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IL BIANCO E IL NERO/ IL NOBIL GIOCO E I GIOVANI DELL´ITRIA SCACCHI NELL´ERA DIGITALE

Pubblicato da: Categoria: SCACCHI

15
GIU
2017

“Perdere una partita a scacchi contro il tuo computer è come avere dei buchi nei calzini: non è imbarazzante finché sei il solo a saperlo.” (Anonimo)
Questa affermazione è reale, però, l’incapacità di socializzare e di correggere gli errori che derivano dall’uso esclusivo di tablet, smartphone, telefonini, programmi scacchistici e cervelli elettronici è peggiore dell’imbarazzo. Fa paura il sentiero di solitudine sul quale si sono incamminati i nostri giovani e il Nobil Gioco può aiutare a riportarli sulla retta via.    


Il progetto “Gli Scacchi a scuola” quest’anno ha procurato enormi soddisfazioni alla nostra Associazione e molti sono stati i piccoli che si sono appassionati approcciando per la prima volta o confermando e affermando l’amore per il Nobil Gioco. Adulti esperti hanno sempre sostenuto fermamente che l’unico modo per far divertire i ragazzi fosse organizzare Tornei Semilampo; invece abbiamo constatato con piacere, strada facendo, che hanno sin da subito apprezzato il “vero gioco degli Scacchi”, quello a tempo lungo.
All’inizio del mese di Febbraio, nel nostro circolo, abbiamo organizzato un Torneo Sociale Amatoriale, con sistema di accoppiamento Round Robin o girone all’italiana, suddiviso in due fasce: Open A, riservata agli adulti o ai giovani che gradissero confluirvi, e Open B, riservato ai ragazzi minori di 18 anni. Il tempo di gioco assegnato ad ogni gara era di novanta minuti a partecipante.
In quel periodo alcuni bambini delle scuole, giacché si era all’avvio dell’anno sociale, hanno fatto il loro ingresso nella nostra Associazione, proprio in concomitanza con l’inizio della competizione. Ebbene su undici partecipanti e ben cinquantacinque partite, nell’Open B non c’è mai stata una defezione, pochissimi risultati sono stati assegnati a tavolino. Se ci pensiamo bene è stato un ottimo traguardo, soprattutto per piccolini che approcciavano al Nobil Gioco e non erano sufficientemente allenati per trascorrere ore a vagliare le possibili mosse. Consideriamo, inoltre, la tendenza della gioventù attuale a trascorrere il tempo con i videogiochi, che richiedono solo una buona manualità e scarso uso delle doti logiche.
La partita che si rammenta con maggior piacere e con il sorriso è quella tra la piccola Nicole Pesce, che in quel periodo aveva solo sei anni, e Ludovico Conte, di otto. La competizione è terminata con una bella patta ma i due scacchisti sono rimasti l’uno di fronte l’altro per più di due ore, muovendo i pezzi e rispettando pedissequamente i rudimenti di strategia e tattica che sono stati insegnati loro. Terminata la partita sono tornati i bambini di sempre, con la loro simpatia e vivacità.
Il primo classificato del Torneo Sociale Amatoriale, nella fascia Open B, è stato Alessandro Castagna che ha vinto meritatamente un bell’orologio da competizione omologato FIDE. Appassionato di Scacchi, frequenta il nostro circolo da poco più di un anno, dimostrando buona attitudine nella pratica di questo sport. Ovviamente la strada intrapresa è ancora lunga, così come per tutti i suoi coetanei, ma è quella giusta ed emergono subito le ottime capacità di calcolo e di recupero in situazioni che divengono per lui sfavorevoli. La caratteristica che piace di più a tutti noi è quel bel sorriso che infonde allegria, l’educazione e la gentilezza che dimostra verso l’avversario, soprattutto in caso di vittoria.
Christian Castellana ed Anthony Lanzillotta, poi, sono i più assidui frequentatori, si lanciano in ogni impresa con coraggio e impegno. Siamo tutti certi che con il lavoro e il sacrificio arriveranno molto presto anche risultati migliori.
Mi piacerebbe parlare dei fratelli Marcello e Marella Mandina, veterani del Nobil Gioco, nonostante la giovane età. Sono dotati di ottime capacità logiche ed acume scacchistico e disputano partite spesso degne di nota. Un difetto? Non devono mai giocare l’uno contro l’altro!
Lo stesso comportamento caratterizza Martino e Mattia Marangi, i “gemelli diversi” non solo fisicamente ma anche scacchisticamente. Entrambi sono molto validi ma, ovviamente, anche per loro la strada è lunga.
Infine vi sono Francesco Montanaro e Valentina Di Bartolo, più timidi, ma con ottime basi su cui costruire il famoso “Castello degli Scacchi”.
I risultati tanto agognati per noi sono secondari al clima di amicizia, di allegria e di serenità che si respira nella nostra Associazione. Lo spirito di gruppo e il divertirsi insieme, praticando un gioco serio come gli Scacchi, crea la familiarità che rende il circolo un luogo dove si trascorrono pomeriggi gioiosi, a volte anche al di fuori dalla struttura. Quante soddisfazioni, poi, possono dare i nostri amati bambini quando si impegnano e seguono la scia della passione, abbandonandosi completamente ad essa.
L’obiettivo principale dell’AD Itria Scacchi è quello di prediligere i rapporti umani, contro la solitudine a cui va incontro la società attuale in balia di tablet, smartphone e videogiochi, e sono sicura che con l’aiuto e la collaborazione di tutti ce la faremo.
 



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