Colpo di scena questo pomeriggio in consiglio comunale; il consigliere Martino Miali, in questi giorni al centro dell’attenzione per un suo probabile passaggio nel centrosinistra ha denunciato di aver ricevuto pesanti minacce da ambienti di centrodestra..
Miali ha affermato: “da due giorni sono stato vittima e questo lo denuncerò in tutte le sedi opportune, di un vero e proprio linciaggio visto e considerato che sia da giornalisti o presunti tali, sia attraverso altre forme, le più inopportune possibili, sono stato vittima di intimidazioni, vittima di minacce per il sol fatto di aver paventato sulla stampa presunti contatti con questa amministrazione comunale (…) In questi giorni, lo ripeto, sono stato fatto oggetto di intimidazioni personali e politiche attraverso: auto danneggiata, lettere anonime, video intimidatori. Solamente per cosa? Per presunti contatti. Siccome coloro i quali si sono resi partecipi attivi di queste vergognose azioni sono personaggi e segmenti riconducibili senza ombra di dubbio al centrodestra martinese.
Allora parliamoci chiaro una volta per tutte: la mia storia politica personale nasce nel 2002 e nel 2008 con precisione nel momento in cui il sindaco Palazzo da eletto in consiglio mi fece nominare vicesindaco e assessore, il giorno dopo fu chiesta la mia testa, per una caccia all’uomo vergognosa, da alcuni segmenti specifici dell’allora Alleanza Nazionale e dell’ex centrodestra attuale.
Allora io dico: se le logiche devono rimanere le stesse che hanno portato a quella vergognosa caccia all’uomo e devono rimanere queste solo per presunti e parliamo sempre di presunti contati avuti con questa amministrazione comunale, io preferirò mille volte dialogare con uomini di cultura come il professor Scialpi, con ragazzi come Stefano Coletta, assessore all’ambiente, che va a fare l’operatore ecologico pur di difendere la natura o con altri assessori che si sono dedicati. Parliamoci chiaro; nessuno potrà mai coartare la mia volontà, il mio agire politico e nessuno si deve permettere di minacciare me, la mia famiglia o di danneggiarmi l’auto, o di mandarmi lettere anonime o video intimidatori.”
Subito dopo le dichiarazioni di Miali, che hanno lasciato basiti i presenti, sono partite le rituali dichiarazioni di solidarietà.
Ora a Miali spetta fare nomi e cognomi oltre che argomentare e dimostrare puntigliosamente quanto affermato, cosa che a più di uno è parso un escamotage per poter approdare in qualche modo in maggioranza, a conferma delle voci circolate negli ultimi mesi.
Intanto la presa di posizione di Miali, che ha abbandonato l’aula prima del voto sul rendiconto di gestione 2015, non ha evitato la non approvazione del provvedimento, visti i dodici voti a favore e i 12 contrari. Resta dunque ferma la posizione critica dei consiglieri Franco Basile e Antonio Carriero.