Genetica e fattori patologici ed esogeni: è importante agire addirittura già prima della nascita (durante la vita intrauterina) per cercare di prevenire l’obesità
È noto che l’obesità infantile è un problema sempre più dilagante. È importante ricordare che l’obesità riconosce, almeno in parte, una ereditarietà su base genetica; su questa base si innesta una programmazione del funzionamento dei geni (in termine tecnico: programmazione epigenetica), che avviene prevalentemente nei primi mille giorni di vita – dal concepimento al termine del secondo anno di vita – e che vede coinvolti l’alimentazione materna prima e del lattante poi; in seguito l’ambiente fortemente “obesiogeno” in cui viviamo farà il resto. Quindi è importante agire non solo da quando il bambino si affaccia al mondo, ma addirittura già prima della nascita (durante la vita intrauterina) per cercare di prevenire l’obesità.
In conseguenza dell’obesità è purtroppo sempre più frequente il riscontro anche in età pediatrica della cosiddetta “Sindrome Metabolica”: un insieme di quadri metabolici, un tempo appannaggio quasi esclusivo dell’adulto, che associa obesità viscerale, insulino-resistenza (l’anticamera del diabete “alimentare”), ipertensione, dislipidemia (soprattutto del colesterolo), con un conseguente aumento del rischio cardiovascolare. In età pediatrica però tuttora la letteratura medica e le varie società scientifiche non riescono ad uniformarsi nella definizione di criteri diagnostici adeguati, per cui la stessa categoria medica fa difficoltà nel diagnosticare tale sindrome.
Al di là dei criteri diagnostici definitivi è però importante ricordare che la Sindrome metabolica è una malattia che coinvolge l’intero organismo. Manifestazioni come la steatosi epatica (= fegato grasso), le apnee del sonno, l’aumento dell’acido urico, la carenza di vitamina D, l’ovaio policistico sono infatti considerate delle manifestazioni della sindrome stessa, la cui precoce diagnosi potrebbe, se non altro, spronare ad indagare a 360° l’organismo.
Il momento iniziale è l’insulino-resistenza e l’eccessiva produzione di acidi grassi liberi nell’organismo, ma forse neanche questi sono veri momenti iniziali, e l’accumulo di grassi nel fegato potrebbe essere a monte di entrambi i fenomeni.
Questo accumulo di grassi nel fegato, la cosiddetta steatosi epatica non alcolica (o NAFLD) è caratterizzata sì dalla presenza di grasso a livello epatico, ma questa finisce per causare una disorganizzazione dell’architettura del fegato con possibile evoluzione negativa da adulti.
I bambini con Sindrome metabolica hanno anche la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS), caratterizzata da episodi di mancanza di ossigeno per blocco del respiro per alcuni secondi. Questi periodi di ridotta ossigenazione sono sì brevi, ma essendo ripetuti determinano un’ipossia cronica, che a sua volta può causare nel tempo alterazioni vascolari e metaboliche.
Con la sindrome metabolica si ritrova spesso un aumento di acido urico nel sangue, e questo si associa a un rischio maggiore di patologia cardiovascolare e renale in età successive, perché si ipotizza che l’acido urico favorisca la comparsa e la progressione dell’arterosclerosi.
Nei bambini con problemi di peso si riscontra poi quasi costantemente una carenza di vitamina D, un po’ per il sequestro di questa vitamina (che è liposolubile, cioè si scioglie nei grassi) nel tessuto adiposo e un po’ per l’effetto di alcune sostanze infiammatorie prodotte dallo stesso tessuto grasso che interferiscono sulla sintesi della forma attiva della vitamina D, o ne facilitano la distruzione.
Anche deficit di vitamina D è stato messo in relazione non soltanto a problemi di rachitismo o comunque ossei, già di per sé evitabili e dunque da evitare, ma anche all’ipertensione, al diabete mellito, all’infarto ed alle malattie cardiovascolari che si svilupperanno in età più avanzata. Pochi genitori sanno e si adoperano per fare in modo che il bambino obeso sia supplementato con vitamine e micronutrienti.
Inoltre la Sindrome si associa alla policistosi ovarica, o sindrome dell’ovaio policistico, che come dice il nome è caratterizzata dalla presenza nelle ovaie di tante piccole cisti.
Noi oggi poniamo le basi per il domani dei nostri figli, ma il domani è in realtà imminente. Dobbiamo agire oggi a tutti i livelli per garantire una vita migliore ai nostri bambini, per cui oltre a tutte le battaglie su temi come additivi alimentari, etichettature, inquinanti nei mangimi, ecc., pensiamo in primo luogo alle battaglie che è giusto fare giornalmente con i nostri bambini, per insegnare loro a mangiare correttamente e avere un corretto stile di vita, ricordandoci sempre che i bambini imparano più dagli esempi che dai discorsi.