Grande successo per il terzo raduno dell’Udinese Academy svoltosi a Martina. A fare gli onori di casa la Red Boys che assieme ad altre sette società pugliesi hanno partecipato al consueto incontro con Paolo Poggi, coordinatore nazionale del progetto
L’esigenza di monitorare l’intero settore giovanile, dando la possibilità di far esprimere liberamente doti e qualità dei più piccoli: questa la base del progetto Udinese Academy, sposato a Martina Franca dalla Red Boys. Da sempre il club friulano di Serie A si è dimostrato attento al valorizzare i giovani talenti, con una fitta rete di osservatori di livello internazionale: numerosi, infatti, sono gli atleti italiani e stranieri scovati e acquistati per poco per poi essere valorizzati e rivenduti per cifre importanti. L’Udinese Academy è un’organizzazione all’avanguardia che non tralascia nulla al caso, continuamente al lavoro per offrire il meglio alle società affiliate, creando spesso occasioni per il confronto e la crescita delle singole realtà che, seppur disseminate per tutto il territorio italiano, riescono a sentirsi così parte viva di un unico pensiero volto a far accrescere valori tecnici e sportivi. La presenza della società friulana si fa sentire tramite i continui incontri organizzati con i coordinatori regionali e periodicamente con il referenti nazionali, come quello organizzato lo scorso lunedì 11 maggio presso lo stadio “Tursi” di Martina Franca, al quale hanno partecipato le otto società pugliesi affiliate. A fare gli onori di casa ci ha pensato la Red Boys, sempre più soddisfatta dei risultati che il binomio con l’Udinese sta portando: un sostegno di qualità per una realtà che da trent’anni insegna calcio a Martina. Atteso con ansia dai ragazzi partecipanti al raduno, l’ex bandiera dell’Udinese Paolo Poggi (coordinatore nazionale dell’intero progetto) che si è fatto portavoce della società friulana e intermediario di valore tra Friuli e resto d’Italia. L’ex bomber di Serie A ha ribadito ancora una volta il pensiero del club friulano indirizzato a far crescere senza false illusioni i giovani talenti, facendo capire che la scuola calcio è solo il trampolino di lancio da cui con umiltà bisogna iniziare a inseguire il proprio sogno. Se il talento c’è, con il tempo ma soprattutto con il lavoro, verrà fuori.