Il marito che durante la causa di separazione rende pubblica la sua nuova relazione su Facebook paga i danni alla moglie, per aver leso la dignità e l’immagine della stessa
“L’amore è eterno finchè dura”, così recita il titolo di un film del 2004 diretto e interpretato da Carlo Verdone. E’ una dura realtà ma i “per sempre” non durano in eterno ed è cosi che le promesse di eternità scambiate sull’altare si sciolgono con il "vento della crisi matrimoniale".
Quando finisce un matrimonio c’è sempre la possibilità di ricominciare la propria vita con un’altra persona ma rendere pubblica la nuova relazione può creare dei problemi giudiziari se non si ha il giusto tatto nel farlo.
E’ quello che è accaduto in questa storia giudiziaria in cui un uomo sul proprio profilo Facebook ha umiliato la moglie (dalla quale non era ancora legalmente separato) presentando la nuova compagna e il figlio avuto con la stessa.
Vediamo, però, cosa è accaduto esattamente.
Il caso
Nella vicenda in questione un calciatore professionista, dopo essersi allontanato dal tetto coniugale abbandonando moglie e due figlie, aveva intrapreso una nuova relazione con un’altra donna avendo dalla stessa un figlio. Fin qui nulla di male, solo che l’uomo (mentre la causa di separazione era ancora pendente) ha pensato bene di ufficializzare la nuova relazione rendendola pubblica sul proprio profilo Facebook; inoltre, aveva dichiarato che il suo primo erede fosse solo il figlio avuto dalla nuova compagna.
La moglie in seguito all’abbandono del marito era caduta in uno stato depressivo e dopo l’ufficializzazione su Facebook della nuova relazione del marito con un’altra donna ha pensato bene di agire in giudizio per chiedere il risarcimento dei danni subiti, in seguito alla lesione della dignità, dell’onore e dell’immagine.
Il Tribunale di Roma ha disposto nei confronti dell’uomo la condanna al pagamento in favore della moglie della somma di euro 142 mila euro di cui 50 mila a titolo patrimoniale.
La sentenza con cui è stato disposto questo importante risarcimento prescinde dall’addebito della separazione che sarà accertato nel giudizio di separazione. In questo giudizio è stata accertata, invece, la lesione della dignità, dell’onore e dell’immagine della donna, intesa come proiezione sociale della personalità.
[ Tribunale di Roma sentenza n. 4187 del 2017 ]