Alcuni sono favorevoli, altri preferiscono attendere la certezza delle prove scientifiche che i bivalvi non provino dolore
Capire le regole alimentari di un vegano non dovrebbe essere difficile: nessun animale e suo derivato dalla dieta, cioè niente carne, niente pesce, formaggi, uova e miele. Ma le cozze, le vongole e ostriche si mangiano o non si mangiano se sei vegano?
Secondo alcuni sì, possono essere mangiate.
Nel caso dei bivalvi, vale a dire creature marine con un guscio incernierato, come ostriche, vongole, cozze e capesante, la linea di confine tra pianta e animale è molto sottile tanto da generare incertezze.
La spiegazione alla divisione nel mondo vegano tra consumatori e non consumatori di bivalvi starebbe nella stessa definizione di quelli che chiamiamo “frutti di mare”. Dal punto di vista scientifico sono molluschi bivalvi, privi di un sistema nervoso centrale, rispondono solo con reazioni automatiche agli stimoli esterni. Sono sicuramente vivi, ma non senzienti; quello che fanno è aprire e chiudere la propria conchiglia, spostarsi grazie a un piede e filtrare l’acqua marina nutrendosi del plancton.
In realtà, però, non sappiamo se possano provare dolore o meno; la scienza ancora non è stata i grado di darne una prova inconfutabile.
Sulla scorta di tale incertezza si profila la scissione nel mondo vegano: contrari, come la famosa associazione animalista PETA secondo la quale non sarebbe corretto eticamente mangiare i bivalvi, dato che non c’è ancora certezza riguardo al dolore che percepiscono e favorevoli, ovvero vegani e vegetariani i quali affermano che mangiare cozze e vongole a loro avviso è consentito.
Quali sono quindi gli esseri viventi non senzienti?
Gli esseri viventi che non sono dotati di sistema nervoso centrale non sono senzienti. In questa categoria vengono inclusi i batteri, gli archei, i protisti, i funghi, le piante e certi animali come le spugne, i coralli, gli anemoni e le idre.
Le entità viventi appena citate possiedono una struttura molto semplificata: non hanno struttura nervosa o qualsiasi altra struttura fisica sufficientemente articolata da consentire la formazione di una coscienza.
Così come molti scelgono una dieta vegana per motivazioni animaliste e/o salutiste, altri ancora optano per questo regime alimentare per la questione ambientale, ovvero per l’impatto che gli allevamenti intensivi di polli, mucche, etc, hanno sul pianeta. In tal senso, che incidenza avrebbero gli allevamenti di vongole, cozze e ostriche sul pianeta? qual è il loro impatto ambientale?
Dal punto di vista dell’impatto ambientale, le cose cambiano a seconda della specie. Le ostriche allevate, a differenza di altre forme di acquacoltura, non danneggiano l’ecosistema marino. Nel caso, invece, ad esempio, dell’allevamento delle capesante, che si fa sui fondali marini, poiché vengono recuperate con reti a strascico, potrebbero arrecare danni, anche gravi, all’ecosistema che le circonda.