La prima vittoria fuori casa per i biancoazzurri
Quando è cominciato il campionato, lo confesso, ho individuato due o tre destinazioni tra le partite in trasferta, dove sarebbe valsa la pena andare per un gitarella domenicale.
Tra queste, ovviamente, ho subito appuntato la favolosa Sorrento, paesino abbarbicato sulla Costiera Amalfitana e appellato, con cognizione di causa, naturae miraculo.
E così domenica 24 novembre, ore 8:30, eccoci in macchina dell’addetto stampa dell’A.S. Martina, Mauro Mari. Al suo canto Adilson. Accanto a me Anna.
La trasferta non equivale ad andare allo stadio della propria città, perché quella può diventare una mera abitudine, come quella della messa.
L’andare in trasferta è ben diverso, genera una specie di eccitazione, un’aspettativa che, poi, a seconda del risultato che si porterà a casa, suscita emozioni diverse.
Siamo già sulla Basentana, attraversiamo quel tratto di Basilicata completamente fermo nel tempo, qualcuno sonnecchia, si chiacchiera poco, stiamo ancora metabolizzando il sabato sera appena trascorso.
E poi in quel tratto di autostrada folle e anomalo che è la Salerno – Reggio Calabria gli animi cominciano a scaldarsi, si azzardano i primi pronostici, ipotizziamo una possibile schedina, che, naturalmente, prevede il 2 del Martina.
Il chiacchiericcio nell’abitacolo ci distrae e non ci accorgiamo dell’uscita per la Costiera Amalfitana che avremmo dovuto imboccare, così optiamo per una deviazione a Cava de’ Tirreni e al casello domandiamo la strada migliore per raggiungere Sorrento.
Il casellante ci offre due alternative: passare per la Costiera Amalfitana o proseguire per Castellammare di Stabia e quindi poi per Sorrento, consigliandoci quest’ultimo percorso perché più “scorrevole”.
Ma cosa si può pretendere da quattro ragazzi romantici che di domenica si stanno sparando 350 km per andare a vedere la squadra del proprio paese?
“Costa!” comunica con tono deciso Mauro all’uomo, come se a quel casellante importasse qualcosa del nostro itinerario.
Sono appena le 12 e come dei Padani in vacanza al sud Italia decidiamo di fermarci a pranzare.
La scelta ricade su una trattoria a pochi metri dalla stadio di Cava, giusto per non dimenticarci qual è il senso della nostra giornata.
Non possiamo che ordinare una pasta alla Sorrentina, ma dato che siamo a Cava la pasta è un po’ scotta, anche se ad ogni modo, sarà che i partenopei sono dei portatori sani di entusiasmo o noi eravamo affamati, usciamo dal ristorante soddisfatti e gioiosi e ci rimettiamo in cammino.
E poi finalmente eccoci su uno dei tratti di costa più famosi al mondo: la Costiera Amalfitana.
Ogni 100 metri è tutto un’esclamare: che bello! Fantastico! Uno dei posti più belli al mondo! Ah l’Italia! E una serie di altre ovvietà che è inutile ripetere, mentre già il fantasticare delle nostre menti teletrasporta in agosto tra Amalfi e Positano in vespa con paglietta o in duetto con annesso foulard in testa…dimenticando l’avanzare a passo di muflone tipico d’estate su quella strada impervia. Sì perché mentre ci meravigliavamo del creato, ci siamo resi conto che quei tornanti ci stavano rallentando e di parecchio.
E così al diavolo le fotografie panoramiche e l’acquisto di una busta di limoni, presi dal panico abbiamo cominciato a cronometrare il tempo, perché eravamo ancora a Ravello quando ci siamo resi conto di percorrere un 1 km ogni minuto e mezzo e per Sorrento ne mancavano ancora una trentina, di chilometri, e alla partita mancava meno di mezz’ora!
Bene, con un po’ di nausea e tanta ansia, siamo arrivati a Sorrento quasi in tempo, se non fosse stato poi per problemi di incomunicabilità con un vigile e gli stewart, che non solo ci hanno fatto correre un paio di volte intorno al campo del Sorrento, ma hanno decretato ufficialmente il nostro arrivo a venti minuti dall’inizio della partita. Fortunatamente non c’erano state azioni significative e la situazione era ancora 0-0.
La nuvola di Fantozzi in sosta sullo stadio dei padroni di casa rende il tutto più difficile e faticoso per i nostri ragazzi, che per tutti i 90 minuti e oltre, hanno giocato sotto la pioggia scrosciante. Al sesto minuto del secondo tempo arriva finalmente la svolta, la rete di Sebastiano Aperi per noi! Ed è giubilo, moderato, poiché siamo pur sempre in cabina stampa circondati da giornalisti e tifosi sorrentini!
A seguire il Martina ritenta qualche azione, ma le condizioni del meteorologiche, e quindi del campo, fanno sfumare un altro paio di azioni.
La difesa è quella che si accolla il lavoro più duro, difendendo la nostra porta con i denti e alla conclusione i ragazzi finalmente riescono a portare a casa un risultato importante, uno 0 a 1 necessario, non solo per la classifica, ma anche e soprattutto per il morale della squadra, che al termine di questa bella partita è davvero alle stelle!
E così, dopo i brevi commenti in sala stampa ci rimettiamo sulla strada del ritorno, non senza aver mangiato almeno una sfogliatella.
Ed è proprio vero che il tempo è relativo, perché adesso quei chilometri sembrano scivolare più veloce, ora che i cuori sono leggeri e la tensione è svanita, soprattutto ora che abbiamo pensato bene di seguire il consiglio del casellante e abbiamo ripreso la Salerno – Reggio Calabria passando per Castellammare.