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Buona terra, buoni frutti

Pubblicato da: Categoria: Curiosità

21
GIU
2018

Preservare i suoli italiani dalla perdita di fertilità sarà una delle grandi sfide dei prossimi anni: pensate che per la formazione di 1 cm di suolo possono essere necessari anche mille anni

La salvaguardia della salute dei suoli e dell’agricoltura italiana consente lo sviluppo ottimale delle colture e l’offerta di alimenti. Ogni anno l’agricoltura mondiale perde ettari di terreno e solo l’11% rappresenta l’area di suolo fertile a disposizione delle produzioni agricole di tutto il mondo. Degradazione che dipende in larga misura dalle tecniche agricole intensive e dall’uso eccessivo di prodotti chimici di sintesi tra cui concimi e agrofarmaci. Le cause sono molteplici e vanno dall’erosione dei suoli all’urbanizzazione, dai cambiamenti climatici alle pratiche insostenibili di gestione dei terreni, alla deforestazione. La fertilità del suolo è pertanto direttamente collegata alla sua produttività, ossia alla capacità di essere idonea alla coltivazione e produzione di alimenti.
Sono necessari e urgenti interventi dagli Appennini alla Puglia: suoli troppo poveri.  L’agricoltura del sud Italia ne soffre particolarmente. La FAO ha recentemente presentato la Carta Mondiale del Carbonio Organico del suolo e il CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) ha approfondito la situazione dei terreni italiani coordinando un network volontario di Istituzioni. La fertilità dei suoli è influenzata dal quantitativo di sostanza organica presente e dalla sua biodiversità;  il nostro Paese sotto questo aspetto è a rischio. Si stima infatti da questi studi che la sostanza organica, contenuta nei suoli e destinati all’agricoltura, si aggiri intorno all’1,5% però, se non reintegrata, se ne perde oltre 1% all’anno. Disporre di una carta del carbonio organico del suolo è fondamentale per la pianificazione territoriale e per orientare verso una gestione sostenibile dell’agricoltura e del territorio. La conoscenza dello stato di salute dei suoli può essere supportata dalla carta che rappresenta una base di grande valore in vista della futura PAC (Politica Agricola Comunitaria). E’ necessario programmare gli interventi sul territorio italiano e misurare l’impatto delle pratiche agricole messe in campo dagli agricoltori che dovranno necessariamente attuare tecniche per favorire la conservazione dei suoli. Questo aspetto è una delle priorità dei Programmi di Sviluppo Rurale che contengono misure per promuovere la diffusione di priorità strategiche agro – climatico – ambientali. Nell’ambito UE, l’Italia ha maggiormente puntato su questi aspetti ponendo degli obiettivi per il risanamento dei nostri suoli. Al sud Italia è fondamentale il recupero della sostanza organica in aree di agricoltura intensiva e monosuccessione; nelle aree appenniniche è urgente il contrasto all’erosione, mentre per il resto della nostra penisola sarà fondamentale contrastare la desertificazione e il degrado del suolo per tutte le aree coltivate. Il suolo determina la qualità delle produzioni agroalimentari italiane e rappresenta un’imprescindibile matrice identificativa dei nostri prodotti. Il 95% delle produzioni alimentari deriva dal suolo e attualmente un terzo di esso risulta, a diverse misure, degradato. Sapere che per la formazione di 1 cm di suolo possono essere necessari anche mille anni, si può comprendere perché sia indispensabile dover agire subito ed essere tutti consapevoli che il buon cibo nasce da un buon terreno. La promozione di una gestione sostenibile dei suoli è essenziale per un sistema alimentare produttivo migliore e per un ambiente sano.

 



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