Non abbiamo fatto neanche a tempo a riprenderci dalle visioni di quelli a metà polpaccio, che arriva un altro shock estetico: i pantaloni in felpa con scritte macroscopiche
Amici, questa settimana la mia rubrica è al servizio della pubblica utilità. Anzi, del decoro. Ma che dico, della pubblica sicurezza. Non vi sarà sfuggito infatti che tra gli uomini – non tra i ragazzini, sottolineo – inizia a dilagare in modo piuttosto preoccupante l’abitudine di indossare fuori dell’unico spazio dove è consentito, ovvero la palestra, dei pantaloni in felpa. Non abbiamo fatto neanche a tempo a riprenderci dalle visioni di pantaloni pinocchietto a metà polpaccio, che Zac! arriva un altro shock estetico. Il nuovo trend prevede quest’unico pezzo, in nociva abbinata a piumini molto corti e aderenti, superstite delle dimenticate tute sportive, uscite quasi definitivamente dall’armadio maschile, che almeno avevano il pregio di alludere a presunte prestazioni atletiche, a vite sportive consumate tra corsa, addominali e panca, con i relativi annessi e connessi, sempre teorici s’intende. Non sto certo rimpiangendo un total look in acetato luccicante, né le due strisce bianche a correre su gambe, spalle e braccia, ma ci sono vicina se penso a quel che ho visto in giro negli ultimi tempi. Intanto i colori, perché non ci limitiamo per decenza a un blu scuro, a un nero, a un grigio scuro, che già col grigio chiaro si rischia. No, qui si va di rosso, di giallo, di verde acceso, di viola, casomai a qualcuna sfuggisse di buttarci un occhio. E, come non bastasse, i pantaloni in felpa hanno spesso scritte monumentali sul derrière da bimbominkia e soprattutto hanno polsini a stringere le caviglie. E se un didietro fasciato dalla felpa e decorato come un cartellone pubblicitario lascia piuttosto interdette, non parliamo del davanti, perché d’accordo stare comodi negli abiti ma qui siamo oltre la libertà, qui c’è proprio un abbandono totale. E senza una mutanda elasticizzata a contenere e limitare un minimo oscillazioni, sobbalzi e ballonzoli vari o senza un equipaggiamento adeguato, o peggio ancora senza entrambi, non è davvero un bel vedere. Per non parlare della variante pants sarouel, detti anche ‘alla turca’, sempre in felpa, che si commenta da sola. Già temo la versione estiva, in felpa ancora più leggera e colori ancora più sgargianti. O magari in rosa. Ma io dico, ma cosa vi hanno mai fatto un paio di jeans per esser preferiti a un pantalone in felpa? E un intramontabile cinque tasche blu? Plauderei anche al risvoltino, pur di non vedervi col polsino. Pensateci.