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La birra che ci piace

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

10
MAG
2017

La bevanda più antica e amata potrebbe contenere ingredienti che non immaginiamo. Per fortuna molti produttori cominciano a utilizzare alternative veg

Cosa ci sarà mai nella birra da renderla non adatta ai vegani? Impensabile trovare in acqua, lievito, malto e luppolo ingredienti incompatibili all’alimentazione vegana. Eppure nella bevanda  si nasconde la colla di pesce, una gelatina alimentare utilizzata come addensante, generalmente di origine animale. Per quanto riguarda la produzione di birra, la colla di pesce è impiegata nel filtraggio per rimuovere le impurità e garantirne un buon colore.
La birra artigianale, normalmente, contiene essenzialmente gli ingredienti principali, il problema si pone laddove la bevanda è prodotta in modo più complesso attraverso processi industriali. Attenzione, però, a colpevolizzare solo la colla di pesce; molte birre possono contenere altri ingredienti che mal si conciliano con la scelta vegana. Qualche esempio?
-    Gelatina: un chiarificatore ottenuto dalle ossa degli animali, come bovini e suini;
-    Caseina: proteina presente nel latte vaccino, impiegata per la chiarificazione della birra;
-    Insetti, adoperati come coloranti, come nel caso della cocciniglia;
-    Pepsina, deriva spesso dalla mucosa gastrica degli animali ed è utilizzata per controllare la schiuma della bevanda.
Molte aziende produttrici di birra, nel tempo, hanno modificato le proprie ricette per andare incontro alle esigenze di mercato. L’ultima è stata la compagnia irlandese produttrice della storica birra Guinness, la quale ha trovato un’alternativa vegan friendly alla colla di pesce che da ben più di 200 anni era adoperata per la realizzazione della bevanda. Nulla di complesso, poiché degni sostituti di origine vegetale, come l’agar agar o la pectina, non andranno a modificare il noto sapore della birra Guinness.
La lista di birre vegan friendly in commercio è molto lunga e il sito barnivore.com fornisce alcune interessanti indicazioni. In linea di massima, le birre prodotte in Germania e Belgio possono essere considerate vegane, al contrario, bisognerà prestare maggiore attenzione alle birre anglosassoni. In Italia? Peroni, Nastro Azzurro e Moretti sono vegan friendly.
Poi, c’è chi, nella produzione di birra, pensa anche all’ambiente e alla vita in mare degli animali. Un’azienda produttrice di birra artigianale in Florida, la Saltwater Brewery, ha pensato di risolvere anche il problema dell’inquinamento. Molti animali, come tartarughe e pesci, spesso rimangono impigliati negli anelli di plastica che tengono unite le lattine di birra. Così l’azienda ha creato anelli commestibili che gli animali potranno mangiare, perché composti da sottoprodotti della birra, dell’orzo e grano, invece di essere feriti o uccisi dalla plastica.



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