Continuano i successi per il tecnico martinese alla guida della rivelazione Futsal Cisternino. Un campionato di Serie C1 (21 i punti di vantaggio sulla seconda), una Coppa Italia regionale e una Supercoppa il bottino stagionale
Nella scorsa stagione ha sbaragliato nettamente la concorrenza con il suo Futsal Cisternino. Ha alzato al cielo con i colori della formazione giallorossa tre trofei arrivando in fondo nella fase finale nazionale della coppa Italia di serie C1. A 28 anni è uno degli allenatori più promettenti e, al tempo stesso, tra i più vincenti del futsal pugliese e non solo. È al terzo “triplete” consecutivo ma la fame di successi e l’ambizione non si è di certo affievolita. L’identikit è chiaro: stiamo parlando di Francesco Castellana, martinese doc e cistranese d’adozione. Eccolo, nell’intervista che segue, mentre esprime la sua piena soddisfazione per i risultati raggiunti nella scorsa stagione e lascia capire che il Futsal Cisternino è pronto a scrivere altre pagine importanti dello sport –e non solo del futsal- pugliese.
Al termine di una stagione intensa, siamo nel periodo estivo: occasione ideale per tirare il fiato e prendersi del tempo per i propri affetti e ricaricare le batterie. Mister Castellana, qual è il tuo stato d'animo ideale?
«In realtà, al contrario di quanto accade per gli atleti, un dirigente sportivo non va quasi mai in vacanza. Non c’è tempo di terminare una stagione, che subito deve rimettersi al lavoro per programmare quella successiva. Personalmente poi, credo di essere ancora in fondo alla scala, quindi cerco ogni giorno di salire un gradino per migliorarmi».
Puoi ritenerti soddisfatto della stagione appena trascorsa?
«Un campionato conquistato con 21 punti di vantaggio, vincendo tutte le partite in casa, non può non essere considerato un autentico successo. Se poi ci aggiungiamo la conquista della coppa Italia regionale contro il Ruvo in terra nemica, e la Supercoppa Puglia, per il terzo “Triplete” consecutivo ottenuto dal Cisternino, mi ritengo estremamente soddisfatto».
Quale flash/ricordo porterai con te?
«Tanti, troppi. Ma la cosa che più di tutti mi rende orgoglioso non sono i successi, bensì l’aver portato ben 8 giocatori sui 12 in lista, che non avevano mai giocato in serie C1, a disputare una finale nazionale di coppa Italia».
In cosa ti senti di essere cresciuto?
«Tatticamente, nell’aver dato alla mia squadra una maggiore varietà di soluzioni, grazie soprattutto alla loro versatilità. Da migliorare c’è soprattutto l’aspetto personale, il calarmi totalmente in una realtà nella quale prima di essere atleti, i giocatori sono lavoratori e giocano a futsal principalmente per passione, e quindi le pretese devono essere proporzionali alla disponibilità fisica e mentale».
Cosa ha fatto la differenza per prevalere sulle concorrenti?
«La professionalità e l’abnegazione della gente che ho avuto l’onore di allenare, grandi uomini prima che grandi giocatori. Il tutto, grazie ad una splendida organizzazione societaria, uno staff tecnico e medico di assoluto valore, e soprattutto un entusiasmo contagioso della gente che ci è stata vicino».
Prossima stagione ancora sulla panca giallorossa?
«Non avrei alcun motivo per andar via. A Cisternino ormai si vive di futsal, un sogno per chi, come me, fa questo per passione».
Quale messaggio ti senti di inviare ai dirigenti cistranesi?
«Praticamente sento in media 20-30 volte al giorno i massimi dirigenti giallorossi; il mio sogno sarebbe quello di formare una vera e propria accademia, portando i migliori giovani della zona, già intorno ai 12-13 anni, a sposare il nostro progetto, per far sì che un giorno si possa avere un’intera squadra proveniente dal settore giovanile».
Quale giocatore che hai allenato in passato ti piacerebbe riavere in squadra e come mai?
«Il 90% di quelli che ho allenato: mi sento in debito con ognuno di loro per i sacrifici che hanno fatto. Se dovessi fare un nome, per l’affetto che mi lega e per le sue qualità umane, direi Rodrigo Martorello. Ma fosse per me, mi piacerebbe allenare nuovamente anche Lisi, Solidoro, Salamida perché sei anni fa, loro erano con me (assieme a Gelsomino che già alleno), nei miei primi passi da coach».
Può il Cisternino raccogliere l’eredità della martinese LC Five e ripercorrerne la trionfale ascesa?
«Penso che ognuno debba seguire il suo percorso, basandosi sulle proprie forze. Penso siano due progetti differenti, la Lc Five si è sempre prefissata l’obbiettivo vincente a breve termine, il Cisternino vorrebbe affermarsi col passare degli anni con programmazione».
Sogno nel cassetto.
«Una serata con la Zeta Jones (ride, ndr). Si dice che i desideri non si svelano, altrimenti poi non si avverano. Il mio sogno sportivo è lontano anni luce, ho 28 anni e penso a vivermi il presente».
In conclusione, un saluto/invito per i fedeli lettori di Extra Magazine.
«Spero innanzitutto di non aver annoiato chi si è fermato a leggere la mia intervista. Ringrazio la penna che ha raccolto queste mie parole. Invito i lettori ad avvicinarsi sempre più a questo meraviglioso sport che è il Futsal, una “malattia infettiva”, quando ti colpisce non ne puoi più farne a meno».
Foto di Elena Loparco