpevolezza in capo ai 5, i quali, a vario titolo, sono ritenuti responsabili di una serie di reati accertati negli anni 2013 e 2014, tutti commessi in questa provincia. In particolare, agli stessi viene contestato di appartenere ad un’associazione armata finalizzata alla commissione di più delitti inerenti le sostanze stupefacenti, riconoscendone in AnselmoVENERE il promotore, nonché di una associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi attentati esplosivi ed incendiari di immobili e automezzi appartenenti a soggetti privati e pubblici, estorsioni consumate e tentate, detenzione illegale per fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapine a mano armata, detenzione di armi e materiale esplodente e ricettazione di autoveicoli, con l’aggravante per Venere Anselmo di aver promosso e diretto l’associazione.
Tale nuovo provvedimento restrittivo, derivante dalla complessa attività investigativa già coordinata e conclusa dalla Procura della Repubblica di Taranto, Sost. Proc. Daniela Putignano, a seguito di declaratoria di incompetenza emessa dal Tribunale del Riesame di Taranto, confluiva, ex art. 51 co. 3 bis c.p.p., alla D.D.A – Procura di Lecce essendone stata riconosciuta la competenza. Per tali ragioni, il Tribunale del riesame, quindi, trasmetteva gli atti al Pubblico Ministero competente, confermando i gravi, concordanti e univoci elementi di reità in capo agli arrestati ai quali veniva notificata la nuova ordinanza di custodia cautelare direttamente presso la casa circondariale di Taranto, dove si ritrovavano già ristretti.