Francesco Vaccaro era giovanissimo. Aveva 20 anni. Era un tifoso del Taranto e amava il cinema e la fotografia. Aveva anche prodotto un foto-libro che raccontava la sua vita. Vi sembra che vent'anni siano troppo pochi per parlare di sé stessi? Chissà. Effettivamente cosa avrebbe mai potuto raccontare lui, che combatteva fin dall'età di 6 anni con l'anemia emolitica autoimmune e tante, troppe altrecomplicanze? Lui che aveva fatto gli esami di maturità nel letto di un ospedale. Lui che nella sua casa del rione Tamburi sognava di vedere la Tour Eiffel e di vivere come un ragazzo qualunque. Però Francesco non era un ragazzo qualunque: era davvero speciale. E vent'anni non sono troppo pochi per raccontarsi ma sono davvero troppo pochi per andare via.
Fai buon viaggio.
Fai buon viaggio.