Il terzino biancazzurro realizza la sua prima rete con la maglia del Martina, decisiva per il pari colto sul campo de L’Aquila nel nono turno di Seconda Divisione. “Un pari importante per ripartire, ora i tre punti contro l’Hinterreggio”
Nella nona giornata del campionato di Seconda Divisione, disputata lo scorso 28 ottobre, il Martina ottiene un importante pareggio sul campo de L’Aquila. L’uno a uno finale del “Fattori” si concretizza nel primo tempo. Sono per primi i padroni di casa a trovare, su palla inattiva, il modo per sbloccare il risultato: Iannini si dimostra il più lesto di tutti e realizza l’uno a zero. Il vantaggio abruzzese dura poco meno di dieci minuti. Il pari biancazzurro arriva, anch’esso su tiro piazzato, con la firma di Giulio Daleno, alla sua prima segnatura con la nuova maglia. Giunto in estate a Martina Franca, Daleno – nell’intervista che segue – dimostra come sia stato facile affezionarsi al biancazzurro, una vera “fede”. La società lo ha fortemente voluto, credendo che la piazza martinese sia l’ideale per valorizzare al meglio le potenzialità dell’ex Juventus.
Contro L’Aquila, il Martina è tornato a far punti. Il modo migliore per scacciar via la sconfitta casalinga contro il Fondi. Giulio, qual è l’atmosfera che si vive nello spogliatoio martinese?
«Il clima è disteso, siamo sereni. Siamo consapevoli di essere un buon gruppo; con dedizione e lavoro costante possiamo disputare un ottimo campionato».
Una tua rete ha messo in pari il risultato, dopo il vantaggio iniziale abruzzese. Un’emozione in più per te. Che effetto fa segnare con la maglia biancazzurra?
«Segnare per me è sempre una gioia immensa. Si tratta della prima rete con questa maglia, e il fatto non può che rendermi orgoglioso. È il frutto dell’impegno che sto mettendo di settimana in settimana».
Com’è stata la partita tra L’Aquila e Martina? Credi che il risultato finale sia giusto rispetto a quello che hanno fatto vedere le squadre in campo?
«Credo sia più che giusto. Un pari conquistato in trasferta al cospetto di una formazione affamata di punti, noi non siamo stati da meno. Un punto importante da dove ripartire».
Una classifica che non si è mossa molto dopo i risultati ottenuti dalle prime della classe domenica scorsa. Un rimpianto maggiore per non aver conquistato l’intera posta in palio in Abruzzo?
«No, nessun rimpianto. Oggettivamente, il campo de L’Aquila non è facile da espugnare, anzi prendiamo questo pari a braccia aperte. Vincere è il nostro obiettivo, ma a volte bisogna essere realisti».
Nel prossimo turno in programma domenica 4 novembre, al “Tursi” arriva l’Hinterreggio. Che avversaria sarà la squadra calabrese? Che gara ti aspetti?
«L’Hinterreggio non merita la sua attuale classifica. Ne è la dimostrazione la vittoria in casa del Teramo per due reti a zero. Stiamo preparando la gara nei minimi dettagli e domenica giocheremo per i tre punti, con la determinazione e la voglia di vincere e convincere, dando così una gioia al nostro meraviglioso pubblico».
Quali errori non dovrà commettere il Martina per non ripetere la prestazione offerta contro il Fondi?
«Ci siamo già giocati il “jolly”, per così dire, contro il Fondi. Staremo più attenti e interpreteremo meglio il match».
Come procede il tuo ambientamento a Martina?
«Sin da subito ho trovato un gruppo fantastico, sia in termini di spogliatoio che di staff, così come di società e di gente. Sono entusiasta di giocare per questi colori».
Credi sia il posto giusto per rimetterti in gioco dopo il lungo stop?
«Sì, senza dubbio. Quella di Martina è una piazza ambiziosa, seria e calda, come d’altronde sono io. Ho sposato il progetto biancazzurro al 100%».
Hai un sogno nel cassetto?
«Non mi piace sognare. Più che un sogno, ho un’ambizione: portare in Prima Divisione questo club e rimanere nella memoria dei martinesi. L’impegno e il cuore non mancheranno per raggiungere questo obiettivo. Se poi gli altri saranno più bravi di noi, andrà bene lo stesso: questo è il bello dello sport».
In chiusura, cosa vuoi dire ai tifosi martinesi?
«A loro chiedo di continuare a supportarci come hanno fatto finora, cercando di coinvolgere sempre più persone: amici, bambini, tutti… Il Martina è una fede e la domenica deve essere una festa».