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Bari/La spedizione dei mille

Categoria: POLITICA

15
FEB
2013

 

Berlusconi nel capoluogo pugliese registra l’en plein di presenze e parla della “manona” della magistratura nel caso Fitto, condannato a 4 anni per corruzione, abuso d'ufficio e finanziamento illecito
 
Gianfranco Chiarelli, il candidato alla Camera dei Deputati, tra i più papabili a fare ingresso a Montecitorio il prossimo 26 febbraio, ha guidato la spedizione dei mille (e più) tarantini che mercoledì 13 febbraio hanno raggiunto il Teatro Team di Bari, dove hanno incontrato il presidente Silvio Berlusconi. Con lui gli altri candidati del territorio, Gugliotti, Chimienti,  Liuzzi, e lo stato maggiore del partito ionico, con in testa il coordinatore provinciale Luigi Montanaro, il suo vice Renato Perrini, il consigliere regionale Pietro Lospinuso, e molti altri rappresentanti istituzionali del territorio, come il sindaco di Fragagnano Andrisano e il consigliere comunale di Martina Pulito. Folta la rappresentanza di Martina Franca e degli iscritti della Giovane Italia guidati dall'avvocato Mimmo Lardiello. Si diceva della spedizione dei Mille riferendoci al fatto che da Taranto sono partiti, tra pullman e auto, oltre mille sostenitori del  Popolo della Libertà che si sono aggiunti a quanti sono arrivati a Bari da tutta la regione e oltre. Almeno diecimila stipati all'interno del teatro e non meno di altri quattro/cinque mila fuori davanti ai maxi schermi. Una presenza oltre le più ottimistiche previsioni degli organizzatori, che hanno dovuto faticare non poco per gestire l'enorme massa di partecipanti all'evento. Berlusconi, in piena forma, ha intrattenuto l'enorme platea per quasi due ore parlando in modo ininterrotto del suo programma e toccando tutti i temi di maggiore attualità. Siamo di fronte a due modi di concepire lo Stato e i cittadini totalmente contrapposti secondo il cavaliere di Arcore: la sinistra concepisce lo Stato come padrone nei confronti del quale i cittadini sudditi hanno solo doveri; pagano le tasse senza avere servizi corrispondenti. Per i liberali lo Stato è al servizio del cittadini che paga le tasse nella misura in cui riceve i corrispondenti  servizi. Una visione, come si vede, diametralmente opposta. Del resto i governi Monti piuttosto che Vendola in Puglia, dimostrano come questa teoria si sia già concretizza e potrebbe tornare a realizzarsi con la vittoria del centrosinistra. Berlusconi ha parlato anche di grandi riforme, da quella della struttura dei poteri, a quella della Giustizia: "in questi 18 anni ho speso oltre 460 milioni di euro di spese legali oltre a tutto il tempo che ho dovuto perdere per inseguire oltre 2.700 udienze" . Il presidente del Pdl ha chiaramente parlato di una magistratura fatta in gran parte di persone corrette che svolgono bene il loro ruolo e di una piccola parte di magistrati politicizzati, chiaramente schierati a sinistra, che utilizza i processi come arma contro gli avversari. La prova sarebbe, per Berlusconi, il fatto che poi molti di questi magistrati finiscono con l'entrare in politica. Naturale il riferimento al caso Fitto: "ho letto le carte del processo a carico di Raffaele e non riesco a capire come possa uno intascare una tangente in modo scoperto attraverso un bonifico bancario iscritto in bilancio!". A parte l'aspetto quantitativo ciò che si è chiaramente avvertito è stata la partecipazione emotiva dei tantissimi presenti; entusiasmo alle stelle quando il leader nazionale del PdL ha parlato di IMU e di riduzione di tasse per famiglie e imprese. Rumorosi i cori di disapprovazione quando nella sala sono riecheggiati i nomi di Fini e di Casini. Questo il pensiero di Gianfranco Chiarelli racollto qualche minuto prima che iniziasse a parlare Berlusconi : "mi auguro che ci sia una forte  risposta da parte dei  pugliesi in considerazione del fatto che abbiamo subito 8 anni di governo di centro sinistra per dare  ai pugliesi una Puglia migliore."
 
 
 
 


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