Come nella casseruola le verdure, anche noi dovremmo mettere da parte le nostre differenze per arrivare a un obiettivo comune: la lotta al terrorismo, ad esempio, e la salvaguardia dell’ambiente
Parigi è sulla bocca di tutti. Stavolta non per la Tour Eiffel, né per il museo del Louvre, né per la baguette. Attentati e Isis sono le parole che descrivono adesso la città della libertà, uguaglianza e fratellanza.
Accanto al velo della paura degli attentati scende pure quello del prossimo Summit Onu sul cambiamento climatico previsto dal 30 novembre fino al 11 dicembre.
“Faremo di tutto – ha dichiarato il presidente francese – affinché il vertice si svolga nel miglior modo possibile. Dobbiamo discutere e cercare un accordo su una politica comune che riguarda la salvezza del Pianeta. Il terrorismo non ci fermerà”.
Eppure nonostante si voglia andare avanti senza lasciarsi condizionare dalle minacce subite, per evitare rischi, il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha infatti annullato due marce in programma nella capitale francese quella di apertura del 29 novembre e di chiusura del 12 dicembre.
La Cop 21 che si terrà a Parigi si pone l’obiettivo di raggiungere un accordo internazionale per mantenere il riscaldamento globale sotto i 2°C e finanziare i paesi in via di sviluppo con 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2020.
Non sembra però essere abbastanza per Simona Fabiani, responsabile Ambiente e territorio Cgil nazionale: “non è una questione religiosa-spirituale o ambientalista, l’azione climatica dovrebbe essere una lotta di classe che si oppone al predominio del mercato e della finanza”. L’Europa sembra avere idee lungimiranti in tema di riduzione delle emissioni, ma non sembrano essere sufficienti, perché se anche 158 paesi su 193 hanno presentato contributi volontari alla riduzione delle loro emissioni comunque tali promesse sono appunto volontarie ovvero “non giuridicamente vincolanti e non sono previste sanzioni qualora non venissero rispettate”, afferma Fabiani e conclude il suo intervento affermando che “la tragedia di Parigi ha consolidato ancora di più il nostro impegno verso la Cop 21, consapevoli che i nostri argomenti sono globali, superano i confini e le differenze, tengono unite persone di tutto il mondo perché parlano del bene superiore della pace, della giustizia e dei diritti universali».
Terrorismo e emissioni sembrano il male del nostro Pianeta che ha davvero tanto su cui riflettere e tanto su cui intervenire.
RATATOUILLE
Simile alla nostra caponata, la ratatouille è un gustoso piatto di origine francese a base di verdure stufate, servito sia caldo che freddo con cous cous, riso o servito con semplici crostoni di pane.
INGREDIENTI
800 gr di pomodori
6 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 peperone verde
1 peperone rosso
1 peperone giallo
2 melanzane
sale e pepe q.b.
1 foglia di alloro
2 spicchi di aglio
1 rametto di timo
2 cipolle
3 zucchine
Lavate e mondate le verdure. Tagliate i peperoni a metà e poi a strisce sottili.
Spuntate le zucchine, tagliatele a rondelle non troppo sottili, riducete a cubetti le melanzane e a spicchi i pomodori. Fate un trito finissimo di aglio e tagliate a rondelle sottili le cipolle.
Cuocete le verdure in 2 padelle capienti mettendo nella prima 3 cucchiai di olio, la cipolla e i peperoni cuocendo a fuoco dolce per 5 minuti, aggiungete i pomodori, timo, sale e pepe e continuate la cottura per 10 minuti.
Nel frattempo in un altra padella mettete il resto dell'olio, l'aglio, alloro, e le melanzane e cuocete per 10 minuti, aggiungete le zucchine, sale e pepe e continuate la cottura per 10 minuti o fin quando le verdure risulteranno morbide ma non spappolate.
Riunite in un'unica ampia casseruola tutte le verdure, mescolate delicatamente con un cucchiaio di legno e portate a cottura le verdure a fuoco molto basso. Servite la vostra Ratatouille.