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Sfacciati o spacciati

Pubblicato da: Categoria: SPORT

21
MAR
2014
Dopo il brutto ko interno contro il Melfi l’As Martina va ad Ischia alla ricerca dell’inchino dell’isola.
 
Che sarebbe stata la partita più difficile delle sette rimanenti lo si sapeva sin dal principio. Che sarebbe andata a finire due  a zero per il Melfi e una sola palla gol in 90 minuti (40 con l’uomo in più) per il Martina era una previsione molto nefasta, ma per come poi è andata, anche molto logica. 
Il Melfi è squadra da serie C vecchio stampo, con un allenatore da serie C vecchio stampo. In Valle d’Itria i lucani non cercavano certo gloria, così come forse non la cercavano nelle tante vittorie conseguite lontano da casa. Ma come spesso accade quando non si cerca qualcosa, la si trova con maggiore facilità. La tattica è semplice, ma efficacissima: tutti dietro la linea della palla, squadra corta, pressione costante sui portatori avversari e ripartenze a tremila con uomini dalle caratteristiche giuste.
I biancoazzurri di mister Napoli sono scesi in campo con i nervi forse un po’ addolciti dalle tre vittorie consecutive, ma è a livello tattico che qualcosa non ha funzionato. Gli undici pugliesi sono apparsi troppo frettolosi nel cercare la conclusione, specie con l’uomo in più, quando sarebbe stato più utile girare palla per cercare di allargare il Melfi. Il risultato è stato quello di andare a cozzare contro il muro giallo-verde eretto dall’ex Cardinale e i suoi sodali. 
Col senno di poi anche alcune scelte di Napoli non hanno convinto. Tralasciando quella di schierare Dispoto, di cui si è dibattuto ampiamente su social, piazze e bische varie, anche la scelta di Masini poteva essere pensata meglio. Con quei lungagnoni dei centrali lucani forse una punta veloce come Arcidiacono sarebbe stata più deleteria del buon attaccante argentino, ancora non al top della forma.
Ma appunto, col senno di poi siamo tutti bravi, per cui onore a chi fa le scelte, perché è l’unico in grado di sbagliare.
Ora senza Arcidiacono, Montalto e Guadalupi, con De Martino, Zammuto e Salvatori in diffida, si va ad Ischia, a giocare su un’isola con la speranza che sia lei fare l’inchino. Con una giornata in meno il Martina è tornato a sei punti dall’ottavo posto. Il calendario di Melfi e Lamezia non è più agevole di quello dei martinesi, per cui tutto può ancora succedere. Ma Ischia è una partita da dentro o fuori, un po’ come lo sono state quelle contro Gavorrano e Tuttocuoio.
La squadra di Tony Porta è risorta con l’arrivo di questo giovane allenatore. Via i big, spazio ai giovani, e gli isolani non si sono più fermati. Dalla sua il Martina avrà la maggior sete di punti, e il fatto di essere una squadra temibilissima, contro chi gioca a pallone. L’Ischia lo fa, il Melfi no. Ma anche questo fa parte del calcio. 
 


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